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“Permessi di soggiorno in nome di Dio”. Il futuro possibile dei missionari comboniani

Verranno distribuiti in numerose città italiane. Il gesto “simbolico ed etico” viene da Castel Volturno in occasione della giornata mondiale del Rifugiato.

Padre Giorgio Poletti dice: “siamo contro il pacchetto sicurezza e contestiamo i respingimenti e il reato di clandestinità, voluti dalla legge e riteniamo che la Lega sia un movimento eversivo all’interno dello Stato, e crediamo che produrrà un futuro molto negativo”.

“Abbiamo vissuto in Africa, anche sotto regimi dittatoriali e pur in tempi di persecuzione religiosa mai gli Africani hanno mancato di rispetto verso di noi. I “Permessi di soggiorno in nome di Dio” sono un riconoscimento ufficiale del diritto di esistere che il Padre concede a tutti i suoi figli. È il Dio unico che riconosciamo con Nomi diversi e anche chi si dichiara ateo, ma opera per la giustizia, opera per i diritti degli “altri” soprattutto dei più poveri, è vicino al cuore del Dio unico”.
 

Preparativi e iniziative fervono per le manifestazioni del 20 giugno, in occasione della giornata mondiale del Rifugiato che si terranno in numerose città italiane. Non mancano tuttavia episodi di intolleranza.

Ad esempio, martedì scorso, ad Agrigento mentre si stava allestendo il palco del meeting organizzato dai missionari comboniani, è cominciata - racconta Tano Siracusa - una caccia all’uomo che è durata alcuni minuti. La caccia è stata all’uomo nero, alle decine di uomini di colore che a quell’ora vendono la loro merce sul marciapiedi. Ad inseguirli fra i tavoli dei caffè, fra lo stupore, il panico e poi l’indignazione di molti presenti alla scena, erano altri uomini, in borghese, alcuni con la divisa dei carabinieri. A dare voce alla piccola folla inizialmente ammutolita è stato padre Gaspare Di Vincenzo, che ha denunciato con forza come avesse avuto rassicurazioni da parte del Questore che la serata si sarebbe svolta in un clima sereno, senza disordini e tensioni. Un uomo di colore è stato comunque fermato e portato in caserma. Più tardi, dalla pedana, davanti ad una piccola folla che si è trattenuta fino a tarda sera, don Gaspare Di Vincenzo ha spronato la Chiesa a stare dalla parte degli ultimi, dei perseguitati, dei profughi, dei poveri, di tutti coloro che fuggono dall’impossibilità di vivere nei propri paesi” con intelligenza e raziocinio, ma anche con passione e fervore.

Fervore e passione. Così Martin Luther King, il 28 agosto 1963, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, parlò all’America di un sogno, il suo sogno.

Sembrava impossibile che bianchi e neri potessero camminare assieme, invece dopo 46 anni, un uomo di colore è diventato presidente degli Stati Uniti.
 
Oggi, di fronte ad un governo che ha adottato misure draconiane nei confronti dei clandestini (pacchetto sicurezza) e la linea dei “respingimenti” in mare e di fronte ad un’opinione pubblica che convalida queste scelte (vedi risultati elettorali) anche se una certa fascia si è tirata indietro, cosa può fare chi crede che l’uomo, bianco o nero, africano o asiatico, ricco o povero abbia sotto lo stesso cielo, gli stessi diritti?

Così, i missionari comboniani di Castel Volturno,  (uomini che hanno vissuto sulla propria pelle la dura realtà africana, per portare quello sviluppo e quel messaggio etico e culturale che nessun paese o governo o comunità internazionale è stato finora in grado di avviare) hanno deciso in questa occasione, un gesto simbolico e dirompente: distribuire, alla faccia del potere costituito: “Permessi di soggiorno in nome di Dio”.

 “Abbiamo scelto questa azione – dice padre Giorgio Poletti, superiore della comunità e Parroco di Santa Maria dell’Aiuto - perché crediamo che i migranti abbiano bisogno, come tutte le persone, della propria dignità.

Uno dei processi più comuni è quello di trasformare un povero in un mendicante.
 Con i “Permessi di soggiorno in nome di Dio” vogliamo dire che gli immigrati non sono persone da mettere sotto tutela, ma uomini e donne creati ad immagine di Dio con tutta la dignità che ne deriva. Steve Bantu Biko, espressione della parte sana del Sud Africa, quella che lottava contro le Bantustan (le terre in cui venivano confinati i neri) disse che “l’arma più potente nelle mani degli oppressori è la mente degli oppressi”. Ci piacerebbe che la distribuzione dei “Permessi di soggiorno in Nome di Dio” potesse essere un altro passo avanti verso la liberazione da ogni colonialismo mentale”.

Non è la prima volta che i missionari comboniani di Castel Volturno, zona campana di frontiera, ricorrono a gesti simbolici di forte contestazione morale, a ricordare che per quanto i potenti possano osare, il loro potere è pur sempre una nullità rispetto a quello trascendente. Infatti, già 5 anni fa si incatenarono alle sbarre delle finestre della questura di Caserta per 10 giorni per bloccare le rappresaglie contro gli africani. Una protesta che ebbe eco in 25 città italiane e coinvolse centinaia e migliaia di persone, gruppi e associazioni anti-razziste.
 
“I Permessi di soggiorno in nome di Dio” sono dei veri e propri attestati simili a quelli in distribuzione presso le questure – dice ancora padre Giorgio Poletti - Il valore è simbolico, ma serve a dare all’immigrato una piccola identità. Non ci aspettiamo che vengano in molti con la situazione che c’è ora in Italia, ma non fa nulla…. come cristiani abbiamo il dovere sempre e comunque di dire e di fare qualcosa. Oltretutto bisogna ragionare e non lasciarsi irretire dalle fandonie. Al governo e alla sua stampa piace soffiare sul fuoco, sbattere mostri in prima pagina e soprattutto, giocare con le emozioni della gente. Ma i potenti stanno mentendo.
 
La prima bugia è che gli immigrati devono essere aiutati nei loro paesi d’origine. Questa affermazione racchiude tutte le ipocrisie degli stati del nord del mondo. Basta solo dire che nessuno degli stati dell’Unione Europea raggiunge l’obiettivo di devolvere lo 0,7% del Pil all’aiuto allo sviluppo secondo quanto stabilito dalle Nazioni Unite negli Obiettivi del Millennio per lo sviluppo. L’Italia è al penultimo posto tra gli stati europei.

La seconda bugia – dice ancora padre Giorgio - riguarda la scelta di respingere i barconi, una scelta odiosa, inefficace, passata per grande gesto di fermezza. In realtà un altro spot. I dati parlano chiaro: solo il 10% degli immigrati senza permesso di soggiorno è arrivato a Lampedusa o Pozzallo. Il 50% arriva in aereo con un visto turistico che poi si lascia scadere. Il 40% arriva via terra o per nave. Ad Ancona per esempio, ogni anno le forze di polizia rispediscono al mittente 2.550 “clandestini”.
 
“Esiste solo una terra che noi uomini abbiamo diviso, parcellizzato, alzato muri negando il diritto ai popoli di avere una loro terra – è scritto in un articolo scritto dai comboniani su il Mezzogiorno.Net - Abbiamo creato proprietà per difendere i nostri beni dall’assalto degli affamati e dei poveri, di un continente in continuo movimento. È vergognoso che vicino al ricco che ozia nella piscina ci siano persone che muoiano di fame. L’umanità comune, il diritto ad una esistenza dignitosa è ciò che Dio vuole ed è anche il futuro che dovrebbe diventare possibile” 
 

Commenti all'articolo

  • Di Kocis (---.---.---.109) 17 giugno 2009 14:50
    E’ certamente emerita l’iniziativa promossa dai MISSIONARI COMBONIANI DI CASTELVOLTURNO.
     
    Il nostro Paese attraversa oggi una fase che suscita grandissime preoccupazioni in tutte le coscienze libere, civili e democratiche. Forze politiche e sociali ormai da tempo alimentano, in maniera dirompente e fanatica, atteggiamenti, iniziative ed atti amministrativi contro altri esseri umani, marchiati da: faziosità, odio, xenofobia, disuguaglianza. Uomini, donne, bambini, sono stati trasformati in rei, appellati clandestini, solo per “aver colpa” di cercare un proprio diritto alla vita.
     
    Sono da condannare in maniera netta le politiche di respingimento, di rigetto all’accoglienza con fortilimitazioni alla concessionedei permessi di soggiorno, e l’introduzione di strumenti normativi, si veda in particolare il cosiddetto “pacchetto di sicurezza” - il confronto riprenderà a breve al Senato - che se reso operativo con le formulazioni già passate alla Camera introdurrà inaccettabili atti di penalizzazione nei riguardi dei migranti.
     
    All’iniziativa del 20 giugno – Giornata Mondiale del Rifugiato – promossa con il logo “ permessi di soggiorno in nome di Dio”, hanno già aderito molte decine di rappresentazioni sociali ed associative italiane.
    Le più varie.
    Dal sito dei Comboniani di Castelvolturno www.nerobianco.org , si legge anche dell’adesione di una sezione dell’ANPI ( associazione nazionale partigiani d’Italia), e si possono apprendere tutti gli eventuali approfondimenti sull’importante manifestazione a sostegno dei migranti.
  • Di kocis (---.---.---.109) 17 giugno 2009 15:09

    L’indirizzo corretto del sito dei Missionari Comboniani di Castelvolturno è:
    www.neroebianco.org

  • Di salvatore fassari (---.---.---.5) 17 giugno 2009 17:58

    Mi fa piacere che gente come Lei ancora sogna...Un futuro migliore di un modo alla deriva.

  • Di aragorn (---.---.---.164) 17 giugno 2009 19:55
    E’ lecito criticare le leggi dello Stato, oppure le leggi internazionali sulla immigrazione, e sarà pure vero che i potenti mentono, come dice padre Poletti.
    Ma anche la Chiesa cattolica, forse, ha le sue colpe.
    Qualche decennio fa erano l’India e la Cina ed essere devastate carestie bibliche causate dalla sovrappopolazione. Adesso non lo sono più da quando i loro governi hanno messo in opera robustissime campagne di contenimento delle nascite. Invece in Africa in un secolo la popolazione è passata da 190 milioni di anime a 900 milioni. E nell’ultimo trentennio si è avuto l’incremento maggiore, Cattolicesimo e Islam infatti condanano contraccezione e controllo delle nascite.
    Mi ricordo su Repubblica un articolo di Barbara Palombelli che, grosso modo, diceva così: Safira vive con quello che il suo campo di granoturco le dà. Adesso il grano sulle piante non è ancora maturo, il raccolto precedente è finito da tempo. Safira sta morendo di fame, lei e i suoi 8 figli.
    Ma come si possono mettere al mondo 8 figli sapendo che non si può dare loro da mangiare?
    Sartori, che interviene spesso sul tema, dice che la colpa dei bambini che muoiono di fame è di chi li mette al mondo. Molto cinico, ma se fosse vero?
    Tuttavia nel complesso apprezzo molto quello che fanno i comboniani. Il razzismo è una piaga spaventosa da svellere sul nascere, ed i Permessi di Dio, in questo, fanno la loro parte.
    Pretendere di accogliere 900 milioni di africani in Italia sarebbe ridicolo, grottesco e un po’ ipocrita, ma non lo è aiutare le persone che adesso sono qui.
    • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 17 giugno 2009 21:57
      Rocco Pellegrini

       non credo, Aragorn, che i comboniani pensino di poratre in Italia l’universo mondo della miseria e del sottosviluppo: sarebbe un pensiero infantile oltre che corto. Quel che, a mio parere, pensano e che si intravede in questo articolo è che noi dobbiamo occuparci delle loro condizioni di vita qui e li se non vogliamo ridurci a delle livide e ciniche pance piene come già siamo. Ci sono molte cose vere nel tuo ragionamento e ci sono anche molte responsabilità nelle religioni ma quando le cose degerano come in questi tempi ognuno di noi deve scegliere se aiutare o meno la gente che soffre ed i comboniani sono tra quelli che hanno deciso di aiutarla.

    • Di Kocis (---.---.---.109) 17 giugno 2009 22:01
      Gentile signore,
       
      da buon laico Le voglio evidenziare che giorno 20 giugno è la Giornata Mondiale del Rifugiato, non tanto la “giornata del preservativo”.
       
      Le consiglio di approfondire le questioni correlate.
      Le consiglio, in particolare, di leggersi il rapporto statistico annuale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ( UNHCR) “Global Trends”. L’ultimo, è stato pubblicato proprio ieri, 16 giugno.
       
      Ha mai sentito parlare di rifugiati provenienti dalle tante zone sottoposte a guerra….in giro per il mondo?: Iraq, Kurdistan, Pakistan, Afganistan……….
      Ha mai sentito parlare di rifugiati provenienti dalle tante aree del mondo ove, a seguito dei patti scellerati determinati dalle regole della globalizzazione selvaggia e dell’imperialismo rampante ( più ricchi i paesi ricchi, più poveri i paesi poveri), si sono esponenzialmente accresciuti in questi ultimi decenni le misere condizioni di vita per centinaia e centinai di milioni di persone…vera e propria povertà; quella vera!?
       
      Non è tanto e soltanto una questione di “copula” più o meno protetta.

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