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Tg a confronto, come hanno parlato degli scontri a La Sapienza di Roma

Tg1: (trascrizione integrale) edizione delle 20.00
Scuola e Università: Cortei e manifestazioni di protesta oggi in diverse città nel giorno dello sciopero nazionale della CGIL e del sindacato autonomo GILDA contro i tagli e per la difesa dell’istruzione pubblica. Momenti di tensione, vedete, all’università La Sapienza di Roma dove gruppi di studenti hanno cercato di dare vita a un corteo non autorizzato, al di fuori dell’ateneo, la polizia lo ha impedito, ha caricato i giovani, che hanno lanciato sassi e scarpe.

Tg1: (trascrizione integrale) edizione delle 20.00
Scuola e Università: Cortei e manifestazioni di protesta oggi in diverse città nel giorno dello sciopero nazionale della CGIL e del sindacato autonomo GILDA contro i tagli e per la difesa dell’istruzione pubblica. Momenti di tensione, vedete, all’università La Sapienza di Roma dove gruppi di studenti hanno cercato di dare vita a un corteo non autorizzato, al di fuori dell’ateneo, la polizia lo ha impedito, ha caricato i giovani, che hanno lanciato sassi e scarpe.

Tg La7 (trascrizione non integrale, poichè il servizio sicuramente parla di tutte le manifestazioni in Italia, ma di Roma solo questo)

(...) Ci sono stati momenti di tensione quando la polizia in assetto antisommossa ha vietato agli studenti di puntare verso il ministero dell’economia anche con una leggera carica.


Tg5 (trascrizione integrale) edizione delle 20.00

Ci sono stati dei momenti di tensione oggi, all’università la Sapienza di Roma, quando un corteo di studenti ha cercato di uscire in strada forzando il cordone delle forze dell’ordine, vediamo. Torna l’onda in piazza, o meglio, cerca di tornare, e tornano gli scontri all’università La Sapienza a Roma. Alcune centinaia di studenti in mattinata si sono fronteggiati a più riprese con carabinieri e polizia. Manifestazione indetta in concomitanza con lo sciopero nazionale indetto dalla CGIl scuola contro i tagli. Per tre volte gli studenti hanno cercato di forzare i cordoni delle forze dell’ordine e dare vita a un corteo non autorizzato nelle vie cittadine. Ecco il momento dei primi scontri: carabinieri e polizia respingono i manifestanti dentro ai cancelli e loro alla carica rispondono con il lancio di oggetti. Pare siano state scagliate anche scarpe, ma soprattutto sassi come questo. La calma sembra tornata ma c’è una nuova uscita da un ingresso secondario: stesso copione, cariche e lancio d’oggetti. Poco dopo il terzo ed ultimo tentativo di forzare il blocco: cinque studenti cominciano a tirare sassi, ma questa volta vengono fermati dai loro colleghi. Traffico bloccato per ore. Dentro l’università si tenta di sfondare il portone del rettorato.
Poi l’assemblea finale con lo slogan: la crisi non la paghiamo noi.

Tg4


Non ne parla, ci mancherebbe. Parla di Renzo Arbore, dell’insonnia e dei negozi "tutto a un euro", ma degli scontri a Roma, no.
Ci mancherebbe altro. Ed io che ho voluto anche guardarlo.

Tre servizi brevi, e solo due si concedono il lusso di parlare veramente dell’episodio di Roma. Il Tg di La7 preferisce glissare, parlare di una leggera carica, e andare in visita a Palermo, dove era presente Epifani. Il Tg1 sembra parlarne solo così, per piacere. Due parole in croce che pongono azione e riflesso sullo stesso piano, come due cose consequenziali: una manifestazione equivale per il tg1 a una carica della polizia, questo se ne deduce.

Più prolisso il Tg5, ma non esaustivo. Inizia dicendo che polizia e studenti si sono fronteggiati, quindi ponendoli sullo stesso piano, come se la forza a disposizione fosse ugualmente ripartita. L’attenzione, anche se velatamente, è rivlta agli studenti, sul fatto che per ben tre volte hanno provato a forzare un cordone e su ciò che hanno lanciato contro le forze dell’ordine.

Mi sbagliavo, dicendo che nessuno ne avrebbe parlato. Il tg2, credo, non abbia nemmeno accennato, correggetemi se sbaglio.

E mi sbagliavo a pensare che sarebbe stato meglio che ne parlassero, anche poco. Gli studenti escono da questi servizi umiliati, trattati come gente incollerita che senza un motivo prova a sfondare i cordoni della polizia. Sembrano ultras allo stadio, che hanno in testa solo la voglia di fare un po’ di baccano.

Il fatto strano è che nessuno lascia la corrente per cercare un altro significato.
Fatto terrorizzante è anche che Tg7e Tg5 inizino con le stesse parole.
Neanche ci fosse qualcuno a scriverglieli uguali, come copioni.

Io non c’ero, per cui potete tranquillamente smentirmi, dire la vostra, la mia opinione non ha il peso di chi era presente e può testimoniare. Tuttavia non ho mai avuto simpatia per chi ha un manganello e lo usa contro chi ha le mani alzate e nude.

Niente contro la polizia e le forze dell’ordine in generale, tutto contro la violenza e l’autostrada alla repressione che si sta costruendo.

Per cui, Riciard’s dà voce a chi c’era, e univocamente a chi era da una parte dell’università. Quella giusta:

Commenti all'articolo

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 20 marzo 2009 12:25
    maurizio carena

     il sistema chiama "momenti di tensione" la partecipazione democratica dal basso.

     e’ sempre successo e, purtroppo succede ancora, anche perche’ la gente, imbevuta di propaganda mainstream, non capisce che la tensione non la crea un corteo di studenti che, giustamente, protesta pacificamente contro un governo scandalosamente reazionario, bensi’ gli sbirri inviati dal potere col preciso, vergognoso scopo di crearla la tensione.

    nb.
    poliziotti: quando sono al servizio della popolazione, dei deboli, degli offesi. E, in questo caso meritano tutto il rispetto possibile verso una professione rischiosa, faticosa, malpagata.

    sbirri: quando sono al servizio del sistema, del potere, di quella casta di politicanti, giornalisti, elites economiche. E in questo caso meritano tutto il mio disprezzo, perche’ la popolazione dovrebbe avere SEMPRE il diritto di manifestare, dove, come e quando vuole, a patto che sia in modo pacifico.

     Uno sbirro puo’ comunque sempre porre termine alla sua ignobile condizione.
     Basta che trovi il coraggio di disobbedire ad ordini vergognosi, immorali e ingiusti. E smetta di fare violenza contro chi manifesta.
     Purtroppo in Italia i vertici degli sbirri picchiatori (vedi Genova 2001) non vengono puniti bensi’ promossi.
     Perche’ criminali sono i manifestanti.

     Peggio degli sbirri ci sono solo i giornalisti (mainstream). Piu’ vili e ben pagati.

     Bell’articolo.
     m.c.







  • Di Annalisa Melandri (---.---.---.55) 21 marzo 2009 09:35

    Grazie a Riciard dell’articolo e a Maurizio del commento. Quello che fanno i nostri media si chiama CRMINALIZZAZIONE DELLA PROTESTA SOCIALE ed è la forma più antica e subdola di repressione.
    Saluti a tutti.

  • Di mauro bonaccorso (---.---.---.98) 21 marzo 2009 21:56

    Prove tecniche di contrasto della "guerriglia" urbana.
    Si comincia con l’annuncio, si prosegue col manganello, poi affiorano i lacrimogeni e le pallottole di gomma e infine quelle vere.
    Un copione che conosciamo già, la solita trappola propedeutica alla conservazione del potere, ma stavolta il passaparola mediatico reticolare potrà smascherare i colpevoli, prima che possano mettere a segno i loro intenti impunemente.
    Un saluto
    Mauro Bonaccorso

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