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Il decalogo dei diritti degli anziani

In un incontro preparatorio del 1° Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, organizzato da Federanziani, sono stati indicati i principali diritti di cui dovrebbero godere gli anziani.

Questo incontro viene esaminato in un comunicato emesso da Federanziani. Diritto alla prevenzione e alla vaccinazione. Diritto a visite e diagnosi in tempi ragionevoli. Diritto a ricevere tempestivamente le cure oncologiche. Diritto ad ambienti sanitari sicuri. Diritto a ricevere i farmaci essenziali dal SSN. Diritto di accesso ai farmaci biosimilari, equivalenti, alle cure personalizzate, ai medical device. Diritto ad una vita dignitosa per le persone non autosufficienti.

Questi sono i punti essenziali delle linee guida approvate dai circa 1.000 delegati Federanziani riuniti nella convention interregionale di Terni, nell’ambito delle celebrazioni per l’anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni.

I delegati, provenienti da Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, hanno dibattuto e approvato le linee guida che saranno presentate ai medici in occasione del 1° Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute, che si svolgerà a Montesilvano (Pescara) il 27 e 28 ottobre 2012.

“Diritto alla salute – si legge nel documento approvato – significa anzitutto diritto alla prevenzione, ovvero a ricevere informazioni adeguate e ad essere destinatari di iniziative capaci di motivare le persone a migliorare la loro alimentazione, a praticare l’esercizio fisico e ad adottare stili di vita che migliorino la qualità della salute”.

Il documento evidenzia i rischi dell’influenza per la terza età, sottolineando l’importanza della vaccinazione e chiedendo l’abbassamento dell’età vaccinabile; sottolinea il diritto, garantito dalle normative vigenti, a ricevere visite e diagnosi in tempi ragionevoli, in particolare quando si tratti di patologie oncologiche.

Le linee guida si soffermano poi sull’importanza della vaccinazione degli operatori sanitari, espressamente prevista dal piano nazionale per la prevenzione vaccinale 2012-2014 ma non sempre praticata, non solo per la protezione del singolo operatore, ma soprattutto a garanzia dei pazienti, “ai quali l’operatore potrebbe trasmettere l’infezione, determinando gravi danni e persino casi mortali”.

Le infezioni ospedaliere, ricorda il documento, sono state 2.269.045, per un totale di 22.691 decessi, più di quanti ne siano stati causati dagli incidenti stradali.

Quanto ai farmaci, il documento sottolinea che il contenimento della fascia A non può avvenire a carico della fascia C, evidenzia le disparità nell’accesso ai farmaci biosimilari e la scarsa diffusione della cultura dei farmaci equivalenti in Italia.

Uno dei punti è dedicato alla medicina personalizzata, poiché “grazie alla diagnostica molecolare e al sequenziamento del genoma umano, si può migliorare la vita del malato e si possono ridurre i costi della spesa farmacologica”.

Per quanto riguarda i dispositivi medici, si afferma che “i pazienti hanno diritto di accedere ai ‘medical device’ più efficaci, sicuri, e rispondenti alle proprie esigenze, compatibilmente con la sostenibilità per il servizio sanitario nazionale”.

Un capitolo a sé è quello degli anziani discriminati nell’accesso alle cure. “Sono circa 8,4 milioni gli anziani, su un totale di 12 milioni, che sono affetti da almeno una patologia cronica, e la metà di loro non riesce ad avere cure adeguate alla propria condizione clinica.

Le malattie cardio-cerebrovascolari, che riguardano oltre il 60% dei pazienti over 65, nel 76% dei casi non vengono trattate adeguatamente. Il 12% dei pazienti al di sotto dei 70 anni e il 30% degli over 85 non riceve prescrizioni mediche per gli antipertensivi”.

A ciò si aggiunge il problema della non autosufficienza, prima causa di impoverimento delle famiglie dopo la perdita del lavoro. Ben due milioni di nuclei familiari in Italia si fanno carico di costi che diventano ogni giorno più difficili da sostenere.

“Per questo – conclude il documento – chiediamo che sia costituito un nuovo fondo per la non autosufficienza a sostegno dei disabili gravi, delle persone anziane non autosufficienti e delle famiglie che quotidianamente prestano loro assistenza”.

L’elenco dei diritti degli anziani contenuto nel documento finale dell’incontro in questione dovrebbe essere tenuto nella massima considerazione relativamente alle politiche per gli anziani attuate dalle diverse istituzioni, nazionali e locali, interessate. Purtroppo ciò non avviene, soprattutto in un periodo come quello attuale contraddistinto da forti e indiscriminati “tagli” alla spesa pubblica che interessano anche gli interventi a favore degli anziani.

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