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Commento di aragorn

su “Permessi di soggiorno in nome di Dio”. Il futuro possibile dei missionari comboniani


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aragorn 17 giugno 2009 19:55
E’ lecito criticare le leggi dello Stato, oppure le leggi internazionali sulla immigrazione, e sarà pure vero che i potenti mentono, come dice padre Poletti.
Ma anche la Chiesa cattolica, forse, ha le sue colpe.
Qualche decennio fa erano l’India e la Cina ed essere devastate carestie bibliche causate dalla sovrappopolazione. Adesso non lo sono più da quando i loro governi hanno messo in opera robustissime campagne di contenimento delle nascite. Invece in Africa in un secolo la popolazione è passata da 190 milioni di anime a 900 milioni. E nell’ultimo trentennio si è avuto l’incremento maggiore, Cattolicesimo e Islam infatti condanano contraccezione e controllo delle nascite.
Mi ricordo su Repubblica un articolo di Barbara Palombelli che, grosso modo, diceva così: Safira vive con quello che il suo campo di granoturco le dà. Adesso il grano sulle piante non è ancora maturo, il raccolto precedente è finito da tempo. Safira sta morendo di fame, lei e i suoi 8 figli.
Ma come si possono mettere al mondo 8 figli sapendo che non si può dare loro da mangiare?
Sartori, che interviene spesso sul tema, dice che la colpa dei bambini che muoiono di fame è di chi li mette al mondo. Molto cinico, ma se fosse vero?
Tuttavia nel complesso apprezzo molto quello che fanno i comboniani. Il razzismo è una piaga spaventosa da svellere sul nascere, ed i Permessi di Dio, in questo, fanno la loro parte.
Pretendere di accogliere 900 milioni di africani in Italia sarebbe ridicolo, grottesco e un po’ ipocrita, ma non lo è aiutare le persone che adesso sono qui.

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