• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > La battuta fulminante su Moccia sindaco

La battuta fulminante su Moccia sindaco

Federico Moccia è uno scrittore, sceneggiatore e regista italiano (figlio di Pipolo, di canzonissima e celentana memoria). Ha scritto Tre metri sopra il cielo, che è bene educato considerare libro pessimo. Ha scritto, sceneggiato e diretto numerose altre cose, che è bene educato considerare pessime.

Io ci credo alla pochezza estetica di tutte queste prove, che ovviamente non conosco e non ho in previsione di conoscere a breve. Il tempo è limitato, e non ho ancora letto una riga di Bolaño, per dirne una (sto un poco mentendo perché qualcosa di Moccia regista molto in fast-forward l'ho guardata. C'era Raoul Bova che seduce la giovinetta con le faccette simpatiche; gli occhi ammatriglianti di Riccardo Scamarcio me li sono persi proprio, invece).

La carogna contro Moccia è tale che persino le voci Wikipedia su di lui sono scritte in forma di stroncatura. Questo brano sul film Scusa se ti chiamo amore, inserito in una sezione "Commento", già di per sé poco ortodossa, viola in pratica tutte le linee guida del sito:

Come in altri prodotti targati Moccia, la visione della realtà trasmessa dal film è estremamente semplice: la normalità consiste nell’essere giovani e nel fare sesso [...] Allegria, positività e sicurezza di sé sono appannaggio solo dei giovani: i 30-quarantenni appaiono goffi, problematici, spesso ridicoli o meschini, con la parziale eccezione di Alex (ma solo in seguito al benefico influsso “giovane” di Niki). Quanto alla seconda parte della vita, è semplicemente rimossa: nessun personaggio del film ha un’età apparente di più di 50 anni.

Il giudizio sul singolo film si apre con una stroncatura in definizione di tutta l'opera, sdegnosamente ridotta a "prodotti targati Moccia" per censurare già nel nome l'attività industriale mercificata. La denuncia contro la rappresentazione mistificata della realtà è poi "estremamente semplice" nel suo didascalismo e si spinge persino a richiedere l'obbligo dell'introduzione di personaggi dall'aspetto chiaramente anziano.

E sarà nostalgia per la profondità delle vecchine visibili tutte le domeniche sera nelle fiction Rai1, impegnatissime a far tortellini e dar consigli ai giovani, sempre con tanta allegria e positività (mi si scuserà se sulla loro eventuale attività sessuale qui preferisco sorvolare).

Non era difficile quindi prevedere la superciliosa levata di scudi contro Moccia sindaco. Perché il quasi cinquantenne ha ottenuto l'89,47% delle preferenze con 142 voti a Rosello, piccolo paese d'origine della moglie. Ogni bravo etilista elitario letterato si sente quindi in dovere di scatarrare almeno una fulminante battuta, che rimetta a posto l'indegno figuro.

Come se un autore di opere commerciali (concediamo sia così) non possa essere a priori un buon sindaco per un paesino di 300 anime (tra parentesi, andate in comune a vedere quanti cittadini di Rosello vogliono aprire un bed & breakfast, ora che lo scrittore ha annunciato di voler sposare in loco "tutti i suoi fans", i fans tra di loro, presumo; e sempre tra parentesi non sto dicendo che Moccia sarà un buon sindaco). Come se Moccia fosse diventato sindaco di Milano e avesse emanato un decreto per togliere dalle scuole Manzoni e imporre il suo catalogo. Come se questo dargli all'untore del best-seller di non-qualità, e non per le sue opere ma per la sua (ancora non testata) attività amministrativa in un piccolo centro, fosse una degna battaglia culturale.

Ve lo meritate Alberto Sordi. Ve lo meritate Moccia scrittore, probabilmente, e vi meritate senza dubbio il "mipiace" su Facebook e il retweet su Twitter per chi la spara più grossa contro di lui. A difesa dei valori eterni dello spirito e dell'arte, s'intende.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares