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Intervista a Esmeralda Calabria

Reportage di guerra, ma l’inviato questa volta è Daniele del Giudice, uno che li ci vive e ci mostra tutto il dramma di una terra violata

Intervista a Esmeralda Calabria, coautrice con Peppe Ruggiero ed Andrea D’Ambrosio di Biutiful Cauntri

Di Valerio Carbone

 
“I rifiuti di consumo e di produzione, sia urbani che speciali, se abbandonati o smaltiti impropriamente possono essere fonte di gravi danni per gli ecosistemi e per la stessa salute umana.
Non si deve dimenticare che la corretta raccolta e l’appropriato smaltimento in particolare delle tipologie pericolose rappresenta ancora la priorità dei sistemi di gestione e di riciclo laddove, in maniera preoccupante, cresce in l’illegalità ambientale del traffico illecito di rifiuti ad opera delle ecomafie il cui fatturato, nel solo 2007, è stato di circa 18 ml e 400 ml di euro, un quinto dell’intero business a loro imputabile.
Rifiuti cosiddetti “fantasma” di cui si conosce la produzione ma non il destino per un volume di 19,7 milioni di tonnellate equivalenti ad una raccapricciante montagna di tre ettari di base per una altezza di di 1970 metri che finiscono nel circuito illegale dello sversamento nell’ambiente e in discariche abusive, non solo in Campania”.
Bibliografia: Rapporto Ecomafia 2008, edizioni ambiente Il riciclo ecoefficiente, idem
BIUTIFUL CAUNTRI. Menzione speciale al Torino Film Festival, Nastro d’argento come miglior documentario dell’anno e il Ciak d’oro a Catania per l’impegno civile “BC” nasce tra il Dicembre 2006 e l’inizio del 2007. Le riprese realizzate nell’arco di cinque settimane dopo i sopralluoghi effettuati dalla troupe da gennaio a maggio descrivono la violenza sotterranea ed invisibile delle ecomafie come in un reportage di guerra, ma l’inviato questa volta è Daniele del Giudice uno che li ci vive e ci mostra tutto il dramma di una terra violata ed oltraggiata da impatti ambientali catastrofici, dal conferimento illegale dei rifiuti sversati sui terreni da quelle cosche che non rispettano neanche più, sfatandone il mito, il codice d’onore di “terra loro”. Una terra ormai consumata dall’alleanza fra un nord "operoso" e senza scrupoli e le nuove forme della criminalità organizzata, la “Rifiuti Spa”. Qualcosa già si sapeva. Ma a sentirlo così descritto nel film da chi, in quella terra, ci è nato veramente è tutt’altra cosa. Precisa però Esmeralda Calabria coautrice del documentario nell’intervista rilasciataci “la Campania è solo il luogo limite, l’immagine di un grande impatto che abbiamo utilizzato per rendere più efficace il messaggio del film , per raccontare non tanto la realtà della campania, ma quella dell’Italia tutta”.
Daniela Zannetti
presidente Ecocity onlus
 
Il potere e la crudezza delle immagini di Biutiful cauntri è un modo come un altro per risvegliare le coscienze, comprese le nostre. Diciamo che tutto è nato da un forte impegno civile e politico.
Esmeralda Calabria
 
Esmeralda, perché ha sentito l’esigenza di denunciare, di raccontare quanto stava accadendo in Campania? Lavorando con Peppe e Andrea (Peppe Ruggiero e Andrea D’Ambrosio n.d.r.) che già avevano una grande esperienza alle spalle per i loro trascorsi per Ecomafia e Legambiente, si è sentita la necessità di affrontare in modo più diretto ed incisivo l’argomento, proprio perché è un problema che non è stato affrontato spesso.
A nostro parere poi, utilizzare il potere e la crudezza delle immagini è un modo come un altro per risvegliare le coscienze, comprese le nostre. Diciamo che tutto è nato da un forte impegno civile e politico.
Quali sono state le difficoltà per questa inchiesta, e per le interviste?
Le interviste che abbiamo realizzato sono state molte: a parte quella a Raffaele (Raffaele Del Giudice n.d.r.) abbiamo parlato con le varie famiglie indigene di allevatori, che raccontavano della rabbia e della paura per le loro pecore che morivano. Insomma ci è venuto da pensare come anche le persone, in quanto esseri viventi, potevano subire quella stessa sorte.
Le difficoltà maggiori per le riprese sono state di carattere logistico, poiché in quelle zone si sente un effettivo controllo sul territorio e ci sono dunque dei luoghi in cui non si poteva accedere. Per questo, è stato molto importante l’aiuto di Raffaele Del Giudice, della sua mappatura delle discariche; lui vive lì e ci ha accompagnato e fatto un po’ da “tramite” tra noi e il territorio.
Quale è la "soddisfazione" principale nell’averlo prodotto? E quali sono stati i riconoscimenti che il film ha ricevuto in Italia o all’estero?
A livello personale, la soddisfazione più grande è stato proprio conquistare la fiducia di Del Giudice, dei contadini e delle persone che abbiamo intervistato e coinvolto nelle riprese. Rendersi conto che per loro, questa nostra inchiesta poteva rappresentare una vera e propria ancòra di salvezza.
Da un punto di vista ufficiale, naturalmente l’emozione e la soddisfazione maggiore è stata forse la prima proiezione al Torino Film Festival che ha creato un vero e proprio passaparola ed un fermento in tutta Italia e che ci ha dato quindi l’opportunità di girare per il paese per presentare il nostro lavoro tra varie associazioni e rassegne.
Poi, sono state molte le soddisfazioni per i premi assegnateci: dalla menzione a Torino, al Nastro D’Argento, dal premio per l’impegno civile vinto a Catania al Ciak D’Oro.
Io l’ ho visto in Francia…
Si, a luglio, infine, “Biutiful Cauntri” è uscito anche in Francia ed abbiamo dunque intrapreso dei nuovi viaggi, per le varie città francesi per raccontare il nostro progetto.
A proposito di progetti, questo team (tu, Peppe Ruggiero e Andrea D’Ambrosio) continuerà a lavorare insieme?
Guarda, noi ci pensiamo costantemente a dei nuovi lavori da sviluppare insieme. Ma non c’è ancora nulla di definitivo.
Si potrebbe continuare su questo filone per domandarci: “Come mai queste cose accadono soltanto qui in Italia?”. Il discorso, difatti, come già detto, non è esclusivo soltanto della Campania, o del Sud. Il problema è molto più vasto, poiché anche nel Nord esistono le medesime questioni. Secondo me rimane un problema atavico, che nasce in seme all’Italia stessa. Ecco, per quanto ci riguarda, ci piacerebbe approfondire proprio questo aspetto mediante un excursus storico e politico del nostro paese, almeno da quarant’anni ad oggi.
Ora, a cosa stai lavorando ora? Ci puoi anticipare qualcosa?
L’unica cosa che posso dirti è che, in questo momento, sono completamente assorta nel montaggio del nuovo film della Lumière che dovrebbe uscire nelle sale a Febbraio.
Salda, tenace e capace, qualcuno ha detto che - quando Esmeralda “mixa” il mondo si ferma. La ringrazio ancora.
Arrivederci, al 9 Gennaio a Monte Porzio Catone?
Si, ci sarò.
 

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