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Sentenza Sandri: troppo mite

Sentenza Sandri. La corte d’Assise derubrica il reato da omicidio volontario a omicidio colposo.

Sono stato fino al 7 luglio scorso titolare di un blog il cui indirizzo era www.iostoconimagistrati.it nel quale ho difeso a oltranza l’autonomia della magistratura. Nessuno, quindi, potrà accusarmi di essere prevenuto verso questa istituzione che reputo, voglio affermarlo con forza, la meno marcia fra quelle che oggi rappresentano le fondamenta del nostro stato democratico, ma il mio grido di indignata protesta lo voglio urlare a squarciagola attraverso AgoraVox con la speranza che possa arrivare alle orecchie di tutti quei cittadini onesti che si aspettavano una sentenza più giusta.

 

Ma come è possibile parlare di omicidio colposo quando l’agente imputato è stato visto prendere la mira mentre impugnava la pistola con due mani. Ma, dico io, si può in maniera così irresponsabile cancellare, per tutta l’eternità, la vita di un bravo ragazzo e prendere una condanna inferiore a chi ha commesso uno stupro? Al tribunale di Milano i tre rumeni che stuprarono una ragazza a Pioltello sono stati condannati, come era giusto che fosse, a dodici anni di reclusione. Ora io vi chiedo:”Vi sembra che ci sia proporzione fra le due sentenze?” La risposta non può che essere negativa.

Questi sei anni saranno scontati o si tratta di un pena che rimarrà sulle carte della Corte d’Assise?

Molti, anche i familiari di Sandri, ai quali va tutta la mia umana solidarietà, dichiarano che bisogna attendere le motivazioni della sentenza, ma io sin d’ora sostengo che la morte del povero Gabriele, per come si sono svolti i fatti e quali che siano queste motivazioni, non può essere equiparata a quella di un passante che viene investito da un veicolo.

Quanto a Spaccarotella so bene che oggi anch’egli soffre per quanto ha fatto, che anche la sua famiglia paga per una colpa non commessa, ma sono sofferenze nemmeno minimamente rapportabili a quelle della famiglia Sandri che ha tra l’altro, sempre tenuto un contegno di alta e civile dignità.

Ho letto da qualche parte che l’agente della polstrada aveva tramite alcuni rappresentanti della chiesa cercato il perdono dei familiari della vittima e che poi non se ne era fatto più niente.

Matteo nel suo Vangelo ci parla di Cristo che invita tutti a perdonare settanta volte sette, ma io sono dell’avviso che ogni perdono non può che essere la conseguenza di una seria espiazione per quanto si è commesso. Senza una presa di coscienza reale del male fatto, senza un’assunzione totale e partecipata delle proprie responsabilità che, nel caso di specie pare non ci siano state, nessuno ha il diritto di implorare il perdono di chicchessia.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.89) 15 luglio 2009 09:42
    Damiano Mazzotti

    Mi sembra molto superficiale questa ricostruzione.... I periti e i fatti hanno dimostrato che c’è stato una deviazione da parte della rete metallica.... c’è la foto e c’è il proiettili con i chiari segni dekk’impatto...

    quindi le cose sono due: o il colpo è partito accidentalmente, oppure aveva mirato a un’altra persona...

    il sistema giuridico italiano è basato troppo sulla testimoniananza, quando tutti gli studi scientifici sulla memoria dimostrano l’imprecisione e l’innattendibilità di gran parte delle testimonianze, soprattutto a distanza di tempo.... la memoria è un processo di ricostruzione che funziona in base ai pregiudizi personali

    In Italia bisogna poi ricordare che è molto facilementire: non c’è senso civico e ognuno bada ai fatti propri e tutti sanno che è molto semplice pagare qualcuno per crearsi un alibi....

    Anche se naturalmente non si tratta di questo caso.... Qui si tratta più che altro di un equivoco...

    • Di Riccardo Zoccante (---.---.---.211) 15 luglio 2009 10:04

      E’ uno scandalo, ormai è chiaro a tutti che l’agente (?) Spaccarotella HA VOLUTO sparare e colpire qualcuno. Lui correva con il dito fuori dal grilletto (sennò si sarebbe sparato ad un piede, lo sanno anche i bambini) poi si è fermato, ha preso la mira, e ha tirato...sbagliando la mira. Sfortunatamente il colpo ha rimbalzato sulla rete metallica la quale ha deviato la traiettoria del proiettile colpendo accidentalmente il Sandri. In poche parole l’agente VOLEVA colpire, anche se il proiettile alla fine è arrivato accidentalmente dopo un tiro sbagliato. La sentenza è scandalosa.

      Ex tiratore sportivo di tiro a segno.

    • Di Paolo Cufino (---.---.---.221) 15 luglio 2009 10:38

      Caro Mazzotti, avevo volutamente tenuto fuori dall’articolo l’argomento "proiettile deviato" in quanto dai periti della difesa e quelli della parte lesa è stato affermato tutto e il contrario di tutto. inoltre mi era sembrato evidente che la deformazione a fetta d’anguria trovata sul proiettile fosse incompatibile con l’impatto sulla rete che avrebbe dovuto produrre, visto che la pallottola aveva continuato la traiettoria, un’abrasione. Per quanto appena detto credo che la corte non abbiia tenuto in gran conto queste perizie poichè esse si sono annullate a vicenda. Mi ero limitato a criticare la sentenza spendendo anche qualche parola per Spaccarotelle e la sua famiglia invitando l’agente a un serio pentimento che certamente con le sue assenze non ha manifestato in questo processo, ma visto che tu mi ci tiri per i capelli, non voglio più nascondere di nutrire qualche sospetto su proiettili deviati da pietre o da reti metalliche tutte le volte che a sparare è qualche tutore dell’ordine.. A buon intenditor poche parole.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.89) 15 luglio 2009 11:10
    Damiano Mazzotti

    Quando un proiettile colpisce qualcosa e viene deviato è impossibile stabilire delle certezzze...

    però si può stabilire se è stato deviato....

    piuttosto bisogna chiedersi cosa ha spinto un agente a sparare dall’altra parte dell’autostrada non conoscendo la situazione che si era creata...

    Forse si tratta di un’operazione di cui non si può parlare... come non si è potuto parlare serenamente dei danni e dei comportamenti di quella massa di idioti degli ultras la sera dell’incidente... si è lasciato che attaccassero impunemente le questure...

    • Di Paolo Cufino (---.---.---.109) 15 luglio 2009 13:14

      Per Mazzotti
      C’è una palese contraddizione in quanto affermi: dici prima che quando un proiettile colpisce qualcosa e viene deviato (stai asserendo che c’e stata una deviazione) e subito dopo dici che non si può stabilire se è stato deviato. Mettiti in pace con te stesso.
      Mi disliace parlare male delle forze dell’ordine di cui ho stima e capisco quanto sia difficile il loro lavoro, ma la pistola si punta in quella maniera quando esiste un pericolo imminente per la tua incolumità o per quella di altri cittadini. E’ una delle prime cose che insegnano quando fai un corso per diventare carabiniere o poliziotto.
      Sono uno sportivo e aborro ogni forma di tifoseria organizzata, ma anche se Gabriele Sandri fosse stato un facinoroso e a vedere la compostezza della famiglia si è portati a pensare l’esatto contrario, la questione non si sposterebbe di una sola virgola.
      Adesso la pianto quì perchè non vorrei, dopo aver scritto un articolo che mi sembrava abbastanza equilibrato e che trattava, tra l’altro, di espiazione e di perdono, finire io sul banco degli imputati.

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 15 luglio 2009 12:02

     anch’io, come Damiano mi sembra, appartengo a quei pochi che ritengono la sentenza sul caso Sandri una sentenza equilibrata. Ragazzi, neanche Tex Willer con un’autostrada di mezzo riesce a mirare colpendo con precisione essendo un fatto noto, ampiamente noto, che oltre 30 metri, e nella maggior parte dei casi oltre i 20 metri, il comportamento del proiettile di una pistola è sostanzialmente imprevedibile.
     Dunque la richiesta dell’omicidio volontario nasce dal desiderio di vendetta e non di giustizia, comprensibile per i genitori e per gli amici, ma non accettabile in un processo civile. Spaccarotella ha commesso un omicido colposo, ha comnpiuto un tremendo errore nello sparare ma non un omicidio volontario.
     Qualsiasi testimonianza, qualsiasi ricostruzione non può negare questa verità essenziale che esclude la possibilità effettiva di un atto di volontà.
     Ora, in questo paese fazioso, ci saranno tumulti, cortei, casini vari però spero che lo stato di dirtto prevalga sul fanatismo e sulla voglia di applicare una forma moderna di legge del taglione ( "occhio per occhio, dente per dente".).

  • Di Ocram (---.---.---.82) 15 luglio 2009 13:42

    Omicidio colposo oltre ogni ragionevole dubbio.
    Non è provato che abbia sparato per colpire l’auto su cui viaggiava la vittima, quindi niente volontarietà.
    Non è vergognoso, è la legge.

    Piuttosto mi chiedo come quattro agenti di Polizia abbiano preso 3 anni e 6 mesi per aver massacrato di manganellate un diciottene, fino ad ucciderlo, nel fragoroso silenzio di tutti i telegiornali.

  • Di PARIA (---.---.---.74) 15 luglio 2009 16:25

    Se chi ha scritto questo articolo, autodefinendosi estimatore della magistratura, conoscesse la differenza tra omicidio volontario e omicidio colposo (tra l’altro, nel caso di specie, con riconoscimento dell’aggravante della prevedibilità dell’evento) non avrebbe scritto tutte le amenità che ha scritto. Impostazioni come la sua servono solo a fornire un alibi a quelle decine di inutili idioti che stanno spaccando mezzo mondo a Roma.
    Le sentenze non si giudicano con la pancia, ma si valutano con la testa. E quella sul caso Sandri è assolutamente ineccepibile. In ogni caso suggerirei di aspetttare le motivazioni.

    • Di Paolo Cufino (---.---.---.129) 15 luglio 2009 17:45

      per Paria. Come mi sono definito lo hai letto e spero che tu che ti dai arie di grande saputo l’abbia capito. Secondo la tua logica anche il PM non conosceva la differenza tra omicidio colposo e omicidio volontario. Quello che fanno i tifosi mi fa schifo, ma non c’entra nulla e quanto ad amenità tu ne hai concentrate di più in uno spazio molto piccolo.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.194) 15 luglio 2009 16:58
    Damiano Mazzotti

    Forse non sono stato chiaro: è possibile stabilire che c’è stata deviazione... ma è difficile stabilire cosa ha provocato quella deviazione e se c’è stata più di una deviazione....

    Le cretinate o gli errori si pagano, ma questo non è omicidio volontario....

    Gli ultra si credono degli eletti o degli intoccabili, ma valgono molto meno di un’italiano medio...

    purtroppo in italiano tutto quello che riguarda il mondo del calcio è tabù come la dottrina della chiesa...

    e i politici intervengono a protezione di tamti imbecilli... le aziende in perdita chiudono, ma le squadre di calcio no.... e a volte non cambiano neppure proprietà..

    • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 15 luglio 2009 17:25

       e no Damiano, la crisi sta travolgendo anche queste certezze. Stamattina ho letto che ben 7 squadre storiche stanno chiudendo i battenti.
      Ahi la crisi, la crisi....

    • Di Brunone (---.---.---.191) 15 luglio 2009 18:52

      L’imbecillità di alcuni "cosiddetti" tifosi non giustifica un omicidio, comunque, i tutori dell’ordine sono autorizzati ad usare le armi solo ed esclusivamente in caso di legittima difesa .
      Questa sentenza somiglia molto a quella scandalosa del G8 di Genova!

  • Di Francesco Rossolini (---.---.---.247) 15 luglio 2009 19:08
    Francesco Rossolini

     Non entro nel merito della sentenza, ho fiducia nella magistratura.

    Mi viene però da dire, e parlo per senso comune, :


    Solo uno squilibrato può pensare di estrarre una pistola per contrastare un illecito che avviene dall’altra parte di un’autostrada. Questo è il mio punto di vista poi magari ho torto, non sono un poliziotto e non conosco le procedure. 


    • Di Paolo Cufino (---.---.---.221) 15 luglio 2009 20:55

      Ho anch’io fiducia nella magistratura. Come avrei potuto scrivere decine di articoli per difenderli dagli attacchi del governo Berlusconi. se così non fosse. Ma questo non significa credere dogmaticamente nella loro infallibilità. Stessa cosa per le forze dell’ordine: grande rispetto e considerazione, ma se qualche loro esponente commette un errore io proprio per tutelare il buon nome di migliaia di poliziotti e carabinieri che tutti i giorni svolgono con competenza e professionalità il loro lavoro, mi schiero dalla parte della vittima. So bene che gli ultras della Lazio sono spesso di estrema destra, che sono violenti e che vanno perseguiti e puniti, ma questo non c’entra niente con l’assurda morte di un giovane di ventisei anni e il mio articolo non offre alcun alibi a coloro che vogliono esercitare la violenza. (vedi il commento di Paria)

  • Di paolo praolini (---.---.---.177) 15 luglio 2009 22:49

    Concordo che la condanna sià stata un giudizio equilibrato!

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