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 Home page > Attualità > Politica > Il populismo dei tempi moderni. Siete sicuri che Grillo sia così (...)

Il populismo dei tempi moderni. Siete sicuri che Grillo sia così male?

Il populista, chi è costui? Ce lo dicono i TG e i giornali, riportando i commenti dei pensatori più noti: è un essere negativo, dalla dubbia moralità, si lava poco, è brutto e ha l'alito pesante. Se ne parla con disprezzo e derisione, associandolo al male assoluto, al peggio che l'intelligenza italica possa esprimere. Vive nascosto sotto un tombino o in una stalla, urla, fomenta, lancia la prima pietra, ma poi nasconde il braccio. Se c'è un minimo sentimento popolare negativo in fermento, lui salta fuori e se ne nutre, è il paladino delle cause sbagliate, il tentatore, il regista occulto delle azioni deleterie degli uomini.

Guardiamo però la definizione di "populismo" sul dizionario (Sabatini Coletti, dal sito del Corriere della Sera): "Atteggiamento o movimento politico tendente a esaltare il ruolo e i valori delle classi popolari".

Ah, tutto qui? Cosa c'è di male nell'esaltare il ruolo e i valori delle classi popolari? Per essere buoni politici bisogna per forza reprimere i desideri del popolo?

C'è però una seconda definizione che ne dà un'accezione più negativa: "Atteggiamento demagogico volto ad assecondare le aspettative del popolo, indipendentemente da ogni valutazione del loro contenuto, della loro opportunità".

Dunque, il populismo visto come demagogia è negativo, e su questo possiamo essere d'accordo: sostenere una tesi dannosa per il paese soltanto perché è il desiderio del popolo sull'onda di un'emozione del momento, questo può essere decisamente pericoloso per una politica che deve avere, tra i suoi compiti, anche quello di fare scelte a volte dure e impopolari per il bene di tutti.

Leggendo queste definizioni, mi viene da fare una riflessione: davvero sappiamo distinguere il populismo buono da quello cattivo, o facciamo di tutta l'erba un fascio?

Rispondo a me stesso con un'altra domanda: populista è colui che pone alla ribalta un problema sollevato dalle classi popolari, o chi blocca la discussione sul nascere gridando al populismo?

Io ho una convinzione: il peggior populista è colui che dà del populista a qualcuno. Perché se davvero siamo di fronte a demagogia, il metodo migliore di battere la tesi avversaria è di contrastarla nel merito, cosa che tra l'altro dovrebbe essere tutto sommato facile.

C'è inoltre un pericolo serio insito nella pratica di dare del populista a un avversario politico: quello di impedire ogni discussione concreta e costruttiva e di creare attriti e fazioni, di ridurre la politica a un pro o contro, a uno scontro tra tifoserie piuttosto che a uno scambio di idee.

Pro o contro Berlusconi? Pro o contro Beppe Grillo? Pro o contro Monti?

Il Movimento 5 Stelle ha un programma elettorale, Beppe Grillo porta avanti determinate idee con convinzione. Vorrei trovare un politico capace di aprire un dibattito serio e dimostrarne la ragionevolezza o l'infondatezza. A cominciare dal finanziamento pubblico ai partiti, che il populista Grillo denuncia da anni, e che, dopo i fatti degli ultimi tempi, i non populisti adesso annunciano con soddisfazione di voler togliere di mezzo o quantomeno ridurre.

Beppe Grillo potrebbe e dovrebbe stare in TV a fare il suo lavoro di comico. Ma fa politica, e invece di gridare allo scandalo del suo populismo, dovremmo domandarci il motivo per cui in molti ne condividono le tesi e soprattutto se si può convogliare la forza cittadina del suo movimento in miglioramenti concreti per il paese, lasciando fuori quella parte, sì demagogica, delle sue idee.

Se i politici sapranno fare questo, davvero la politica italiana comincerà a risollevarsi, e Grillo forse verrà visto come una persona che ha contribuito al cambiamento della nostra società.

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.17) 23 aprile 2012 13:37

    Questo articolo mi sembra di livello nettamente più basso della media (notevole) di Agoravox.

    "Populista è chi populista dice"? Ma siamo allo specchio riflesso di Forrest Gump?

    Grillo non ha un vero e proprio programma elettorale, ma un insieme parziale di temi raccogliticci ed è soprattutto privo di un programma politico. È facile puntare il dito contro le storture incontrando il consenso comune, ma se ti candidi devi anche farti carico di possibili soluzioni.
    E le soluzioni non sono un insieme di beau geste, devono essere serie e complete.

    Ma, soprattutto, stiamo parlando di Grillo, e lo stiamo identificando con il M5S.
    Ed è giusto, è vero. Ed è un vero problema.
    • Il logo del M5S è proprietà esclusiva di Grillo, lui decide a chi concederlo ed a chi no - ovvero promuove o boccia le liste, e già in più occasioni lo ha fatto.
    • Il "non statuto" viene dall’alto, da Grillo, e stabilisce che le decisioni si prendono solo sul blog dove solo uno decide, ed è sempre Grillo.
    • Il M5S manca di qualunque struttura al vertice che abbia anche solo l’apparenza di democrazia: il M5S è quello che Grillo (e Casaleggio) decidono. "uno vale uno", ma Grillo vale più di tutti gli altri messi insieme.

    Questi punti, ineludibili, segnano una carenza democratica critica del M5S.
    Le "risposte" (se tali si possono definire) sono sempre dello stesso tipo: "Grilo è solo un garante" (fattualmente falso), "Grillo è bravo" oppure "Abbiamo rinunciato ai finanziamenti".
    Non stiamo poi a citare gli episodi di razzismo, di omofobia, o gli esaltati che reagiscono attaccando a chiunque non gli riconosca un indiscusso primato etico.

    C’è un serissimo problema di democrazia con il M5S.
    Sono antifascista, e antifascista rimango anche se il duce è buono, o se è gratis.
  • Di Roberto Sansiveri (---.---.---.68) 23 aprile 2012 23:09
    Roberto Sansiveri

    ragazzi il programma c’è "programma movimento 5 stelle" su google: primo risultato.

  • Di Nicola Spinella (---.---.---.153) 23 aprile 2012 14:48
    Nicola Spinella

    Caro utente ti rispondo perché ho un po’ a cuore la faccenda benché io non sia parte del M5S.


    Io penso che populista sia chi populista dice, proprio come il Forrest Gump cui fai riferimento. Attenzione a non commettere lo sbaglio di considerare gli italiani quali menti eccelse: la Minetti, la Santanché, la Gelmini sono prove inconfutabili della mediocrità dell’elettorato attivo italico. E’troppo facile darsi arie da finto intellettuale, come fanno tantissimi politici fautori dell’antipolitica che ha portato la nazione al punto in cui si trova. 
    Mi dici che il movimento di Grillo è privo di programma politico: allora io ti dico, dimmi soltanto UN PARTITO CHE ABBIA UN PROGRAMMA VALIDO! UN MANIFESTO PROGRAMMATICO! NESSUNO! E sai perché? Non conviene. Anche se in Italia potresti permettertelo, tanto basta offrire qualche posto nei centri commerciali per assicurarsi voti di preferenza.
    Il programma, anche in astratto, costituisce un vincolo cui i partiti di oggi non vorrebbero mai sottostare.

    L’unica soluzione possibile non è quella di puntare il dito: annessa a questa recriminazione c’è la sottintesa volontà DI NON RIPETERE PIU’ GLI ERRORI! Basta con i berlusconi, i bersani, i bossi e i fini, i d’alema, i rutelli e i casini. Fuori la gentaglia dalla politica insomma.


    Sul fatto che Grillo detenga il copyright del simbolo M5S non ci vedo nulla di strano: chiunque non voglia che si possa abusare di un proprio marchio lo registra e ne ottiene tutela. 
    Inoltre, dopo anni di "BERLUSCONI PRESIDENTE" ci meravigliamo della personificazione della politica? 
    Tu nel tuo discorso fai riferimento alla politica TEORICA, quella in cui il leader è solo un passaggio temporale, non definitivo, per evitare che con la morte del Segretario finiscano anche i consensi per il movimento. Già dai tempi di Berlinguer non è più così. Ormai si vive sulla contingenza del momento, i partiti cambiano nome con la stessa frequenza con cui ci si cambia le mutande, per non lasciare tracce delle malefatte commesse dai propri alti ranghi.

    Se poi sta spendendo il proprio nome e le proprie risorse per un progetto (populista quanto vuoi, ma chi dice che il populismo sia male? Casini? Bersani? Berlusconi? Ti ho detto nell’ordine il genero di Caltagirone, il segretario più ridicolo della politica italiana e un tipo che ha tre tv e paga le donne con cui va a letto...) in cui crede (o dice di credere, ma se ci basiamo sulle riserve mentali finiremmo per dar retta a Monti e Fornero...) è normale che usi una qualche forma di controllo: con berlusconi facevi "l’ESAME ORALE"... con Grillo chissà, magari un controllo che assicura l’inesistenza di collusioni con partitocrati o l’avere avuto condanne.

    La carenza democratica di cui parla accomuna tutte le realtà partitiche italiane: pensi che in un PdL ti puoi candidare con facilità? Ti assicuro che non è così, negli altri partiti le cose sono messe davvero PEGGIO rispetto a quello che fa Grillo.

    Il problema non è DI DEMOCRAZIA, ma è LA DEMOCRAZIA, inadatta ed inadeguata alla nostra società che riesce solo a farsi prendere in giro da questi ladri di galline.

    Fieramente qualunquista
    N.S.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.153) 23 aprile 2012 10:20
    Cercoquelloonesto
    Non ho la certezza che il Movimento 5 Stelle sia la medicina per tutti i mali italiani, ma penso che possa essere una delle poche possibilità di girare completamente pagina.
    La DEMOCRAZIA (intesa come potere decisionale del popolo)di cui molti politici si riempiono la bocca senza saperne il significato, potrà essere finalmente attuata con le idee del Movimento 5 stelle.
    Ci riuscirà?Me lo auguro...altrimenti non ci resta che emigrare in paesi NORMALI:
  • Di (---.---.---.17) 23 aprile 2012 13:37

    Questo articolo mi sembra di livello nettamente più basso della media (notevole) di Agoravox.

    "Populista è chi populista dice"? Ma siamo allo specchio riflesso di Forrest Gump?

    Grillo non ha un vero e proprio programma elettorale, ma un insieme parziale di temi raccogliticci ed è soprattutto privo di un programma politico. È facile puntare il dito contro le storture incontrando il consenso comune, ma se ti candidi devi anche farti carico di possibili soluzioni.
    E le soluzioni non sono un insieme di beau geste, devono essere serie e complete.

    Ma, soprattutto, stiamo parlando di Grillo, e lo stiamo identificando con il M5S.
    Ed è giusto, è vero. Ed è un vero problema.
    • Il logo del M5S è proprietà esclusiva di Grillo, lui decide a chi concederlo ed a chi no - ovvero promuove o boccia le liste, e già in più occasioni lo ha fatto.
    • Il "non statuto" viene dall’alto, da Grillo, e stabilisce che le decisioni si prendono solo sul blog dove solo uno decide, ed è sempre Grillo.
    • Il M5S manca di qualunque struttura al vertice che abbia anche solo l’apparenza di democrazia: il M5S è quello che Grillo (e Casaleggio) decidono. "uno vale uno", ma Grillo vale più di tutti gli altri messi insieme.

    Questi punti, ineludibili, segnano una carenza democratica critica del M5S.
    Le "risposte" (se tali si possono definire) sono sempre dello stesso tipo: "Grilo è solo un garante" (fattualmente falso), "Grillo è bravo" oppure "Abbiamo rinunciato ai finanziamenti".
    Non stiamo poi a citare gli episodi di razzismo, di omofobia, o gli esaltati che reagiscono attaccando a chiunque non gli riconosca un indiscusso primato etico.

    C’è un serissimo problema di democrazia con il M5S.
    Sono antifascista, e antifascista rimango anche se il duce è buono, o se è gratis.
    • Di (---.---.---.170) 23 aprile 2012 13:55

      Aggiungerei che chi ha provato anche sono a parlarne (vedi Tavalazzi all’incontro di Rimini) è stato immediatamente espulso dal Movimento.

      La sua espulsione era giusta? Direi che è secondario, perché l’aspetto più importante è che -giusta o meno che fosse- è stata decisa dal solo Grillo.
      Non sa una segreteria, non da qualche organo elettivo. Solo da Grillo.

      Sempre Grillo ha deciso che la lista che ha appoggiato Tavalazzi non avrà più diritto a usare il logo del M5S.
      Liberi di obbedire?
    • Di Nicola Spinella (---.---.---.153) 23 aprile 2012 14:48
      Nicola Spinella

      Caro utente ti rispondo perché ho un po’ a cuore la faccenda benché io non sia parte del M5S.


      Io penso che populista sia chi populista dice, proprio come il Forrest Gump cui fai riferimento. Attenzione a non commettere lo sbaglio di considerare gli italiani quali menti eccelse: la Minetti, la Santanché, la Gelmini sono prove inconfutabili della mediocrità dell’elettorato attivo italico. E’troppo facile darsi arie da finto intellettuale, come fanno tantissimi politici fautori dell’antipolitica che ha portato la nazione al punto in cui si trova. 
      Mi dici che il movimento di Grillo è privo di programma politico: allora io ti dico, dimmi soltanto UN PARTITO CHE ABBIA UN PROGRAMMA VALIDO! UN MANIFESTO PROGRAMMATICO! NESSUNO! E sai perché? Non conviene. Anche se in Italia potresti permettertelo, tanto basta offrire qualche posto nei centri commerciali per assicurarsi voti di preferenza.
      Il programma, anche in astratto, costituisce un vincolo cui i partiti di oggi non vorrebbero mai sottostare.

      L’unica soluzione possibile non è quella di puntare il dito: annessa a questa recriminazione c’è la sottintesa volontà DI NON RIPETERE PIU’ GLI ERRORI! Basta con i berlusconi, i bersani, i bossi e i fini, i d’alema, i rutelli e i casini. Fuori la gentaglia dalla politica insomma.


      Sul fatto che Grillo detenga il copyright del simbolo M5S non ci vedo nulla di strano: chiunque non voglia che si possa abusare di un proprio marchio lo registra e ne ottiene tutela. 
      Inoltre, dopo anni di "BERLUSCONI PRESIDENTE" ci meravigliamo della personificazione della politica? 
      Tu nel tuo discorso fai riferimento alla politica TEORICA, quella in cui il leader è solo un passaggio temporale, non definitivo, per evitare che con la morte del Segretario finiscano anche i consensi per il movimento. Già dai tempi di Berlinguer non è più così. Ormai si vive sulla contingenza del momento, i partiti cambiano nome con la stessa frequenza con cui ci si cambia le mutande, per non lasciare tracce delle malefatte commesse dai propri alti ranghi.

      Se poi sta spendendo il proprio nome e le proprie risorse per un progetto (populista quanto vuoi, ma chi dice che il populismo sia male? Casini? Bersani? Berlusconi? Ti ho detto nell’ordine il genero di Caltagirone, il segretario più ridicolo della politica italiana e un tipo che ha tre tv e paga le donne con cui va a letto...) in cui crede (o dice di credere, ma se ci basiamo sulle riserve mentali finiremmo per dar retta a Monti e Fornero...) è normale che usi una qualche forma di controllo: con berlusconi facevi "l’ESAME ORALE"... con Grillo chissà, magari un controllo che assicura l’inesistenza di collusioni con partitocrati o l’avere avuto condanne.

      La carenza democratica di cui parla accomuna tutte le realtà partitiche italiane: pensi che in un PdL ti puoi candidare con facilità? Ti assicuro che non è così, negli altri partiti le cose sono messe davvero PEGGIO rispetto a quello che fa Grillo.

      Il problema non è DI DEMOCRAZIA, ma è LA DEMOCRAZIA, inadatta ed inadeguata alla nostra società che riesce solo a farsi prendere in giro da questi ladri di galline.

      Fieramente qualunquista
      N.S.
    • Di (---.---.---.17) 24 aprile 2012 10:16

      Dire che "anche per gli altri è così" non mi sembra una difesa, Nicola.

      Anche perché persino la Lega e il PdL hanno (almeno formalmente) degli organi interni. Voglio dire... siamo al livello che addirittura Berlusconi e Bossi risultano più vicini ad un concetto democratico di quanto non lo sia Grillo, e questo dice tutto.

      Sei padronissimo di pensare che "populista è chi populista dice", il problema semmai è sostenerlo dialetticamente.
      Dialetticamente. Che parola desueta, eh?

      La dialettica non è quella cosa ignobile propinata dai talk show, in un confronto dialettico serio non serve la claque né l’applausometro per portare argomenti e confrontarli, anche con forza ma con onestà. Quando mi accorgo di sbagliare ne sono contento, perché ho imparato qualcosa.

      Ma con la questione del fascismo insito nel M5S non è mai capitato, perché mai nessuno ha potuto -ahimé- contestare quel che segnalavo con argomenti men che risibili.

      Dici che siamo in tempo di crisi e che la democrazia è inadeguata, e ti dichiari qualunquista.
      Ecco, questo completa il quadro e getta le stesse basi che ebbe il fascismo, invocato come moralizzatore sull’onda del "fare" invece che "pensare", tutti dietro al salvatore.

      Purtroppo confermi al peggio tutte le mie preoccupazioni.
  • Di (---.---.---.143) 23 aprile 2012 13:44

    Mi sembra che la cosa preoccupante sia che Grillo si sta facendo avanti perchè non abbiamo più una classe politica decente. Da quel che leggo mi sembra che lui dica cose giuste, per accaparrare consenso e poi trasformarlo in voti, ma non mi sembra abbia soluzioni da mettere in pratica. Inoltre, mi sembra ben legato alle ’sue’ cose, più che al bene del paese...e non c’è molta differenza coi politici attuali...

  • Di (---.---.---.252) 23 aprile 2012 15:33

    Ma sì, mettiamo un altro comico al governo.. oramai siamo abituati.

  • Di pint74 (---.---.---.223) 23 aprile 2012 20:31
    pint74

    Fra la quasi sicurezza di essere di nuovo fregati e di vedere la nazione precipitare nel caos e nella povertà,votando i soliti noti che ci hanno portato a questo punto,e l’ingnoto e forse meglio,a mio parere,l’ingnoto,almeno qualche possibilità ce la concede,populismo o no....

  • Di Roberto Sansiveri (---.---.---.68) 23 aprile 2012 23:09
    Roberto Sansiveri

    ragazzi il programma c’è "programma movimento 5 stelle" su google: primo risultato.

  • Di (---.---.---.19) 24 aprile 2012 06:00

    Non populismo ma, politica nuova, senza i soldi della CIA che compro’ tutto il meridione facendolo votare DEMOCRAZIA CRISTIANA. Un paese litigioso che studia poco e in quanto cattolico pecca per poi chiedere perdono. Troppo facile, oggi il sud e’ abituato ad avere soldi semplicemente baciando le mani...ancora troppo facile. Comunque il programma lo trovate sul sito beppegrillo.it, insieme al documento di Firenze. Non voto dal 1996, soltanto per non sentirmi associato a delinquere. Ora vedro’, penso che M5 sia l’unica speranza che abbiamo dopo che il VATICANO e’ riuscito a piazzare un partito a destra, uno al centro ed uno a sinistra, governa da 2000 anni, volete insegnare qualcosa? Ariella Levi

  • Di (---.---.---.71) 24 aprile 2012 08:29

    Questi commenti danno l’idea sugli effetti devastanti della fede politica, un po come quella calcistica tanto a cuore agli italiani.

    Se ancora la mamma non ve lo ha detto, i partiti vi hanno fregato, è spiacevole (per voi) ma vero. Se leggete l’ultimo libro di F.Sansa vi accorgerete che al di là dei riti televisi, gli affari anche i più loschi sono sempre trasversali. PD-PDL-UDC uniti nel nome del quattrino facile.

    Abituatevi all’idea che una parte di italiani si svegliata e che gli indecisi e gli ottusi alla continua ricerca di una identità politica che non c’è dovranno decidere cosa fare da grandi!

     

  • Di paolo (---.---.---.126) 24 aprile 2012 09:51

    Se c’è una regola universale è quella che i vuoti servono per essere riempiti .

    A sinistra il vuoto è pneumatico e Grillo ci si è infilato .E’ un populista ? forse , Non lo è ? e chi se ne frega .Il problema non è come definirlo ma se ,in questa fase , dice cose vere o fasulle . Poi ,ammesso e non concesso che gli italiani lo incoronino ,non sarà più neanche importante quello che dice ma quello che farà .
    E’ giunta l’ora che gli italiani comincino a giudicare non per le parole (verba volant) ma per gli atti concreti che si compiono (manent) .

    Silvio aveva promesso le tre " i" (impresa ,inglese ed informatica) ,ci ha rifilato le tre "s" (sesso (per lui ) ,soldi (per lui) e schifo(per noi) ) .Amen .

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