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La protesta infinita dei pastori Sardi

Buon segnale giunge da Porto Torrese; significa che la dogana comincia a funzionare, e dopo lo sdoganamento degli agenti antisommossa, spazzati via dall'entrata del porto dall'onda anomala dell'ormai infinita protesta dei pastori Sardi

Per la gioia degli autonomisti, quindi prendono posizione nelle banchine di sbarco e dopo aver lasciato sbarcare senza incidenti tutti i passeggeri, hanno perlustrato le stive dei traghetti in arrivo; ed è allora con sorprendente stupore che si sono accorti della transumanza in cerca di una nuova identità
 
Sono incappati nei controlli animali provenienti dall'estero senza "passaporto", l'intenzione, stando ai primi sospetti, era richiederne uno ("passaporto") nella provincia Barbaricina dopo averci pascolato qualche giorno, per poi ripartire sbandierando al mercato la nuova identità per tornaconto economico.
E quí è aumentata l'ira dei pastori che difendono a spada tratta la razza isolana. Il presidente del movimento dei pastori Sardi Felice Floris dice: " Siamo stanchi di essere presi per il culo dalle pecore e i maiali che di sardo non hanno nulla. E oggi é successo quello che doveva succedere, d'altronde non fosse per l'accento non ci eravamo mai accorti che gli animali allo sbarco di Porto Torre non erano di ritorno da una vacanza dai verdi pascoli di Almeria (Spagna), dalle sterminate praterie della Repubblica Moldava o dalle montagne Rumene. C'erano persino un branco di porci infiocchettati e infinocchiati chi sa da chi,su un comodo Tir, provenienti dalla padania, tutti con pronuncia Veneta, impossibile per loro passare inosservati grugnivano esattamente come Calderoli, Bossi e la Trotta.
Le pecore straniere sono in fermo, sotto-sequestro, insieme ai maiali, messi in quarantena per controllo veterinario. Ancora non si conosce la loro sorte. I loro accompagnatori turistici (autotrasportatori) sono scapati con i bollettini di custodia che erano destinati al taroccamento, per poi ripartire dall'isola tosate e con una nuova carta d'identità. 

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