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Oltre la legge Gelmini

Sono in sciopero della fame da 4 giorni, e ieri cinque studenti dell'Istituto italiano di studi orientali lanciano un blog, 'Abbiamo fame di cultura'. E insieme un appello: 'Seguiteci, scioperate con noi'. 'Ci rivolgiamo ad artisti, intellettuali, giornalisti- spiega la 23enne Maria, iscritta al primo Magistrale -, oltre che a tutti gli studenti e i docenti delle facolta' italiane'. 'E chiediamo- continua - di seguire le nostre regole, fino al 22 dicembre: solo acqua e un po' di te' caldo'. 

E intanto si continua a parlare di mobilitazione contro la legge Gelmini. E chi ne parla non ha capito nulla. O fanno finta di non capire per spostare l'attenzione, come quando di parla del 14/12 come di una giornata di violenza. Il movimento è andato oltre la legge Gelmini. Non sono più in discussione quei quattro o cinque articoli dell'estenzione alla legge di macelleria sociale. Il movimento è cresciuto ed oramai, anche se la legge dovesse essere bocciata (cosa impossibile), il movimento continuerebbe a manifestare, e ora, non più come ha fatto fino a prima del 14/12, "pacificamente" oramai sono pronti anche allo scontro fisico, se la situazione lo richiederà.
Come lo fu il dopo Valle Giulia.
E non per responsabilità del movimento.



Si chiede la carcerazione preventiva, il Daspo per i manifestanti, il balzello da pagare per manifestare, l'istituzione di poliziotti volanti, nascosti, mascherati che avrebbero il compito di fare agguati e prendere i manifestanti, o presunti tali, isolati dal resto del corteo. E queste misure faciliterebbero le manifestazioni pacifiche? Blindando ed estendendo le "zone rosse" si parla di tutto il centro storico di Roma, che è grande quanto la città, fortificando i santuari della "democrazia" si riuscirebbe a far "rappacificare gli animi"? E prima di questo e dopo tutto questo ed ancora di più vi sarà ancora qualcuno che parlerà di un " ma chi mi ripagherà della mia macchina bruciata?" E chi ripagherà questa generazione di un non futuro, di una vita senza speranza e senza prospettive?

E appellerà ancora "stupidi" una generazione "saltata", chiamerà ancora "vigliacchi" chi nelle manifestazioni si copre il volto dai passamontagna per ripararsi dai gas lacrimogeni (che non fanno solo lacrimare), o porta il casco per autodifesa da manganellate che piovono dal cielo, come è successo a Brescia, come è successo a Milano, e ci si è ritrovati col cranio aperto come gusci di noce?

Io penso di sì, soprattutto a "sinistra" per coprire l'incapacità a leggere la realtà, per non fare i conti politici con le proprie responsabilità e colpe, per l'incapacità di dare risposte politiche.

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