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Commento di Nicola Spinella

su Il populismo dei tempi moderni. Siete sicuri che Grillo sia così male?


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Nicola Spinella Nicola Spinella 23 aprile 2012 14:48

Caro utente ti rispondo perché ho un po’ a cuore la faccenda benché io non sia parte del M5S.


Io penso che populista sia chi populista dice, proprio come il Forrest Gump cui fai riferimento. Attenzione a non commettere lo sbaglio di considerare gli italiani quali menti eccelse: la Minetti, la Santanché, la Gelmini sono prove inconfutabili della mediocrità dell’elettorato attivo italico. E’troppo facile darsi arie da finto intellettuale, come fanno tantissimi politici fautori dell’antipolitica che ha portato la nazione al punto in cui si trova. 
Mi dici che il movimento di Grillo è privo di programma politico: allora io ti dico, dimmi soltanto UN PARTITO CHE ABBIA UN PROGRAMMA VALIDO! UN MANIFESTO PROGRAMMATICO! NESSUNO! E sai perché? Non conviene. Anche se in Italia potresti permettertelo, tanto basta offrire qualche posto nei centri commerciali per assicurarsi voti di preferenza.
Il programma, anche in astratto, costituisce un vincolo cui i partiti di oggi non vorrebbero mai sottostare.

L’unica soluzione possibile non è quella di puntare il dito: annessa a questa recriminazione c’è la sottintesa volontà DI NON RIPETERE PIU’ GLI ERRORI! Basta con i berlusconi, i bersani, i bossi e i fini, i d’alema, i rutelli e i casini. Fuori la gentaglia dalla politica insomma.


Sul fatto che Grillo detenga il copyright del simbolo M5S non ci vedo nulla di strano: chiunque non voglia che si possa abusare di un proprio marchio lo registra e ne ottiene tutela. 
Inoltre, dopo anni di "BERLUSCONI PRESIDENTE" ci meravigliamo della personificazione della politica? 
Tu nel tuo discorso fai riferimento alla politica TEORICA, quella in cui il leader è solo un passaggio temporale, non definitivo, per evitare che con la morte del Segretario finiscano anche i consensi per il movimento. Già dai tempi di Berlinguer non è più così. Ormai si vive sulla contingenza del momento, i partiti cambiano nome con la stessa frequenza con cui ci si cambia le mutande, per non lasciare tracce delle malefatte commesse dai propri alti ranghi.

Se poi sta spendendo il proprio nome e le proprie risorse per un progetto (populista quanto vuoi, ma chi dice che il populismo sia male? Casini? Bersani? Berlusconi? Ti ho detto nell’ordine il genero di Caltagirone, il segretario più ridicolo della politica italiana e un tipo che ha tre tv e paga le donne con cui va a letto...) in cui crede (o dice di credere, ma se ci basiamo sulle riserve mentali finiremmo per dar retta a Monti e Fornero...) è normale che usi una qualche forma di controllo: con berlusconi facevi "l’ESAME ORALE"... con Grillo chissà, magari un controllo che assicura l’inesistenza di collusioni con partitocrati o l’avere avuto condanne.

La carenza democratica di cui parla accomuna tutte le realtà partitiche italiane: pensi che in un PdL ti puoi candidare con facilità? Ti assicuro che non è così, negli altri partiti le cose sono messe davvero PEGGIO rispetto a quello che fa Grillo.

Il problema non è DI DEMOCRAZIA, ma è LA DEMOCRAZIA, inadatta ed inadeguata alla nostra società che riesce solo a farsi prendere in giro da questi ladri di galline.

Fieramente qualunquista
N.S.

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