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Le Olimpiadi ai tempi di Twitter

Una volta delle Olimpiadi ci arrivava solo il meglio: l’evento sportivo, la finale dei cento metri, le grandi storie personali. O il peggio, le grandi tragedie e i drammi. Ora, nell’epoca di Twitter e dei Social Media, tutto è cambiato: dal sesso olimpico, ai disagi organizzativi, ogni dettaglio anche insignificante diventa notizia, rilanciato in tempo reale dai siti internet e dai media di tutto il mondo.

 

TWEET AND... SHOUT - Anche i nostri quotidiani si sono lanciati in questa corsa al tweet “atletico”. Cosi apprendiamo che i letti del Villaggio Olimpico sono troppo corti per le vogatrici. Chissà cosa diranno i giocatori di basket, che le vogatrici le guardano dall’alto in basso. Ma d’altronde bastava dare un’occhiata alle foto delle stanze e della mensa del Villaggio Olimpico, essenziali sino all’osso, per capire che l’organizzazione aveva seguito i dettami del risparmio, adeguato ai tempi di crisi che stiamo vivendo, sino all’estremo.

AUTISTI DISTRATTI - Cosi i disagi patiti dalla squadra americana di atletica, che si è persa nel traffico di Londra per l’inesperienza di un autista alle sue prime armi, ha fatto il giro del mondo. Dovevano arrivare al Villaggio Olimpico in poco meno di un’ora, ce ne hanno messe quattro. “Ci siamo persi per 4 ore. Non una buona prima impressione Londra ha twittato il due volte campione dei 400 ostacoli Kerron Clement. E poi: “Gli atleti sono stanchi, affamati e hanno bisogno di un bagno. Possiamo raggiungere il villaggio olimpico, per cortesia”. Cosi, ogni piccolo e grande disagio o disservizio delle Olimpiadi, che nelle passate edizioni ignoravamo, ora viene posto alla nostra attenzione.

BUFALE IN AGGUATO - Ma d’altronde questo è il potere, e la dannazione, dei social media, che riportano ogni singolo battito di ali del mondo, gettando tutto nel calderone dell’informazione o della disinformazione, nel caso, non raro, si tratti di una bufala. Prima che arrivi la smentita il tweet “bufalo” ha già vissuto di vita propria per almeno qualche ora. Come successe con la notizia sulle frasi dette dal calciatore Ljajic nella litigata con l’allenatore Delio Rossi, che avrebbe alluso al suo figlio disabile, che però non è mai esistito. Vere frasi da bassofondo: “Ha offeso il figlio handicappato”, che riescono comunque a diventare notizia e suscitare indignazione e prese di posizione. Senza nessuna verifica preventiva.

SESSO OLIMPICO - Il vero scoop olimpico però è un’altro: il bel portiere della nazionale di calcio femminile Usa fa sapere che le vere Olimpiadi sono quelle… del sesso! “Ho visto gente avere rapporti all'aperto, sui prati, tra gli edifici. Se non sono disciplinati, essere nel Villaggio può essere fastidioso” – ha raccontato in un’intervista a Espn, riferendosi evidentemente alla sua precedente esperienza olimpica a Pechino. (Chissà che questo non spinga qualche atleta a impegnarsi di più, per partecipare alle prossime Olimpiadi di Rio!). Sarà vero, sarà falso? Non si sa. Nel frattempo la dichiarazione ha fatto subito il giro del mondo, diventando quindi “notizia”.

AZZURRI SILENTI - L’uso di Twitter getta nel panico la nazionale azzurra. Gli atleti azzurri si sono accomiatati prima della partenza per Londra, salutando i loro follower. “Da domani inizia il silenzio olimpico! Non potrò più scrivere, almeno questo è quello che mi hanno detto... se dovessi sparire per un po'” – scrive Flavia Pennetta. In realtà il comitato Olimpico ha posto solo dei limiti: “Le attività sui social media o siti web dovranno essere a titolo personale, in formato diario e in prima persona; non devono riportare notizie sulle competizioni o commenti su attività di altri partecipanti". Limiti anche per foto e video e per il proprio stato di salute o di altri atleti, che potrebbero favorire gli scommettitori. Cosi il Coni ha deciso di sanzionare con 100.000 euro di multa ogni violazione. E per evitare rischi con una norma che lascia adito a libere interpretazioni, gli azzurri pare preferiscano evitare twitter e co. Almeno per ora. 


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