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Pop, shoegaze e noise: i The Pains of Being Pure at Heart in tour in Italia

I The Pains of Being Pure at Heart sono uno di quei fenomeni che ogni tanto arrivano nel panorama pop mondiale. Due album alle spalle, l'omonimo del 2009 e “Belong” del 2011 e vari ep che li hanno portati ad essere una delle band più interessanti di questi ultimi anni. Amati dalle riviste di settore – Pitchfork ha incluso i due album sotto l'etichetta “Best new music” dandogli rispettivamente 8.4 e 8.2 – il gruppo ha saputo mescolare e innovare i suoni di fine 80 inizio 90 prendendo spunto sia dagli Smiths che ai My Bloody Valentine fino al noise americano.

Shoegaze, ottima scrittura sono, assieme a una grande presenza sul palco, alcuni dei punti forti del gruppo che li ha portati a raggiungere il nono posto della classifica Heatseeker di Billboard, a girare il mondo in qualità di nuovi alfieri dell'indiepop americano e suonare da headliner al Primavera Sound Festival di barcellona nel 2009. Il gruppo è formato da dal cantante-chitarrista Kurt Feldman, Alex Naidus al basso e Peggy Wang alle tastiere e alla voce e dall'inizio di quest'anno al gruppo, nelle date live, si affianca Connor Hanwich dei The Drums.
 
Dopo due anni, i The Pains tornano a suonare in Italia e lo fanno con 4 date: stasera saranno all'Astoria di Torino, domani al Circolo degli Artisti di Roma, il 26 al Covo di Bologna e il 27 al Loop di Padova.
 
Ad aprire il loro concerto romano saranno i Sea Dweller quartetto shoegaze/dreampop con sonorità affatto lontane da quelle della band americana, anzi ispiratio proprio ai My Bloody valentine, toccando Slowdive, Sonic Youth etc. Nati nel 2000 a Roma, il gruppo è formato da Cristiano Carosi (voce e chitarra), Paola Anna Victoria Mattarocia (voce e basso), l'ex My Violent Ego Paolo Miceli (chitarra) e nell'aprile di quest'anno sono usciti con l'album “Signs of a perfect disaster”

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