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 Home page > Tribuna Libera > La coerenza di Bonanni

La coerenza di Bonanni

Tanto di cappello al segretario della CISL per la sua coerenza, senza se e senza ma. Cosa mi ha fatto dare questo atto di merito? Ma le ultime sue esternazioni, interviste, prese di posizione.

Intanto mentre ha da sempre criticato e continua ancora la sua critica verso la FIOM, tra l'altro, anche sul fatto che abbia fino alla fine difeso i suoi iscritti, illegalmente oltre che illecitamente discriminati e messi fuori dalla fabbrica. Però ha contemporaneamente detto che se la FIAT mette in mobilità i lavoratori della fabbrica per ottemperare alla legge, allora lui difenderà fino alla fine i suoi. Dov'è la sua coerenza? Certamente non in questo, ma nella sua condanna alla FIOM senza se e senza ma, indipendentemente da tutto e da tutti. Stigmatizza la FIOM per aver difeso i suoi, ma intanto lui difende i suoi!

Altro dato di coerenza sta nella sua difesa della FIAT, all'accordo farsa firmato e soprattutto la difesa della sua strategia globale che consiste essenzialmente nell'essere presente sui tavoli di "concertazione" anche se la concertazione ormai non esiste più. Non importa combattere, ma partecipare. 


In questo sta la sua leggera critica alla FIAT, nel mettere lavoratori contro lavoratori e ci mancherebbe anche questo, ma addossa la colpa di tutto questo alla FIOM! Sì, perché è il suo ragionamento, se la FIOM avesse firmato l'accordo non si sarebbe arrivati a tutto questo. Quindi invita non la FIAT a ritirare i licenziamenti, né tantomeno a stigmatizzare il suo ricatto, ma invia fermamente la FIOM a firmare quell'accordo farsa e mettere così fine a questo continuo stillicidio, come lo chiama lui. 

Quindi è la vittima che deve sottomettersi per evitare che ci sia violenza! E' in questo c'è un modello alla Bonanni. Una filosofia di intendere il sindacato e la vita, sì, ma la vita degli altri!

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.247) 6 novembre 2012 01:00

    Se fosse stato chiaro a tutti i lavoratori che i trenta miliardi d’investimento promessi da Marchionne non ci sarebbero stati, i lavoratori avrebbero votato quell’accordo rifiutato dai soli iscritti  FIOM di Pomigliano?

    Bonanni e Angeletti davvero ci  credevano a questa balla colossale dei trenta miliardi d’investimento, trasformatasi poi in un ignobile ricatto, dietro cui si nascondeva la volontà di taluni Sindacati-Ministero e Impresa di emarginare e discriminare e punire per le proprie idee la FIOM e i suoi iscritti?

    Quando mai prima dell’era Bonanni/Angeletti (il gatto e la volpe), in presenza di discriminazioni che preludevano a vere attività antisindacali,  dei sindacalisti si sarebbero schierati col datore di lavoro contro un altro sindacato e soprattutto cono i suoi iscritti, quelle centinaia di altri lavoratori che hanno avuto l’unica colpa di non voler accettare condizioni unilaterali imposte da un datore di lavoro sulla base di un ricatto e di una menzogna?

    Da qui è  anche passata  la mala politica, attraverso questo disegno autoritario di divisione dei lavoratori e del sindacato,  a cui hanno aderito dirigenti sindacali, ministri e imprenditori di grido: la mala politica che sbugiardata e sconfessata ancora non si rassegna a lasciar vivere il paese e a restituirgli la dignità rubata.

  • Di (---.---.---.38) 7 novembre 2012 08:58

    La storia del movimento operaio di figuri come il Gatto e la Volpe ne ha conosciuti vari e svariati. Di divisioni spaccature il movimento ne ha subito tante, ma aveva a supporto e sostegno una parvenza di partito politico e di uomini politici, di cultura politica che apparteneva ancora all’idea di movimento di classe e conosceva la Storia e sapevano di materialismo dialettico. Il dramma moderno che oggi mancano non solo politici di quella statura, ma che mancano proprio politici.! L’ideologia liberista si è impadronita anche di quelli che si definiscono di "sinistra" e imperversa non quella che si definisce "mala politica" , ma, questa si, "antipolitica" !

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