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Regione Piemonte blocca contributi per il progetto "Terra del fuoco"

Fine dei rifornimenti per il Treno della Memoria. La Regione Piemonte, dopo sette anni, ha bloccato i contributi per il progetto dell'associazione "Terra del fuoco" che ha accompagnato oltre 13mila giovani a visitare il campo di Auschwitz-Birkenau in un percorso educativo che intende ripercorrere le tappe di uno dei momenti più tragici della storia dell'umanità.

"Il Treno della Memoria – raccontano i promotori del progetto - è un viaggio nella storia e nella memoria scoperta e raccontata attraverso i luoghi e le persone che hanno vissuto il periodo della Seconda Guerra Mondiale. E' uno spazio in cui i giovani partecipanti hanno l’opportunità di incontrarsi e di approfondire le tematiche storiche e sociali relative a quegli anni, per farsi testimoni di quegli eventi, in un momento in cui le testimonianze dirette di quanto è successo cominciano a scomparire".

L'idea nasce nella primavera del 2004, durante la manifestazione organizzata dall'Associazione "Terra del Fuoco" Piemonte Fabbrica di Cultura: una settimana di scambio culturale a Cracovia, in Polonia. A seguito della visita del Museo Internazionale dell'Olocausto di Auschwitz – Birkenau, alcuni degli associati reputarono necessaria la nascita di un progetto dedicato ai giovani che li vedesse testimoni diretti di quell'orrore.

Il primo Treno della Memoria è partito nel gennaio del 2005 con a bordo 650 ragazzi piemontesi e 50 leccesi, guidati dai giovanissimi educatori dell'associazione piemontese, promotrice di progetti legati all'educazione alla cittadinanza e alla cooperazione internazionale. Da allora, hanno viaggiato con il Treno oltre 10.000 giovani provenienti da tutta Italia e il progetto si è arricchito fino a diventare un percorso educativo che accompagna i ragazzi per tutto l’anno scolastico.

Un percorso che si è arenato su un binario morto e che aspetta risposte concrete dalle istituzioni, in primis la Regione Piemonte al cui Presidente, Roberto Cota, sono state consegnate oltre 10mila firme in solidarietà all'associazione "Terra del Fuoco" e al suo progetto.

"Oggi, a due mesi dalla partenza, - afferma l'associazione che ha lanciato un appello e una serie di iniziative a sostegno dei Treni della Memoria - ancora non sappiamo a quanto ammonterà il contributo economico della Regione Piemonte". A rischio la partenza per 1400 giovani piemontesi che attendono ancora una risposta dal Governatore Cota e dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a cui l'associazione "Terra e fuoco" aveva inviato lo scorso ottobre in occasione della visita del Presidente a Cuneo, una lettera.

"Caro Presidente – recitava la missiva - negli ultimi anni l’Italia si è scoperta troppe volte retroguardia per quanto concerne il ruolo dei giovani e l’attenzione che una società stanca non riesce più a prestare alle nuove generazioni, a quella che dovrebbe essere la sua linfa vitale e che è vissuta, invece, sempre più come un problema. La comunità nella quale viviamo, proprio oggi che si festeggiano i suoi 150 anni, non solo non sta riuscendo a costruire un futuro dignitoso per i propri giovani, ma è anche incapace di educare i cittadini di domani a riconoscere e partecipare quella stessa comunità.

Crediamo che affinché questi valori continuino a vivere e ad essere quel fondamento ineludibile della nostra res publica, sia necessaria la continua promozione di percorsi di formazione alla Democrazia e alla partecipazione. E crediamo che il primo valore a dover essere difeso e diffuso sia il seme dal quale è germogliata la nostra stessa Democrazia: l’antifascismo, che è l’atteggiamento materiale, intellettuale e politico da cui scaturiscono tutti i principi fondanti della nostra Costituzione e del nostro essere comunità".

A seguito della lettera, l'associazione – il cui progetto i Treni della Memoria gode del riconoscimento dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il Patrocinio del Parlamento Europeo, il Patrocinio della Camera dei Deputati ed il Patrocinio del Ministero per le Politiche Giovanili – ha incontrato il Presidente Napolitano, il 7 ottobre a Cuneo in occasione dei festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità, a cui ha consegnato un lenzuolo su cui erano impresse le impronte di alcuni dei 3500 ragazzi che lo scorso anno sono stati accompagnati da Terra del Fuoco ad Auschwitz-Birkenau.

Appena una ventina di giorni fa, il 10 novembre, l'associazione piemontese ha incontrato a Torino l'Assessore regionale alla cultura e alle politiche giovanili Michele Coppola insieme al Presidente del Consiglio Provinciale, Sergio Bisacca e all'Assessore alla Cultura del Comune di Torino, Maurizio Braccialarghe. Al centro della discussione, il futuro del progetto.

"Prendiamo atto dell’intenzione a trovare una soluzione al problema e alla disponibilità di impegnare risorse economiche per provare a garantire la partenza dei Treni della Memoria anche dal Piemonte", hanno affermato i promotorori del progetto che hanno altresì precisato come "non siano ancora chiari l’iter amministrativo, la cifra impegnata e i tempi di deliberazione".

"Registriamo la volontà politica della Regione supportata da un chiaro intento da parte della Provincia di Torino e del Comune di Torino a fare uno sforzo economico – hanno aggiunto - per cercare di sopperire al deficit di finanziamenti causati dal momento di crisi generale".

Da allora, però, nessun passo in avanti. La Confederazione Generale Italiana del Lavoro, che ha aderito all'appello dell'associazione "Terra del fuoco" e sostiene le iniziative messe in campo per mantenere in vita il Treno della Memoria, ha denunciato "l'insensibilità politica ed i tagli alle spese sociali, educative e culturali, che tendono a minare le reti associative e le iniziative di formazione e di impegno civile che tanto faticosamente si sono diffuse nel nostro paese, grazie alla consolidata collaborazione tra società civile organizzata e sistema degli Enti Locali".

La CGIL ha sottolineato come "il rischio che la pratica dei tagli lineari alla spesa pubblica riduca la programmazione della spesa ad una visione della nostra società troppo limitata ed escludente, considerando la conoscenza, l’impegno per la pace e per la tutela dei diritti umani universali, la cooperazione e la solidarietà internazionale, come scelte non più praticabili per il nostro paese".

Chi volesse dare il proprio contributo può:

Effettuare una donazione – E' iniziata la sottoscrizione “Con questo biglietto fai partire il Treno della Memoria”, attraverso la quale è possibile fare una donazione tramite paypall o carta di credito direttamente dal qui (mettendo il link al paypal) , oppure con un bonifico sul c/c intestato a Terra del Fuoco Associazione di Promozione sociale n. IT 20 J 02008 01085 000100881305

Comprare una felpa – Sono in vendita presso la sede di Tessuto Sociale o presso la bottega Glocandia di Torino le felpe del Treno della Memoria, da sempre simboli dell’unione che si crea tra i giovani che partecipano a quest’esperienza.

Partecipare alla Cena da Eataly – il 5 dicembre presso Eataly si svolgerà una cena di autofinanziamento; per partecipare è necessario prenotare tramite il sito internet oppure presso l’INFO POINT di Eataly al Lingotto, Torino.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Enrico Emilitri (---.---.---.241) 4 dicembre 2011 23:45
    Enrico Emilitri

    La cosa mi sorprende meno del previsto, visto che l’attuale governatore (quanto mi dà fastidio questa parola, mi sa di militaresco e dittatoriale!) del Piemonte appartiene ad un partito (sempre che lo si voglia così chiamare) che disprezza chi è diverso e da chi la pensa diversamente dai propri dirigenti e militanti. Certo che se fossero vissuti in una certa epoca avrebbero le camicie nere o btune e i fasci littori al colletto e la svastica al braccio!

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