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Bersani vs. Bersani sull’acqua pubblica: adesso conviene dire Sì

Nel 2008 il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, sosteneva che

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“L'acqua è un bene pubblico, certo, ma come facciamo in modo che si perda meno acqua? Come facciamo a gestirla meglio? Devo chiamare qualcuno che sappia fare bene quel mestiere lì. In Francia ci sono società grandissime che gestiscono l'acqua in maniera eccellente”

e aggiungeva

“L’acqua bene comune è un dibattito che è arrivato persino da Porto Alegre, un po’ da terzomondismo, da Teologia della Liberazione. In Brasile effettivamente ci sono i padroni dell’acqua, che te la danno se vogliono loro. Noi in Italia abbiamo il problema degli acquedotti che perdono metà dell’acqua, che è un altro film.”

E che sono le argomentazioni sostenute, oggi, dalla destra.

Mentre, parallelamente, lo stesso Pd, il 16 novembre 2010, promuoveva questa proposta di legge, che all’art. 10 riporta

"L’Autorità definisce la metodologia per la determinazione della tariffa per usi civili e industriali tenendo conto b) del costo delle opere e degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; e) della remunerazione dell’attività industriale, secondo i criteri stabiliti dalla medesima Autorità; f) della quota della tariffa da destinare agli investimenti ecc.ecc.

cioè, proprio il testo del quesito referendario che oggi si vuole abrogare.

E diventa sfizioso poter confrontare, attraverso i due documenti video, la tranquillità manifestata dal segretario Pd il 28 settembre 2008 a Carpi, prima, e nello spot di questi giorni, poi, nel riuscire a trovare argomentazioni sempre convincenti per affermare concetti antitetici, a distanza di meno di tre anni.

Ma c’è una chicca anche nel 2007 e che riguarda il nucleare, sul quale l’opinione del 'Pierluigi nazionale' è, per amor di convenienza, esattamente opposta a quello che ribadisce in queste settimane, assicurando gli States che il programma atomico italiano "è solo sospeso, non chiuso".

Il 13 novembre 2007, infatti, ci fu a Roma un accordo bilaterale nominato 'Partnership Globale sull’Energia Nucleare-GNEP', siglato tra l'allora Ministro per lo Sviluppo Economico Pieruigi Bersani e il Segretario dell'Energia degli Stati Uniti d'America Bodman, nel quale si programmava, mettendo nero su bianco, la cooperazione nucleare tra Italia e Usa. La cronaca riporta che “Il Ministro Bersani ha aperto l’incontro dando il benvenuto al Segretario Bodman e dichiarandosi pronto a firmare l’accordo bilaterale e Dichiarazione di Principi sulla GNEP. Bersani ha osservato che l’accordo copre “le tecnologie energetiche più significative” e produrrà risultati concreti. Ha detto che

c’è bisogno di trovare nuove soluzioni alle sfide energetiche che si trovano di fronte la UE e gli Stati Uniti e che il carbone pulito e l’energia nucleare probabilmente avranno un ruolo importante nel soddisfare le future necessità energetiche.

Riferendosi al referendum del 1987 che aveva di fatto bandito la generazione di energia nucleare in Italia ha detto che

l’ “Italia non è esclusa dalla generazione di energia nucleare, è stata solo sospesa".

Secondo Bersani la GNEP può giocare un ruolo importante nel modificare gli atteggiamenti italiani nei confronti dell’energia nucleare.” Dopo le osservazioni di Bodman, Bersani e Bodman hanno firmato di fronte alla stampa l’accordo bilaterale e la Dichiarazione di Principi sulla GNEP. 

E proprio nell'ultima puntata di Annozero, ci si aspettava una replica all'evidente defaillance, ma lo stesso Bersani, incalzato dal ministro Brunetta, non è riuscito a dare una spiegazione esauriente sulle sue proprie opposte posizioni. Sarebbe utile capire, però. Senza polemica. Pacatamente.

Lo abbiamo imparato vedendo le interviste alle decine di Michele Misseri o leggendo le false affermazioni di presunte ragazze violentate: mentire è diventata una moda che anche categorie insospettabili, come ragazzini o analfabeti, riescono a mettere a punto da veri esperti consumati, capaci di depistare inquirenti e specialisti. Si mente per scagionarsi da un reato, per un vantaggio economico, ma anche semplicemente per noia o "per vedere di nascosto l'effetto che fa". Figuriamoci quando c'è di mezzo il potere!

E allora, questa volta, siamo d'accordo, tutti zitti, perché abbiamo deciso che 'un altro ventennio' abbia fatto il suo tempo. Salviamo la causa, ma la questione rimane: come poter continuare a prendere decisioni importanti sulla base di semplici dichiarazioni? E come verificare una notizia con la sicurezza sufficiente che le fonti a disposizione siano affidabili? E oggi, come essere certi che i Sì e No del 12 e 13 giugno prossimi andranno davvero a beneficio nostro e delle generazioni a venire?

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Bersani a favore della privatizzazione dell’acqua QUI
Bersani contro la privatizzazione dell’acqua QUI

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