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Processo Mediaset: la lettura della condanna definitiva di Berlusconi - VIDEO

La Corte di Cassazione ha confermato ieri la condanna d'appello a 4 anni di reclusione per Silvio Berlusconi nell'ambito del processo Mediaset, con rinvio alla Corte d'Appello di Milano per rideterminare l'interdizione.

I giudici, chiusi in camera di consiglio per quasi 7 ore, hanno deciso dunque di rimandare al tribunale di Milano la decisione sulla durata dell’interdizione dai pubblici uffici, tenendo conto che l'articolo 12 del decreto legislativo stabilisce che, in caso di condanna per frode fiscale si applica, come pena accessoria, "l'interdizione dai pubblici uffici per un periodo non inferiore ad un anno e non superiore a tre anni".

Vi riproponiamo il momento della lettura della sentenza proposto da Rainews24.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.142) 8 agosto 2013 23:35

    Ma fino a quando durerà l’incubo targato berlusconi??? Prima Mussolini ora Berlusconi. Gli italiani non hanno imparato nulla. Diceva Machiavelli che gli uomini che dimenticavano la Storia sono condannati a ripeterla. Infatti gli italiani grandi somari in tutto compresa la storia hanno dimenticato gli sbagli dei padri e dei nonni. Non era Tremonti che diceva che con la cultura non si mangiava? Infatti il signor ministro Bondi ha contribuito a far crollare le mura della scuola dei gladiatori di Pompei...

    Tra un po’ in Italia dimenticheremo anche l’olocausto e si ripeteranno in futuro le atrocità del periodo nazista.

    Belusconi è stato( ed è) la rovina dell’Italia. Chi ci ha governato negli ultimi venti anni rovinando l’economia e la morale dell’Italia e ha reso con la sua pubblicità alla maniera del nazista Gobbel gli italiani decerebrati? Il Pd è responsabile della sopravvivenza politica di quest’uomo. Gli altri sono solo dei pupi senza cervello.

    Diceva Hitler ai suoi sottoposti : ripetete tante volte una menzogna e diventerà una verità.

    Berlusconi (e i suoi ) ripete la sua innocenza e tanti la scambiano per verità.

    Vorrei l’Italia come la Norvegia: con valori e onestà. Lì per una semplice multa i ministri si dimettono.

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