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 Home page > Tribuna Libera > Può un mormone diventare veramente presidente degli Stati Uniti?

Può un mormone diventare veramente presidente degli Stati Uniti?

Più vedo l’evolversi delle primarie repubblicane negli Stati uniti e più mi sento orgoglioso di essere un cittadino europeo ed italiano, figlio di una cultura laica, razionale ed illuminista. Non mi spiego infatti come Mitt Romney possa diventare potenzialmente il prossimo presidente degli Stati Uniti. Non tanto per le sue posizioni politiche conservatrici, opinabili ma legittime, ma per il suo credo religioso.

La libertà di culto sia chiaro rappresenta un dogma di ogni regime democratico, deve essere tutelata sempre e comunque. Ma come fanno milioni di cittadini americani a credere ad una candidato presidente che si definisce mormone? Nei confronti della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni non si può avere nulla di aprioristicamente contrario. Bisogna rispettare questa confessione come si rispetta ogni altra forma di culto, religione o credenza . Parimenti però non si deve essere teologi, biblisti, o fini filosofi ma soltanto normali cittadini occidentali eredi del pensiero logico, deduttivo ed analitico per chiedersi: come si può riporre la propria fiducia in qualcuno che crede in enormità tali come quelle che i mormoni professano?

Gli elettori repubblicani che hanno espresso il proprio consenso per Mitt Romney, hanno votato per la stessa persona che è stato persuaso dalla storia di Joseph Smith padre della chiesa mormone a cui apparve tra il 1820 ed il 1823 nello stato di New York non solo Dio Padre e Gesù Cristo ma anche il profeta Moroni; lo stesso Smith che fu estensore del Libro di Mormon testo sacro insieme alla Bibbia, allo scritto Dottrina e Alleanze, e alla Perla di Gran Prezzo della religione con base a Salt Lake City.

Come può diventare presidente degli Stati Uniti e quindi leader mondiale - figura per sua natura carismatica ed inclusiva - un uomo che crede in una confessione dibattuta, nota per alcuni aspetti controversi come il principio della rivelazione continua, il rito del “matrimonio eterno”, del battesimo vicario, nella resurrezione reale del corpo, nel battesimo di pentimento, nella decima annuale da devolvere direttamente al tempio nel cuore dello Stato dello Utah.

Il capo della super potenza americana è anche il capofila della cultura occidentale, che da tempo (in teoria) ha separato nettamente la sfera pubblica da quella religiosa. Chi può veramente rappresentare un presidente americano fedele ad una confessione minoritaria, non riconosciuta nemmeno dalla chiesa madre da cui dovrebbe discendere, quella cattolica? Non la totalità della nazione, non l’ampiezza delle posizioni sociali e politiche di un paese complesso come l’America. Per questo nonostante le apparenze - e gli accadimenti di questi giorni lo confermano - saranno gli stessi americani a non mandare Mitt Romney alla Casa Bianca.

Guardo in tv le scene delle primarie in Usa e mi sento felice di essere cittadino di un Europa che chiede con successo al governo italiano di far pagare l’ICI al Vaticano, in un contesto sempre più libero e laico dove il principio della divisione tra Stato e Chiesa è più marcato e rispettato.

Nel 1963 per indicare l’unitarietà ed il filo conduttore che univa le due sponde dell’Atlantico davanti una folla di berlinesi John F. Kennedy nel celebre discorso alla Germania Ovest in Rudolph Wilde Platz disse "Ich bin ein Berliner" , “Io sono un berlinese” con la stessa veemenza oggi si potrebbe dire all’America “Noi non possiamo essere mormoni”. Siamo i figli di quella cultura ellenica e quindi di quella Grecia - famosa non solamente per il recente crack finanziario di cui Romney nei suoi comizi parla spesso con disprezzo – che ha insegnato all’occidente a pensare e riflettere.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.196) 18 febbraio 2012 14:16
    Damiano Mazzotti

    In passato l’azione comunicativa indomabile e implacabile dei mormoni ha portato all’abolizione della schiavitù a livello mondiale...

    Staremo a vedere cosa succederà...

  • Di (---.---.---.48) 18 febbraio 2012 15:35

    Vorrei avvertire che la risurrezione nel corpo (trasfigurato, cioè reso glorificato da Dio) è ciò in cui crede ogni cristiano che si dichiari tale.

  • Di (---.---.---.239) 18 febbraio 2012 17:52

    Ah, se è mormone no ma se è cattolico sì? Cioè uno che crede nella trasformazione REALE dell’ostia in corpo di Cristo, nella verginità della Madonna e nella resurrezione di una persona morta da tre giorni? Guardi che avrei da dire anche su islamici e induisti. Una persona si giudica dalle sue azioni e non dalle convinzioni religiose.

  • Di paolo (---.---.---.79) 18 febbraio 2012 22:59

    Mettere un visionario religioso a capo di un paese è sempre un errore imperdonabile , farlo diventare presidente degli Stati Uniti sarebbe un rischio tremendo per l’intera umanità .
    Abbiamo già conosciuto il rozzo integralismo religioso di George W.Bush , quello del crocefisso in una mano e la colt nell’altra ,non vorrei che i repubblicani americani coltivassero l’idea che l’Iran di Ahmadinejad , altro esempio di fanatismo religioso a capo di uno stato ,debba essere contrastato con un altro integralista .

    Sia chiaro che non è in discussione la libertà di ciascuno di credere in ciò che vuole ,l’importante è che rimanga confinato nella sfera personale e non diventi una " qualità" politica.
    Comunque non credo che Mitt Romney abbia alcuna chance di vittoria.

  • Di (---.---.---.215) 20 febbraio 2012 13:58

    L’articolo ha qualche inesattezza di troppo (Romney sarebbe il candidato conservatore, la chiesa madre dei Mormoni sarebbe il Vaticano ecc.) ma, senza soffermarsi sui dettagli (ancorché importanti), consiglierei di ripassare un po’ la storia della Confederazione americana e della loro Carta costituzionale. I Mormoni non hanno solo creato un intero stato (lo Utah), ma si sono anche insediati per primi in altre importarti località (tra cui l’attuale Las Vegas). Descriverli come una sorta di gruppuscolo settario da strapazzo, significa non conoscere la storia degli Stati Uniti né l’attuale contesto politico-sociale.


    Non sono mormone, ma non vedo niente di male nell’elezione di uno pseudo-cristiano poco praticante (Obama), così come di un ateo, di un mormone, di uno scintoista o di un cattolico. Se così non fosse, si tratterebbe di discriminazione religiosa.
  • Di paolo (---.---.---.10) 24 febbraio 2012 19:27

    La questione non è conoscere la storia degli Stati Uniti e della loro Costituzione , ma tenere rigorosamente fuori dalla politica la religione quando invece di essere un fatto strettamente privato diventa connotato di distinzione o peggio ancora categoria discriminante .
    Come dire che semmai la discriminazione è alla rovescia.La storia , per Dio (tanto per rimanere nel tema),qualcosa dovrebbe pure insegnare .O no ?.

    • Di (---.---.---.126) 25 febbraio 2012 12:00
      Finora, l’aspirante candidato non ha MAI fatto riferimento alla propria confessione religiosa durante i suoi discorsi. Sono perfettamente d’accordo sul "tenere rigorosamente fuori dalla politica la religione"... e infatti è proprio quello che non viene fatto nei commenti (né nell’articolo stesso, infarcito di inesattezze di vario genere). Tra l’altro, questi allarmismi sono polemiche sterili. Nessuno ancora sa se Romney sarà scelto come candidato, tanto meno come presidente.

      PS: la storia conta eccome... L’articolo lascia intendere che, nella loro patria, i Mormoni non contino nulla ("confessione minoritaria non riconosciuta" ecc.), ma ribadisco che, senza di essi, gli attuali Stati Uniti d’America non esisterebbero neppure.
  • Di (---.---.---.122) 12 marzo 2012 21:56

    Vivo negli Stati Uniti, Texas per la precisione, dove la comunità mormona è piuttosto grande. Sì, nell’articolo ci sono parecchie inesattezze. Ho la fortuna di conoscere e frequentare persone che appartengono a questa Chiesa e non posso che parlarne bene. Sono persone molto oneste e private nel loro credo...l’appellativo "mormone" è il problema degli altri, di certo non loro.

    La differenza tra un mormone (medio) americano e un cattolico (medio) italiano è che il primo rispetta la propria religione e la applica con fede reale, il secondo la interpreta a seconda di come fa comodo. Detto questo, passiamo alla politica...esce di tutto su qualsiasi politico, che cos’è uscito su Romney? Ah giusto, che è mormone...SCANDALO!
    Sapete che nonostante versino mensilmente il 10% alla Chiesa il tenore di vita dei mormoni rimane molto alto? Sapete che lo Utah è uno degli stati dove meglio si vive negli Stati Uniti? Sapete che questi soldi, oltre a costruire templi e chiese, servono a supportare giovani del sudamerica negli studi (che poi restituiranno i $ senza interessi)? Ci sono molte cose che si sanno sui mormoni, e anche molte che non si sanno. 
    Sicuramente l’essere mormone è l’ultimo problema di Romney, credetemi!

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