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Pubblicità disdicevole alla FNAC

"Un dvd impiega 718 anni a biodegradarsi. Alla Fnac bastano 125 secondi per riciclarlo in blu-ray".

Questo lo spot che sta promuovendo, per il mese di novembre, la Fnac, catena francese di negozi, specializzata nella vendita di prodotti culturali e tecnologici.

Sembrerebbe un lodevole messaggio a favore dell'ambiente; poiché un dvd impiega un sacco di tempo a degradarsi, portarlo alla Fnac contribuisce a non inquinare il mondo più di quanto già si faccia.

Ovviamente, le bieche regole del marketing impongono una contropartita, ci siamo abituati anche a questo, comportarsi bene solo in cambio di qualcosa. Ma ci si aspetterebbe, almeno, che fosse a favore del cliente: "per stimolarti ad imparare un comportamento etico, ti diamo un premio".

Invece, gli arguti manager francesi, premiano l'atto 'generoso' solo con un esiguo sconto (quindi con una corrispondenza inadatta e non certa) e legato esclusivamente all'acquisto di un film blu-ray, nel primo caso, o di uno dei due lettori blu-ray selezionati, cioè a loro più convenienti.

Il fatto più raccapricciante, però, e che dimostra la misura della preoccupazione che l'azienda nutre verso l'ambiente, è che non tutti i dvd consegnati avranno diritto al meritato riconoscimento!

Infatti NON SARANNO ACCETTATI (riportando letteralmente dal depliant):

  • dvd in cattive condizioni o senza la custodia originale
  • dvd allegati e/o venduti in abbinamento a quotidiani, periodici e riviste
  • dvd pornografici
  • dvd registrati autonomamente
  • dvd vergini

Davvero incomprensibile cosa c'entrino la custodia originale o il genere, con l'inquinamento! Forse, un dvd pornografico, o in cattive condizioni, inquina meno di uno della Walt Disney o ben tenuto?!! A rigor di logica, potrebbe essere addirittura il contrario! 

Ma allora, come le promesse di guarigione "con la semplice imposizione delle mani", sono deprecabili perché speculano sulla credenza popolare per fare profitto, marketing di questo genere è ignobile perché gioca sull'etica, per lo stesso motivo.

Facile immaginare le grasse risate dei direttori 'creativi', orgogliosi di far accorrere al negozio più vicino ingenui consumatori, di lì a poco 'cornuti e mazziati', convinti di aver fatto qualcosa a favore dell'ambiente.

Ma se campagna è stata fatta significa che si spera in un successo, quindi che il livello culturale del consumatore medio è tale da poter essere buggerato senza troppa fatica (come la politica italiana insegna).

La speranza è che un giorno, non troppo lontano, il contegno della gente sia sufficientemente elevato, da rendere impossibile anche solo il tentativo di certe mistificazioni, diventate nel frattempo ridicole ed improduttive.

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