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Le domande sulla ricostruzione in Abruzzo che Vespa non farà a Berlusconi

La ri-costruzione de l’Aquila vale bene una messa …fuori dal palinsesto di Ballarò.

A Porta a Porta, chi-non-lo-ha-Mai-visto-in-TV farà il miracolo giammai preannunciato.
I record di Bertolaso e di De Bernardinis nel fare i C.A.S.E. ed i M.A.P.
 

Dopo un terremoto, si doveva proprio intervenire come se fossimo ancora nel dopo-guerra, ovvero:

1) se è vero che vanno dicendo: «…accoglierà 17.500 persone: facciamo lavori per tre milioni di euro al giorno, in sei mesi termineranno opere di un valore pari alla costruzione del ponte greco [Rion Antirion tra Grecia continentale e Peloponneso, ndr.], avvenuta in 5 anni. Case in classe A energetica, 6mila isolatori antisismici, 250mila metri cubi di calcestruzzo e 18mila tonnellate di acciaio», nella costruzione della Nuova Aquila non era possibile far ricorso a una tecnologia meno dispendiosa, cioè con meno consumo di ferro e cemento?
 
2) se non si doveva fare un ponte, perché impiegare una quantità così elevata d’acciaio e di calcestruzzo autocompattante e super resistente per fare delle semplici fondazioni (con caveau ed autorimesse interrate) di case “leggere”, prefabbricate e prevalentemente in legno, come le balloon frame dei pionieri americani, ma destinate a dare un tetto provvisorio agli sfollati che vengono tolti dalle tendopoli, progressivamente e solo dopo cinque lunghi mesi di permanenza coatta?
 
3) se “il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni” ha rifiutato gli aiuti internazionali per la ricostruzione di meno d’una Provincia (“sbeffeggiando” colui che, con un Piano Marshall, ha curato la ricostruzione d’un paese intero), quanti soldi dovranno stanziare i suoi eredi per la ri-costruzione socio-economica d’un territorio colpito anche da un sisma?
 
Dopo tutte le copiose ed esaurienti informazioni già divulgate dalla Protezione civile in relazione allo stato d’avanzamento dei lavori, nella seguitissima Porta a Porta, in prima serata e senza veli, verrà mostrata tutta la strepitosa ri-costruzione aquilana, ovvero:
 
1) se il report sull’andamento dei lavori, aggiornato al 12 di settembre dimostra che sono state completate tutte le 164 piastre antisismiche previste nelle 19 aree del Piano C.A.S.E., ma nessun edificio soprastante è stato ancora completato, in quanto che:
 
n a Cese di Preturo, hanno realizzato ben 19 strutture portanti delle 20 previste, ma 0 (zero) risultano essere gli impianti, i serramenti e le finiture completate in soli 15 edifici in corso di realizzazione;
n a Bazzano, sono state completate 16 strutture abitative delle 21 previste, ma 0 (zero) risultano essere gli impianti completati nei 20 in corso e 0 (zero) sono i serramenti e le finiture completate dei 15 in corso;
n a Sant’Antonio, 1 (una) sola struttura è stata completata sulle 11 previste;
n a Pagliare di Sassa, 1 (una) sola struttura è stata appena completata sulle 8 ivi previste;
n a Sant’Elia1, 3 (tre) sole strutture sono state completate sulle 7 previste;
n in tutte le altre 14 località, nessuna struttura portante e di tamponamento degli edifici è stata completata;

 
allora quante case sono state approntate e consegnate il 15 settembre?
 
2) se dalle foto pubblicate dalla Protezione civile appare che i M.A.P. (le casette in legno) sono in atto solo a:
n Villa Sant’Angelo e Fagnano Alto (immagini del 26 agosto);
n Sant’Eusanio Forconese, Fossa, Casentino, Barisciano (immagini del 24 agosto);
n Coppito (immagini del 22 giugno);
n Zizzoli e Coppito (foto del 15 giugno);
 
sebbene, ad esempio, quelli donati dalla Croce Rossa e realizzati dai Trentini sono già stati finiti ed inaugurati da tempo, allora quali case sono state consegnate in diretta?
 
3) se i tempi di realizzazione dei Moduli Abitativi Provvisori sono di gran lunga più brevi di quelli occorrenti per fare i Complessi Antisismici Compatibili ed Ecosostenibili, perché i primi sono partiti con grande ritardo e solo dopo aver concluso tutti gli appalti dei secondi, quando verranno completati sia i M.A.P. idonei a dar ricovero ad una parte degli sfollati dei comuni del cratere sia i C.A.S.E. previsti per alloggiare parte degli sfollati residenti soltanto nel capoluogo?
 
Dopo quel che ha detto - domenica sera - Riccardo Iacona sulla fase precedente il terremoto, saranno omologati - in giornata - anche i record stabiliti dal dott. Bertolaso e dall’ing. De Bernardinis nella gestione diretta della ri-costruzione ovvero, Letta, Marini e Vespa permettendo, finalmente si saprà:
 
1) perché le amministrazioni locali sono state esautorate da ogni potere decisionale su dove, come e quando intervenire per ogni incombenza immediata e futura riguardante la popolazione colpita dal cataclisma?
2) perché, solo a colpi di Ordinanze, il Capo della Protezione civile ha gestito la bellezza di 850milioni di euro (IVA esclusa) per procedere alla costruzione di 164 C.A.S.E. in tempi ragionevoli e quindi poter dare un tetto almeno ad una parte consistente degli aventi diritto, senza trasformare il Comune in parafulmine o in capo espiatorio d’ogni manchevolezza che verrà a galla nell’insana competizione tra aspiranti?
 
3) perché, in modo assai scoordinato e senza Provincia ed Istituzioni scolastiche locali, il Vice capo ha gestito 50milioni di euro per la fornitura, il trasporto e la posa in opera di Moduli Uso Scolastico Provvisori (M.U.S.P.) nonché 52milioni di euro per avviare la fornitura, il trasporto e la posa in opera di soli 1.500 M.A.P., quando altre 800 “casette in legno” sono state donate liberamente da associazioni ed enti non governativi?

Commenti all'articolo

  • Di sganapino (---.---.---.164) 15 settembre 2009 11:45

    Non voglio fare l’apologia di Berlusconi, ma voglio ricordare che:
    1) Per il terremoto di Messina (primi del ’900 credo) stiamo ancora pagando dei soldi e credo vi siano ancora delle macerie (messinesi, dico bene?)
    2) Per il terremoto dell’Irpinia, l’Italia ha speso cifre enormi rapinate dagli elettori di DeMita. Chi s’è fatto la villa, chi la terza casa. Uno scandalo targato Democrazia Cristiana.
    3) Per il terremoto del Belice (sempre Sicilia) dopo 30 anni vi sono persone ancora nei container.
    Insomma il terremoto provoca guasti che perdurano sulla gente per anni e anni. Quindi oggi non si può subito dire che non si è fatto niente per L’Aquila, aspettiamo almeno tre anni per giudicare.
    Quanto all’intraprendenza mediatica c’è poco da dire: Berlusconi si spende, ma rischia, perchè se poi fa poco può essere giudicato dalla piazza.

    • Di Luciano B. L. (---.---.---.15) 15 settembre 2009 12:15

      Vero. Però s’è scordato del Friuli, dove, dicono sia andata meglio.
      Comunque, le domande sono fatte per aver delle risposte, non per parlare d’altro.
      Restiamo, per cortesia, ai fatti del 2007.

  • Di Daniele (---.---.---.36) 15 settembre 2009 13:00

    Nelle marche vivono ancora nei container..
    Dicono che Romano Prodi ha fatto un lavoro migliore di quello di Berlusconi...chiedetelo agli abitanti di Fabriano o dei paesi del circondario..addirittura in alcuni c’è il divieto (vero!) di ingresso a Prodi..
    Prima di parlare venite qui a L’Aquila a vedere la situazione..e non parlate se non sapete le cose.
    Daniele..Un cittadino dell’Aquila.

  • Di bozzetto (---.---.---.234) 15 settembre 2009 15:01

    Voi aquilani siete stati "fortunati" a trovarvi in un periodo fortemente elettorale. Se tutto quello che vi è accaduto (e che non auguro a nessuno) fosse successo in un periodo morto, senza elezioni ne pressioni sul governo, tutto sarebbe stato, ahimè, anzi ahivoi, molto più lungo... guardate tutti gli altri disastri storici, terremoti, alluvioni... i poveri abitanti vivono da 2/3 generazioni nei container (ci sono ancora quelli in amianto!). Ma la colpa non è solo dei governi, è anche dei poveri malcapitati, che si sono cullati! Credete che in 60 anni un semplice operaio non riesca a costruirsi una casa? Mio padre, operaio presso un industria d’acciaio, è riuscito a farsi la casa, con tutti i sacrifici del caso (comprendendo un mutuo ventennale), ma è riuscito! E’ possibile che in irpinia, in sicilia, in friuli non siano riusciti a fare questo? Certo, lo stato non ha aiutato e si è intascato gli aiuti, ma ci vuole anche un po’ di forza per rialzarsi da soli!

    Scusate l’off topic ma era necessario.

    Complimenti a Luciano per l’articolo! Stai attento... se Berlusconi viene a sapere anche di queste domande scatenerà Ghedini e poi sarannò cavoli amari :D! In quel caso faremo una colletta noi lettori di AgoraVox!

  • Di pv21 (---.---.---.110) 15 settembre 2009 18:46

    Prima abbiamo visto all’opera gli Untori della parola. Poi abbiamo visto in scena il G8-realtà contro reality dettato da solidarietà ed improntato a sobrietà. Ora ascolteremo le meraviglie Berlusconiane di un intero anno ed i fantastici traguardi ormai in vista. Di certo ci sono due cose. Le case pronte per la consegna esistono solo grazie alla generosità di Trento e della Croce Rossa. Entro fine mese tutte le tendopoli "spariranno" e gli sfollati (per la seconda volta) verranno sparpagliati un pò qua, un pò là in attesa dei prossimi (?) turni di assegnazione. Solo un commento. Il committente della ricostruzione è il governo che è il massimo concentrato di poteri e di risorse/capacità disponibili da impegnare sul campo. In gioco non ci sono record da battere, ma delle vite ed una comunità da salvare. (c’è di più => http://forum.wineuropa.it 

  • Di (---.---.---.8) 15 settembre 2009 21:46

    la ricostruzione è stata fatta sulle spalle dei lavoratori: turni di lavoro che superano ampiamente le 8 ore, ma con una paga di 8. questo è il miracolo all’italiana: sfruttamento e schiavismo. gli imprenditori incassano e ringraziano. che schifo

    • Di Christian (---.---.---.67) 19 settembre 2009 10:23

      Sono imprenditore del Nord e ho contribuito alla realizzazione di un MUSP. I miei dipendenti hanno ricevuto un premio pari al 50% della paga oraria per ogni ora effettiva lavorata, questo per operare sotto il sole di Ferragosto. E mentre gli amici Aquilani veramente facevano poco. Sfruttamento e schiavismo non sono tipiche di questo tessuto produttivo (seppur marginalmente presenti in modo purtroppo fisiologico). La cosa che fa veramente schifo è la poca voglia di fare che ormai si è impossessata di molti italiani, per il quale le 8 ore non si toccano, le ferie non si toccano, se non c’è lavoro deve essere assistito.... BISOGNA LAVORARE QUANDO C’E’ DA LAVORARE!

  • Di poetto (---.---.---.138) 15 settembre 2009 22:48

     L’inaugurare delle strutture donate dai trentini, e non facenti parte di un progetto statale, mi pare che possa rientrare in una manovra politico/pubblicitaria.

    Mi sono imposto di non seguire il programma di Vespa, che prevedeva, tra le altre cose, un gongolante e sorridente premier.

    Ho provato molto fastidio nelle scelte della Rai, riguardo al palinsesto.

    Un Vespa, più amichevole e disponibile nei confronti del nostro premier, era preferibile ad un Floris che, forse, si sarebbe anche messo in testa di guastare la festa intervistando gli scettici della ricostruzione, chi, in qualche maniera, non trovava soddisfacente il lavoro svolto fino ad ora.

    Confesso che sono rimasto un po’ stupito, qualche mese fa, nel sentire il premier che prometteva una rapida soluzione per gli sfollati.

    Migliaia di abitazioni richiedono tempo; occorre trovare i terreni, i soldi, gli operai, fare i progetti e via dicendo.

    Ripeto, non ho seguito Vespa.
    Iin tivu’ e sui giornali appare chiara l’intenzione del governo di sistemare tutti in pochi mesi.

    Se fosse vero sarebbe bellissimo, un vero successo, un sollievo per chi patisce, ogni giorno, mille disagi.


     

    • Di Luciano B. L. (---.---.---.199) 16 settembre 2009 00:30

      Con serenità impostami da ragioni di obiettività, ho seguito tutta la trasmissione appena finita.
      Quindi, posso affermare che le ragioni di spostare Ballarò erano fasulle, infatti in tre quarti della trasmissione s’e parlato di tutto ciò che riguarda il-miglior-presidente-degli-ultimi-150-anni.
      Per il quarto riferito all’Abruzzo ho sperato di vedere emergere qualcosa di più della solidarietà, e del rispetto per chi opera in buona fede. La verità sulla ri-costruzione è apparsa ancora una volta mistificata e strumentalizzata ad uso di colui-che-crede-di-avere-superato-il-64,4%-dei-consensi ma trascura il controllo della propria pressione arteriosa.
      Comunque era presente un medico (il sindaco de L’Aquila) che non ha certamente contribuito a farla salire oltre il livello di guardia.

      Ad onor del vero devo riconoscere che la Protezione civile ha aggiornato i dati dello stato di avanzamento lavori: sono appena stati ultimati 5 edifici su 164. Ma allora perché non hanno consegnato le case di Bozzano al posto di quelle di Onna? Aspettano di farlo per il compleanno del Presidente? In mondovisione?

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