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Via Berlusconi, largo alla Democrazia Cristiana

Letta ha ottenuto i numeri al Senato e il governo per ora è salvo.
Tutto ha inizio quando Berlusconi annuncia che voterà contro l’esecutivo, a sua volta il presidente del Consiglio non accetta le dimissioni dei ministri del Pdl innescando così il rituale della fiducia. A questo punto scatta la “caccia al voto”: rumoreggiamenti, tensioni, insulti reciproci, rivelazioni e intenzioni sussurrate nelle orecchie del vicino. Scilipoti guarda ossessivamente il suo tablet della Chicco per controllare a quanto è arrivato su E-bay; Capezzone, nell’incertezza si è messo in modalità “eco”, così potrà anche dire ai suoi nuovi acquirenti che “consuma poco”. La Santanché dopo aver offerto la sua testa ad Alfano è pronta a sacrificare altri organi “non vitali” in aula per la causa, anche se è stata ammonita per aver spacciato la Biancofiore per la sua milza – erano due gocce d’acqua!
 
Ad un tratto il primo colpo di scena! Si dichiarano disposti a dare la fiducia al governo Giovanardi e Formigoni, i quali, per sancire la scissione dal Pdl, fondano il gruppo popolare! Iniziano a arrivare le prime adesioni alla nuova compagine dalla L.S.D. (Lega per lo Sterminio dei Diritti Fondamentali Dell’uomo) e dal carcere di San Vittore dove occasionalmente risiedono ex assessori dell'ex presidente lombardo, nonché dalla associazione U.S.C.D. (unione stilisti ciechi o daltonici), dove Formigoni acquista a prezzo di costo i suoi capi di abbigliamento – finissimo il perizoma indossato per l’occasione di un magnifico brail rosa shocking!
 
Non tardano ad arrivare sorprese anche dai pentastellati; infatti in una commossa dichiarazione la senatrice Del Pin annuncia la propria fuoriuscita dal movimento per migrare al gruppo misto per sostenere Letta, nonostante le forti perplessità. A quel punto si levano le grida e le minacce dei grillini; arrivano alla Del Pin epiteti di ogni tipo e un non ben identificato senatore a Cinque Stelle giunge persino a spaccare una bottiglia di "San Pellegrino Gran Riserva" sul banchetto del Senato ed urla in direzione dell’eretica: “Ti aspettiamo fuori”, modello "Pirla del Road House". Per fortuna la bottiglia era di plastica e l’idrofobo istituzionalizzato è ancora lì che cerca di capire perché non ha funzionato… in casa ci riesce benissimo!
 
Al fin della fiera Letta racimola numeri preziosi: oltre all’appoggio dei senatori a vita arrivano le adesioni di 23 senatori del Pdl, quattro del Gal e quattro anche del M5s passati al gruppo misto. Il governo regge all’urto del Senato e un affranto Berlusconi - che per tutto il tempo della conta è rimasto a strappar peli a Dudù come fossero petali di una margherita sussurrando il mantra: “Cade, non cade, cade non cade..” - ora deve incassare la sconfitta! Il franco frodatore è stato gabbato da un infernale chierichetto dall’aria malaticcia che gli ha messo lo sgambetto facendo ciondolare l’incensorio e da un manipolo di giuda! 

Silvio deve ora fare qualcosa! Deve trovare una scappatoia che lo salvi dalla circostanza avversa, una trovata da funambolo che gli permetta di non perdere la faccia! Non sa che pesci prendere, sente i prodromi di una sincope e prende il fazzoletto dalla tasca, si asciuga la fronte e guarda affranto e meditabondo quella “Veronica” profana di phard lasciata sul tessuto. Gli passa tutta la sua vita davanti in un istante e la sequenza si ferma su un'immagine di gruppo con la Santanché, la Gelmini e la Carfagna nella PutinRoom di Arcore… e qui il colpo di genio! Inizia a dar numeri e lettere e li ripete ossessivamente: “6c, 6t, 3gn, 6c, 6t, 3gn….” La senatrice De Rossi, che lo accompagna da sempre inizia a preoccuparsi e gli chiede: “Sua Maestà? Sta bene?” Lui in silenzio la fissa spiritato per qualche secondo e cambia la sequenza dei numeri: “8c, 8t, 4gn, 8c, 8t, 4gn…”.

A quel punto la De Rossi lo scuote presa dal panico… e lui: “Ferma serva! Faccio come Dustin Hoffman in Rain Man, solo che invece di contare i fiammiferi caduti a terra conto culi, tette e gnocche; in questo modo tutti pensano che ho un attacco occasionale di autismo e così, con la scusa di un temporaneo rincoglionimento, me ne esco da questa colossale figura di merda! Tanto ci sono abituati, no?” A quel punto ripete la sequenza per un’altra ventina di volte, finge una scenografica catalessi – ma è solo una delle sue penniche – e dopo mezz’ora prende la parola per comunicare che ha cambiato idea e che VOTERA’ LA FIDUCIA A LETTA! 

Silvio torna indietro, si è arreso davanti alla spaccatura del suo partito e, a denti stretti, vota a sostegno del governo – solo Bondi e Palma non verranno avvertiti in tempo dell'inversione a "U" del grande capo!

L’era Berlusconi si è chiusa anche nelle istituzioni e non solo nelle aule di tribunale. È stato destituito dai suoi stessi compagni di partito, dalle sue creature; e per salvarsi la faccia ha dovuto accettare e ratificare il tradimento subito! Il guaio è che sulle ceneri del Cavalier Aberrante è rinata definitivamente la Democrazia Cristiana, la quale ha avuto l’agio di riedificarsi indisturbata tra le trasversali pieghe dei partiti politici che si sono avvicendati in questi ultimi vent’anni! Oltre il danno, la beffa! 

 

 

Foto: Vignetta di Mauro Biani

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.145) 3 ottobre 2013 18:56

    Vecchio comunista te la sogni anche di notte la Democrazia Cristiana !!

    • Di Franco Giordano (---.---.---.20) 4 ottobre 2013 13:34
      Franco Giordano

      Giusto per chiarire un probabile equivoco, una domanda: "mica crede che io sia quel "Franco Giordano ex segretario di Rifondazione Comunista"? Perché passi il comunista, anche se ci sarebbe molto da discutere a riguardo, ma vecchio per adesso ancora no, almeno per un lasso di tempo che va dagli imminenti 3/4 d’ora ai prossimi vent’anni (spero) proprio vecchio vecchio no. Forse vecchio dentro? Su questo .... bah, credo neanche ma sarebbe più comprensibile

  • Di (---.---.---.206) 3 ottobre 2013 19:53

    Crepuscolo >

    Difficile non notare singolari analogie tra il caso Berlusconi e la parabola di Bossi. Quest’ultima segnata da irregolarità fiscali nella gestione di fondi finanziari, influsso selettivo del “cerchio magico” e tardivi tentativi di ritorno alla prima Lega.
    Aspetti non estranei alle recenti “vicissitudini” del Cavaliere. La condanna per frode fiscale, il rilancio di Forza Italia e il predominio dei “falchi”.

    Bossi cerca ancora di non farsi relegare al ruolo (disarmato) di “padre nobile”.
    I “dissidenti” emersi nel PdL rivendicano assoluta fedeltà e gratitudine a Berlusconi come “padre nobile” del partito. Un padre nobile di cui si deve difendere la storia politica, quella passata.
    Nota. Il termine crepuscolo non ricorre nelle pagine di un Dossier Arroganza

  • Di (---.---.---.177) 3 ottobre 2013 21:01

    PD uguale PALLA........DIO

  • Di (---.---.---.177) 3 ottobre 2013 21:18

    NON SO CHI SEI,PERO HAI DETTO UN CASINO DI FALSITA,VERO E CHE E STATO DETTO ALLA DEL PIN VERGOGNATI DOPO CHE HA PROMESSO DI NON TRADIRE FIRMANDOUN DOCUMENTO CON GLI ITALIANI CHE LE HANNO REGALATO IL VOTO A VUOTO AQUANTO PARE,UN ALTRA COSA IN AULA PURTROPPO NON PUOI BERE NEMMENO SE STAI MORENDO QUINDI TRANQUILLIZZATI NIENTE E STATO ROTTO E IL TUO GOVERNO E ANDATO AVANTI LETTAMENTE#VIVA M5S SEMPRE

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