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Il governo sostiene i dittatori, i suoi media difendono i terroristi

Ci voleva uno dei più radicali esponenti di Lotta Continua (probabilmente un infiltrato in Lotta Continua, vista la sua carriera successiva) per scrivere questa spettacolare leccata di c*** al dittatore e terrorista Gheddafi. Ci voleva proprio Paolo Liguori, quel buffo omino incazzoso che da anni anima le risse televisive dedicate al calcio per scrivere enormità come "è una bella fortuna che il nostro Presidente del Consiglio abbia un forte rapporto personale, oltre che politico, con il leader libico". Per giustificare l'orrida complicità con Gheddafi; che a Berlusconi ha insegnato l'ormai famoso Bunga Bunga, mica fichi; Liguori finge di dimenticare gli attentati di Lockerbie, i missili su Lampedusa e altre imprese con le quali il leader libico ha scritto la sua storia, non ultime le sanguinose repressioni ai danni dei suoi compatrioti in dissenso. Per il povero Liguori, e per Il Giornale che ospita questo delirio, sembra che sia solo la sinistra italiana a giudicare male Gheddafi: "per via dei suoi rapporti amichevoli con il Presidente Berlusconi. Soltanto per questa colpa, apparentemente, Gheddafi è diventato l’uomo nero, secondo la vulgata della nostra opposizione, durante la sua storica visita di riappacificazione".

Un'affermazione demente per chiunque conosca due righe della storia di Gheddafi, che fa il paio con le dichiarazioni di Frattini nei giorni scorsi, unico al mondo insieme alla diplomazia israeliana a schierarsi con Mubarak contro gli egiziani. Per giustificare questa stranezza agli occhi degli ultras berlusconiani Liguori finge di dimenticare la storia di Gheddafi, finge di non ricordare la sua ammissione di responsabilità per i sanguinosi attentati con i quali i suoi servizi colpirono l'Europa (all'epoca i libici hanno fatto in Europa, a furia di attentati, più o meno le stesse vittime di al Qaeda) e tutto all'unico scopo evidente di difendere la relazione tra il suo datore di lavoro e il dittatore libico. Oggi, secondo Liguori, siamo fortunati che Berlusconi sia amico del dittatore libico e, a parte i soliti deliri sulla sinistra immaginaria che dipingono d'abitudine a Il Giornale, dovremmo sostenere i regimi nella loro resistenza a quei popoli che chiedono democrazia e libertà. Dice Liguori che è l'unica cosa da fare per evitare il dilagare dell'Islam radicale, ma è una delle tante balle, si capisce fin dalle prrime righe che l'articolo serve a difendere l'amicia particolare di Berlusconi con il buffone al quale ha permesso di venire nel nostro paese a proclamare proprio che l'Islam (la sua versione )conquisterà l'Europa, mentre allo stesso tempo cercava di arruolare decine di escort per fare a gara con Berlusconi. Altro che campagne per l'estradizione di Battisti, sono questi gli ipocriti amici di dittatori e terroristi.

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