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Kim Jong e Trump hanno i bottoni, io un bel Putipù!

L’anno nuovo è iniziato col botto!, o meglio… con la minaccia del botto. 

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Kim Jong e Trump hanno i bottoni, io un bel Putipù!

Ora stare lì a “titillar di congetture” per cercare di capire perché due emeriti imbecilli si ritrovino a giocare a chi ce l’ha più grosso con delle testate nucleari a disposizione sarebbe puro e inutile onanismo storico.

La cosa è semplice: Kim Jong-un quella poltrona l’ha eredita, ma se l’è anche guadagnata. Sì, guadagnata, e con sudore e sangue… ma quello degli altri!

Mica è facile fare il dittatore pazzo in Corea del Nord? Provateci voi! Hai una torma di parenti che hanno pretese, se non li stermini staranno sempre lì a chiedere questo e quello. Hitler fu più lungimirante: aveva capito che il dittatore fuori di cotenna doveva essere single. Sì, è vero, aveva due cani strafatti e un soprammobile di nome Eva Braun, ma sapeva benissimo che non poteva star lì far solo pulizie in casa: e chi aveva il tempo? Era troppo impegnato a tentar di far sparire intere razze dalla faccia della Terra.

In Corea invece la famiglia è un’altra cosa! Lì le tradizioni sono importanti . Ci tengono. Quindi, anche in casa Kim, come in ogni famiglia di spostati che si rispetti, troviamo sempre lo sciroccato che spicca per follia, crudeltà e fantasia. Quello che con un tè all’antrace qui, una supposta al plutonio “là”, riesce a fare bel un lavoretto di fino con fratelli, zii, nonne, cugini e parenti vari fino al settimo grado. Chissà dove avrà ordinato il Tallio!

Chi l’avrebbe mai detto, eh? Con quella faccia da bravo ragazzo! Sembra un lottatore di Sumo pettinato da Stevie Wonder. Eppure questo Cicciobello, posseduto da un gatto idrofobo nelle mutande è riuscito ad avere il suo bel bottoncino nucleare sulla scrivania, proprio vicino ai Power Rangers! Niente di che, figuriamoci: solo un piccolo passo per un cerebroleso ma un grande passo per l’autoestinzione del genere umano… ma son soddisfazioni. Ma non poteva massacrarsi di pippe su Youporn come fanno tutti gli adolescenti della sua età?

L’altro - quello col bottone grosso-, l’americano per intenderci, invece è stato eletto democraticamente, ripeto… democraticamente. Senza trucco e senza inganno Signore e Signori: non ce l’hanno mica mandato? L’hanno proprio voluto. Ora statisticamente, valutando una media degli elettori di Trump alle ultime presidenziali, è come se circa 5,4 americani su dieci avessero il culo in prima fila ben piantato sulla punta di una testata intercontinentale. Quindi non solo culi, ma anche “fette di culi”.

Ora va detto che Trump - oltre a farsi la messa in piega coi cavi scoperti dell’alta tensione - ha altri due hobby: il primo consiste nel chiamare gente a caso e scarabocchiare deliri su pagine bianche davanti alle telecamere solo per dimostrare che ha smesso di firmare con la “X”, e il secondo è twittare!

Ora vorrei immaginare la scena, questo portatore insano di couperose che con un indice teso e incerto digita a fatica, mentre morde un labbro e suda freddo, queste lapidarie parole: “il mio bottone nucleare è più grosso del tuo”.

Quale summa di sapienza, arte retorica e acume politico: sono quei momenti nella storia dove ti passa tutto davanti: dal cuneiforme al geroglifico, dal codice di Hammurabi alla costruzione delle piramidi, dal discorso agli Ateniesi di Pericle a Giulio Cesare, passando da Marco Aurelio a Giustiniano, e così via fino a quel momento, a quell’esatto momento in cui un enorme imbecille scrive su un social network ad un altro sontuoso idiota in una penisola asiatica: “il mio bottone nucleare è più grosso del tuo”.

Ecco, nell’istante esatto in cui Trump ha digitato “invia” doveva partire la nota sorda e sbeffeggiante di un bel Putipù. Non sapete cos’è un Putipù? Sacrileghi! E’ uno strumento bellissimo, un tamburo a frizione, gli esperti musicologi lo chiamerebbero “membrafono”, ma volete mettere la fredda e asettica parola membra fono con l’allegra onomatopea di … Putipù? Ma non scherziamo!

Il Putipù è un tamburo dal quale fuoriesce un asta, in genere di legno, e che viene suonato frizionando di continuo la succitata nella cassa del tamburo. Il suono non può che essere sincopato, primitivo, composto da un ritmo fisso, regolato solo dalla velocità di chi lo suona. Genera uno sfiato pieno ma non cupo, una sorta di asmatica e gentile pernacchia a ripetizione.

Ah se partisse serrato il ritmo di un bel Putipù ogniqualvolta qualcuno spara una scemenza. Allora sì che ci troveremmo in un mondo migliore! 

 

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