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Poveri romani, Virginia Raggi non sa governare

Prima delle elezioni comunali di Roma, scrissi un post nel quale sostenevo la tesi che Virginia Raggi, allora candidata a sindaco della capitale d’Italia, non fosse in grado di svolgere l’incarico per il quale si era appunto candidata. Le vicende di questi ultimi giorni, e cioè le dimissioni di un assessore, del capo di gabinetto, dei dirigenti dell’Atac e di Ama, dimostrano chiaramente che avevo ragione.

Quelle dimissioni dimostrano infatti che Virginia Raggi non è in grado di affrontare i notevoli problemi che caratterizzano Roma.

Fino ad ora si è occupata, prevalentemente, di attribuire incarichi importanti a persone, sì di sua fiducia, ma anche loro inadeguati a svolgere quegli incarichi, e che intendevano condizionare pesantemente l’operato degli assessori chiamati a far parte della Giunta del Comune di Roma.

Peraltro, alcuni di tali personaggi avevano assunto un ruolo di primo piano con la Giunta presieduta dal sindaco Alemanno, sindaco che non ha certo operato bene, tutt’altro, che ha portato avanti politiche clientelari con un gran numero di assunzioni nelle aziende partecipate dal Comune, effettuate favorendo persone che erano vicine a lui politicamente ma che erano del tutto incompetenti.

Inoltre Alemanno è stato anche coinvolto nell’indagine “Mafia Capitale”.

E, quindi, la Raggi si fida e sta valorizzando dipendenti del Comune di Roma, la cui competenza non è all’altezza dei problemi della città, e il cui eccessivo ruolo rappresenta una delle cause alla base delle dimissioni di cui ho riferito all’inizio.

La giunta Raggi, per ora, non ha approvato nessuna delibera tendente ad affrontare i problemi di Roma.

Si è occupata solamente di incarichi, seguendo criteri del tutto sbagliati, come quelli che ho appena descritto.

Peraltro, relativamente a queste problematiche, Virginia Raggi è entrata in contrasto con altre componenti del movimento 5 stelle, a cui aderisce, e con la maggioranza dei consiglieri comunali che fanno riferimento a questo movimento.

Certo, governare Roma è tutt’altro che facile, ma la strada che ha seguito la Raggi è assolutamente sbagliata e dimostra, appunto, la sua incapacità di essere un buon Sindaco.

Per la verità, io credo che una situazione simile si sarebbe verificata anche se fossero stati candidati, e poi eletti, altri esponenti del movimento 5 stelle. Infatti, una cosa è criticare, anche giustamente, l’operato delle precedenti amministrazioni che hanno guidato il Comune di Roma.

Altra cosa è saper governare.

Il movimento 5 stelle, lo evidenzia quanto avvenuto a Roma, non dispone di una classe politica in grado di amministrare grandi città. E tanto meno sarebbe in grado di governare l’Italia, se dovesse vincere le prossime elezioni politiche.

I grillini, pertanto, nella loro attività amministrativa, soprattutto a Roma ma non solo a Roma, hanno dimostrato di non essere per nulla alternativi, e diversi, rispetto agli altri partiti, ma talvolta hanno adottato comportamenti anche peggiori.

Questa è la realtà dei fatti.

Quindi, nel caso di Roma, i cittadini dovranno ancora attendere affinchè sia raggiunto il giusto obiettivo di essere amministrati in un modo decisamente migliore rispetto a quanto avvenuto in passato.

Ed è probabile che i problemi della capitale d’Italia non solo non saranno risolti ma che, invece, assumeranno un rilievo ancora maggiore.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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