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Le passanti di Ipanema

Heloísa Eneida Menezes Paes Pinto non sarebbe comunque passata inosservata. Ma Helô Pinheiro, come si fece chiamare utilizzando queste poetiche crasi con le quali i brasiliani rendono giustizia ai loro nomi straordinariamente lunghi, bella doveva essere davvero nel 1962. E tale rimase anche nel 1987, tanto da guadagnarsi delle foto nella versione carioca di Playboy.
 
La storia ufficiale vuole che sia stata proprio il passaggio frequente di Helô Pinheiro davanti al bar dove, di solito, sedevano Vinicius de Moraes e Antonio Carlos Jobim ad ispirare ai due la famosa canzone Garota de Ipanema.
 
Ho cercato di sapere qualcosa di più su Helô, ne ho ricavato un sito internet a lei dedicato ed una serie di innumerevoli siti che ripropongono la storia a cui ho appena accennato. Ma per quanto mi sforzassi di recuperare da queste notizie il fascino di questa donna nella sua giovinezza, almeno di quella combinazione di versi e suoni che hanno ispirato un poeta del calibro di de Moraes, nulla riusciva a soddisfare la mia ricerca. Ho riletto più volte i versi della canzone, ho recuperato le foto d’epoca di questa ragazza. Ho vagliato la sua biografia. Nonostante ciò una sensazione precisa non mi abbandonava: il fascino della canzone era altro. Helô mi appariva ancora una bella signora, oramai più che sessantenne. I due autori sono, poi, scomparsi da alcuni anni. Eppure quei versi e quella musica esprimevano ancora un fascino particolare. In sostanza quello della bella sconosciuto che passa e che resta immortalata in una canzone, in un verso.
 
 
Antoine Pol è quel poeta francese a cui si debbono i versi di Les passantes (1918), versi resi celebri dall’omonima canzone, del 1972, di Georges Brassens. Le passanti (1974) è divenuta, tradotta in italiano, una delle canzoni più note di Fabrizio de André. La situazione che sta alla base dei due componimenti è sostanzialmente simile. Una ragazza nel caso di Ipanema , donne variamente incrociate nel secondo. Ma il sentimento che suscitano i testi delle due canzoni è sostanzialmente identico: un misto di malinconia e l’ immagine sfuggente della bellezza femminile.
 
L’incipit de Les Passantes è:
 
Je veux dédier ce poème
A toutes les femmes qu’on aime
Pendant quelques instants secrets
 
e alla fine
 
On pleure les lèvres absentes
De toutes ces belles passantes
Que l’on n’a pas su retenir
 
Sono le donne amate per qualche istante segreto e che non siamo riusciti a trattenere. Come Antoine Pol, anche il poeta brasiliano canta la ragazza che porta con sé, sulla strada verso la spiaggia, il sentimento delle bellezza che passa e che non ci appartiene
 
a beleza que existe
A beleza que não é só minha
Que também passa sozinha
 
Nel caso di Ipanema, come in quello delle passanti di Pol, è corretto pensare che queste donne siano realmente esistite. Amori mai dichiarati e corrisposti nei confronti di donne appena intraviste. Ma i sentimenti che le parole hanno saputo descrivere non appartengono più, ora come allora, né a chi le ha scritte né a chi, consapevolmente o meno , le ha ispirate. Tanto che chiunque ascolta a canta queste canzoni è naturalmente portato a riflettere, con malinconia e suggestione, ai migliaia d’incontri casuali con donne delle quali forse non si è incrociato nemmeno lo sguardo. Si tratta di rapporti immaginati tra persone reali ma che hanno la caratteristica, complice la parole e l’estro dei poeti, di generare sentimenti altrettanti reali.
 
Helô o le passanti ordinarie continuano a farci innamorare perdutamente, quelle originarie, poi, avranno avuto di certo, nella loro esistenza, i loro amori reali. Nel caso delle passanti di Pol, queste non avranno saputo mai di essere state amate in qualche strada ed in qualche giorno del 1918. Anche a noi resta il ricordo di migliaia di volti che si trasformano in possibili storie che immaginiamo solo per qualche minuto. Continuiamo, anzi, ad innamorarci di sconosciute e sconosciuti. A nostra volta siamo amati da uomini e donne mai notati, da sguardi che mai recupereremo. I poeti sono bravi a condurci sulla sottile trama che lega sentimenti e parole. Amori di qualche secondo che possono divenire eterni. I soli con questo straordinario ed indecifrabile destino.

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