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Mobilitazione e protesta delle Istituzioni foggiane a Montecitorio

Martedì scorso, tre pullman all’alba sono partiti da Foggia per Roma, presenti Il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, la vice sindaco, Lucia Lambresa, il Presidente dell’ente Fiera, Fedele Cannerozzi, il Presidente della Camera di commercio, Eliseo Zanasi, l’onorevole Angelo Cera, il consigliere regionale Giandiego Gatta, Raffaele Piemontese, Presidente del Consiglio comunale e Raffaele Santaniello, Presidente del Consiglio provinciale. Piemontese e Santaniello sono i promotori dell’assise tra i consigli provinciale e comunale che si terrà alle ore undici in Piazza Montecitorio.

Massimo D’Alema è stato uno dei primi a incontrare la delegazione e si è pronunciato così: «Un’autorità per controllare i cibi che tutti i giorni vanno sulle tavole degli italiani è necessaria, l’autorità europea è a Parma, era ragionevole che a Foggia che è un grande centro dell’agricoltura e dell’agroalimentare del Paese ci fosse l’autorità italiana. Il governo fin dall’inizio, in particolare la Lega, ma è la Lega che comanda, ha visto male questa decisione, sulla base di un atteggiamento di disprezzo verso il Mezzogiorno e alla fine l’ha cancellata, è una cosa grave».


«E’ una cosa grave – ha aggiunto – che spero susciti la rivolta anche nelle rappresentanze politiche della destra. Nel Mezzogiorno il governo ha preso tanti voti e non dà nulla, questo sinceramente non è accettabile».

Il Presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori, nel riaffermare il pieno sostegno agli organo locali foggiani ha detto: «L’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare con sede a Foggia non va assolutamente soppressa. Non è un ente inutile, ma al contrario rappresenta un organismo indispensabile per gestire in maniera valida situazioni a rischio e i sistemi di rapido allarme sotto il profilo agro-alimentare». «Quando Parma fu scelta come sede dell’Authority dell’Unione europea per la sicurezza alimentare – prosegue Politi - salutammo con soddisfazione un’importante decisione che rappresentava per il nostro Paese un riconoscimento di grande rilevanza. Ora sarebbe paradossale per il nostro Paese che l’Agenzia nazionale non venga costituita». 

«E’ infatti impensabile – continua Politi – che in Italia non si crei, come è avvenuto in altri stati comunitari, un organo che sia di contatto, di raccordo proprio con le attività dell’Authority europea». «Da qui il nostro appello affinché il Governo riveda la scelta di collocare l’Agenzia tra gli enti inutili e di confermare la sede di Foggia, dando in questo modo attuazione alla normativa comunitaria che ha individuato in un organismo di coordinamento nazionale uno dei punti fermi della strategia europea sulla sicurezza alimentare».

Anche il Presidente del consiglio regionale Onofrio Introna era presente e ha voluto rilasciare questa dichiarazione: «Ho voluto assicurare la mia presenza ai rappresentanti delle istituzioni di Capitanata, a partire dai consigli comunale e provinciale di Foggia, che hanno promosso una civile e partecipata manifestazione...mi auguro che l’azione e la mobilitazione delle forze istituzionali – ha aggiunto Introna – contribuiscano a mutare l’attuale orientamento del Governo. Mi limito a constatare che l’organismo, di cui oggi le istituzioni chiedono l’attivazione, è stato concepito a tutela dei cittadini consumatori e che Foggia ne è la sede naturale per la spiccata vocazione agroalimentare espressa dal tessuto economico dell’intera Capitanata».

Anche Lorenzo Cesa segretario dell’Udc ha incontrato i rappresentanti foggiani e ha fatto queste dichiarazioni: «Ci siamo sempre battuti in Parlamento, e lo faremo ancora con emendamenti mirati alla manovra correttiva, contro l’inaccettabile scippo che il governo e la Lega vogliono fare nei confronti di Foggia. Cancellare la sede dell’Agenzia italiana per la sicurezza alimentare della Capitanata significa sottovalutare gli obblighi europei e non rendersi conto dell’enorme flusso di prodotti contraffatti che arrivano nel nostro Paese e mettono a rischio la salute dei cittadini... ancora una volta - spiega - l’Esecutivo, condizionato dal Carroccio, sta dimostrando una grave disattenzione verso il Mezzogiorno e in questo caso nei confronti della provincia di Foggia, che già vive una fase di grave depressione economica e verrebbe ulteriormente affossata da questa decisione».

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