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Israele: continuano le lotte interne

I media hanno fatto molto rumore su un possibile attacco israeliano all'Iran e su nuove prove che l'AIEA starebbe per presentare accusando l'Iran di continuare un programma nucleare militare che ha sempre negato e che si credeva sospeso

Non è vero che l'AIEA sia in possesso di prove del genere, l'unica novità sarebbero le foto di un contenitore che potrebbe essere usato per testare esplosivi, come dire nulla. Altra cosa sono i rumori di propaganda che si sono sparsi nell'infosfera e che si sono mescolati a numerose indiscrezioni su un possibile attacco a sorpresa.

Ben pochi hanno sottolineato come queste indiscrezioni siano emerse, vanificando di fatto quello che in teoria sarebbe dovuto essere un attacco a sorpresa. A rovinare la sorpresa sarebbero stati infatti i capi del Mossad e dello Shin Bet, cioè degli stessi servizi segreti israleliani, contro i quali Netanyahu ha chiesto un'inchiesta ed espresso aperta ostilità.

Il che significa l'esistenza di una frattura profonda tra il governo avventurista, in crisi sul fronte interno come su quello del confronto con i palestinesi, e l'establishment militare e dirigenziale dello Stato, del tutto ostile ad iniziative militari tanto infondate e spericolate.

Fosse o non fosse veramente in preparazione, l'attacco a sorpresa appare rimandato a tempi migliori, le prossime settimane saranno impegnate in regolamenti di conti interni, consumati al riparo delle opinioni pubbliche occidentali che invece si dovranno sorbire l'ennesima telenovela, al termine della quale molti media sosterranno che il rapporto dell'AIEA incastra l'Iran.

Ma poi non succederà nulla, perché in realtà nel rapporto dell'AIEA non c'è nulla e gli Stati Uniti e il resto del mondo non hanno alcun interesse ad aprire un fronte con l'Iran. Senza considerare che c'è l'aperta ostilità di Cina e Russia ad un'eventualità del genere. Eventualità alla quale gli israeliani sono preparati dal 1992, perché è dalla fine della prima guerra del Golfo che in Israele la destra suona la tromba dell'inevitabilità di uno scontro con l'Iran.

Resta da vedere come finirà in Israele, anche questo ultimo episodio conferma che il governo è all'angolo e che cercherà qualche distrazione bellica per sopravvivere ed alimentare il nazionalismo militarista e messianico, altro non sembra in grado di fare. E resta da vedere fino a quando i partner occidentali continueranno a sopportare la minaccia senza intervenire con pressioni pesanti su Tel Aviv.

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