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 Home page > Tribuna Libera > La notte dei sonnabuli (golpe in Turchia)

La notte dei sonnabuli (golpe in Turchia)

Se non altro per cancellare la delusione del golpe fallito in Turchia, ne potrebbe uscire una storia surreale da raccontare come si fa nei Best Seller di fantasia, o in un sogno, e per altri magari come in un vero incubo.

Tutti aspettavano con ansia la caduta di Erdogan ma evidentemente il piano non ha funzionato, non ha funzionato perché per estromettere un governo legittimo (eletto con elezioni truccate) non basta bloccare dei ponti, gli organi di informazione e circondare il palazzo presidenziale. Un golpe funziona solo se cadono le teste al comando; mentre quelle invece sono rimaste libere ed efficienti nelle loro funzioni. Ma a parte la maldestra figura di quella parte di forze armate deviate, insorte contro il regime, la caduta di Erdogan in effetti faceva comodo a tutti, anche ai paesi Nato di cui la stessa Turchia fa parte.

Erdogan è un personaggio dalle tante facce, non tanto ben voluto in Patria, e neppure all'estero, nonostante il potere che impersona e i rapporti di affari internazionali, per altro unico collante che garantisce "friendship", quindi anche apparente stabilità Nazionale e internazionale. Un fantoccio scomodo; uno spaventa passero temuto e odiato. Uno sciacallo in Siria.

Insomma, Erdogan: spietato con gli avversari politici e con chi insorge, carnefice con le minoranze, in particolare con i Curdi; nemico del regime siriano da cui approfittando del caos provocato da lunghi anni di guerra, riesce a razziare di tutto come uno sciacallo. Erdogan poi che vuole entrare in Europa ma non trova giustamente i consensi necessari. Grazie a Dio. Erdogan sostenuto dall'Europa (in mancanza di altro) quasi con certa costrizione, ma quello è e con lui bisogna dialogare. Erdogan che bisticcia con la Russia, che minaccia l'Egitto, che ammonisce Israele e guarda in cagnesco gli americani. Erdogan instancabile cane da combattimento che difende solo i suoi interessi, la sua casta, la sua tribù. Erdogan che fa il muso duro sul groppone della Nato, ghigna col suo manto che nasconde la bestia; immune, quasi invulnerabile, impunito, e a mala voglia punto di riferimento nelle grandi decisioni geopolitiche del mondo; ma anche un altro per il resto del mondo andava bene.

Erdogan quindi, il potente "Sultano" per quel che ha fatto e per quel che potrebbe ancora fare, in fine dei conti non interessa e non serve più a nessuno, se non a quella ciurmaglia di nomenclatura che rappresenta. Questo è il quadro la cui cornice inadeguata stava per essere rimossa in modo maldestro. Un vero peccato che il golpe sia fallito; dal che dopo ore di silenzio di ansia e suspense, il mondo piano piano ricomincia bisbigliando a sostenere il governo legittimo... (che notata) Mica vero: forse era un sogno!? Detto fatto, Erdogan è ancora il dittatore della Turchia, pardon, il presidente della Turchia, ma non di tutti i Turchi.

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