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La tragedia infinita dei trasporti di materiale radioattivo

Quando la follia ruota incorporando altra follia fino al collasso. Non è bastata l'esperienza di Assen riferente la miniera di sale diventata sito precario di milioni di tonnellate di materiale radioattivo. Precario sì, perché la miniera di Assen in alcuni tratti ha cominciato a crollare favorendo l'espandersi delle falde acquifere e di conseguenza allagando le gallerie dove si trovano stoccati i fusti contenente veleni e morte, rendendoli insicuri in breve tempo se non si additano misure adeguate.

Si calcola non bastino trent'anni e miliardi di Euro per mettere al "sicuro" (che poi visto e considerato non esistono luoghi sicuri nella pancia della terra) 

Il silenzio dei media italiani 

Adesso è notizia fresca e stranamente i media italiani ignorano l'evento, è in atto in queste ore un trasporto, unico fino ad adesso per le dimensioni e la quantità del materiali radioattivo in movimento, verso un'altra miniera di sale nella zona del Gorleben.

Le proteste contro il trasporto di rifiuti nucleari a Gorleben sono iniziate la mattina nel Land Bassa Sassonia Wendland. Si prevede la più grande protesta degli ultimi decenni con la partecipazioni di decine di migliaia di persone e l'impiego di migliaia di poliziotti disponbili nel posto già dalla mattina presto.
 
Il trasporto dei Castor è sulla buona strada per il confine tedesco-francese di Wendland in Bassa Sassonia.
 
Con più di 100 trattori, gli attivisti anti-nucleari hanno preso posizione sul luogo prestabilito per protestare ed ostacolare il passaggio delle scorie. Si calcola la presenza di oltre quarantamila persone, da qui la decisione per il dispiegamento di migliaia di poliziotti.
 
Gli attivisti annunciano battaglia, la temperatura dentro i Castor, (il nucleo che contiene il materiale radioattivo e sui 400 gradi) fuori non sarà a meno quindi.
Si tratta del trasporto più ad alto rischio di sempre, sia per il contenuto che per come può capitolare la protesta. 
 
Sono previsti inoltre accuratissimi controlli sulla per tutelare il personale impiagato da probabili contaminazioni.
 
A Gorleben si torna a scavare nell'intento di ampliare e per verificare la possibilità di costruire un ulteriore deposito di scorie radioattive, agli abitanti contrari si schierano con gli attivisti

Scorie senza deposito definitivo
 
Nel marzo di quest'anno il ministro federale dell'ambiente Norbert Röttgen (CDU) aveva annunciato la ripresa degli scavi a Gorleben. Secondo il governo, la miniera di sale di Gorleben ha le caratteristiche ideali per ospitare un deposito definitivo di scorie radioattive. Mentre dal primo ottobre l'ufficio per l'energia atomica ha ripreso a sondare il sottosuolo, a Gorleben continuano ad arrivare scorie radioattive che, provvisoriamente, vengono custodite sotto un capannone. La gente teme che il governo voglia mettere la regione davanti al fatto compiuto e con la febbre che sale fa capire che non ci stá.

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