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 Home page > Tribuna Libera > Nella sfida Berlusconi-Santoro chi ha perso siamo noi cittadini

Nella sfida Berlusconi-Santoro chi ha perso siamo noi cittadini

Nel web la discussione è stata più che mai aperta. Ha vinto Santoro oppure Berlusconi il duello televisivo di Servizio Pubblico? Inizia ora la vera campagna elettorale del Cavaliere? E deve dire grazie proprio a Michele Santoro?

Ho seguito, come altri 9 milioni di italiani, la puntata di Servizio Pubblico giovedì sera. Mi ero proposto di non vederla, ma poi vinto dalla curiosità, non ho resistito. Come hanno dimostrato i fatti, è stato tutto abbastanza prevedibile; non mi aspettavo, dalla tanto pubblicizzata sfida fra la premiata ditta ditta Santoro-Travaglio e Silvio Berlusconi, nulla di così sorprendente.

Nell'arena televisiva di La 7 si sono sfidati per tutta la sera, due personaggi che negli anni non sono mai stati teneri fra di loro: il giornalista TV più famoso d'Italia e il politico più amato e odiato d'ItaliaForse ognuno di loro senza volerlo ha accresciuto negli anni la stima o l'avversione degli italiani verso le loro rispettive persone. Un gioco delle parti inconsapevole, in cui gli italiani in base al loro credo politico si sono schierati. Il paladino dell'informazione libera e scomoda contro l'uomo che ha segnato più di tutti, la sciagurata storia di questa seconda Repubblica. Libertà d'informazione vs l'editto bulgaro.
 
Il web sta spopolando di commenti a favore o contro questo evento televisivo. Santoro ad esempio è accusato di aver favorito Berlusconi, un vero e proprio assist in aiuto del Cavaliere, così in difficoltà come non è mai stato, politicamente parlando. Chi invece non sopporta proprio più Berlusconi, per l'ennesima volta, non avrà di certo digerito il suo show-monologo televisivo.
 
Quello che a mio avviso è stato il tratto caratterizzante di questa serata evento è una certa stanchezza che Santoro, Travaglio e tutto lo staff hanno dimostrato. Una certa riverenza nei confronti del Cavaliere, più per ragioni di share - il pericolo che abbandonasse il set tv era reale se sottoposto a domande scomode - che per convinzioni ideologiche. In fondo Berlusconi a differenza di altri leader politici ha goduto di un trattamento di favore: uno studio e una platea tutta per lui, nel quale ha potuto ricostruire a proprio piacimento la storia dei suoi governi e del paese. Non che siano mancate le domande scomode e le scintille fra le parti. Però non ha aggiunto niente in più a quello che già conosciamo purtroppo. La negazione di ogni responsabilità, il vittimismo su questo paese che è ingovernabile per colpa dei soliti noti, sindacati-magistrati-politicanti e l'immancabile Costituzione, il miglior repertorio berlusconiano sfoggiato in prime time!
 
In fondo ormai, cosa può avere da perdere l'uomo di Arcore? Berlusconi più per quello che ha detto o non ha detto, ha dimostrato di esserci. Con le sue battutine e i suoi sorrisi. Incurante del fallimento dei suoi governi a danno del paese. Pur sapendo di averle già perse, il Silvio nazionale ha iniziato da tempo la sua campagna elettorale in una rincorsa disperata, rafforzato dall'eterna stampella della Lega Nord, guidata da Maroni, ve lo ricordate quello con le scope di saggina in mano, in nome di una politica più pulita e rinnovata? Berlusconi ha barattato la Lombardia per una presenza politica in parlamento che stando ai sondaggi, potrebbe dare seri problemi a Bersani e alla coalizione di sinistra in Senato. Io non vinco le elezioni ma te le rovino anche a te con un risicato margine al Senato o addirittura un bel pareggio.
 
Chi ci ha guadagnato di sicuro è stata La 7 con gli elevatissimi ascolti, il record per questa emittente. Santoro ha dimostrato che il fiuto per l'evento, per lo scoop, ce l'ha molto più di altri suoi colleghi giornalisti; in termini di ascolti una garanzia. Chi forse ci ha rimesso siamo noi telespettatori-cittadini che senza l'obbligo di nessuno, abbiamo assistito ad uno show mediatico che si sta consumando sulla pelle di questo stremato paese. Un siparietto anche comico, dove la realtà dei fatti è stata ancora negata da uno dei maggiori responsabili. Nessun accenno all'Italia di domani ma solo recriminazioni da fare. Forse se tanta importanza è stata data a questa serata è perché in questa campagna elettorale, i temi veri che interessano ai cittadini, stentano ad affacciarsi. Una tela continua di alleanze e discorsi che viene cucita giorno per giorno dai politici mentre l'economia reale è sempre più in difficoltà. Complice ancora, questo mondo dell'informazione che salvo rare eccezioni è stato complice e servo del potere in Italia, un cane da riporto più che un cane da guardia.
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