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I biscotti e la politica

Torniamo a fare i biscotti in modo naturale e buono come si faceva una volta: la bella metafora politica di Lucio su la conoscenza rende liberi

Sul mercato ci sono il biscotto Novello e il biscotto Popolare.

Il biscotto Novello è fatto (casualmente) ad Arcore con segatura aromatizzata; è impacchettato in una confezione elegante, dalla grafica accattivante, ma fatta con materiali cancerogeni e scadenti, non riciclabili ma di basso costo.

 

Il biscotto Popolare è prodotto in diversi centri con ingredienti di ottima qualità e quindi piuttosto costosi, e confezionato in scatole di latta che una volta esaurita la loro funzione possono essere riutilizzate in vari modi.

Il biscotto Novello spende in pubblicità quello che risparmia in costi di produzione: numerosi spot televisivi, pagine e pagine di riviste patinate, ma, soprattutto, dietologi, nutrizionisti e professori vari che (grazie a gratificazioni economiche o di altro tipo) non perdono occasione di dire che il biscotto Novello non fa ingrassare, stimola l’intestino, ha il giusto apporto di calorie, previene il cancro e in molti casi addirittura lo guarisce!

Il biscotto Popolare, investendo sulla qualità, non ha le risorse per sostenere una campagna pubblicitaria e quindi si fida del fatto che la composizione del suo prodotto, riportata in modo ben visibile sulla confezione, sia sufficiente a indurre il consumatore ad acquistarlo.

Ma il consumatore, non prende nemmeno in considerazione il fatto che i dietologi, i nutrizionisti, i professori possano mentire: evìta quindi di rivolgersi a qualche esperto che possa confrontare i due prodotti sulla base di analisi approfondite ed imparziali. E compra il Novello che ha la maggioranza schiacciante del mercato.

Il povero biscotto Popolare, ridotto ormai ad un prodotto di nicchia, cosa fa?
Inizialmente tenta di informare i consumatori su come stanno le cose, cercando di resistere, resistere, resistere!

Poi si rende conto che ai consumatori non importa nulla di essere informati: si fidano più della pubblicità che dell’informazione.

E questo per due ragioni:
la prima è che è molto meno faticoso e dispendioso: vuoi mettere la differenza tra il farsi delle domande, cercare delle risposte, verificare l’attendibilità di chi ti fornisce quelle risposte, ecc. ecc. rispetto al prendere per buona la prima cosa che ti viene detta da uno che esibisce tanto di diplomi e che è così carismatico e convincente?



La seconda è che, dopo anni e anni in cui hanno comprato il biscotto Novello, vantandosene anche, non potrebbero resistere alla vergogna di dover ammettere che il biscotto Novello fa cagare non perché “stimola la funzione intestinale” ma perché è fatto con la segatura! Come potrebbero guardarsi ancora allo specchio, senza piangere!

I consumatori quindi ignorano l’informazione e continuano più o meno consapevolmente a farsi indirizzare dalla pubblicità e a “raccontarsi” che quella è la scelta migliore. E continuano ad acquistare il biscotto Novello.

Il povero biscotto Popolare quindi, rivede la propria strategia, inserisce un po’ di segatura nel suo prodotto, riduce lo spessore e la qualità della sua confezione, e, con quello che risparmia, accetta di sfidare il concorrente scendendo sul suo (del concorrente) terreno.

Ma parte svantaggiato perché l’altro si è già accaparrato l’esclusiva su quasi tutti i mezzi di diffusione della pubblicità e ha già nella sua scuderìa i “professionisti” comprabili.

Non solo, ma i consumatori di Novello, sono ormai gregge non disponibile a modificare le proprie scelte.

Piuttosto si astengono dal mangiare biscotti. Ma il biscotto Popolare non lo compreranno mai.

Si innesca così un circolo vizioso per cui entrambi i biscotti diventato immangiabili, ma un sacco di gente li compra e li consuma perché in un sistema dove la PUBBLICITA’ ha la meglio sull’INFORMAZIONE la gente è felice di mangiare (pagandoli anche cari) i biscotti con dentro la segatura.

Ci vorranno anni o eventi “imperscrutabili” per invertire la tendenza e indurre i consumatori a pretendere che sul mercato ci siano soltanto biscotti prodotti correttamente in modo da non essere truffati!

E infine parliamo di politica: la politica è come i biscotti !

Lucio

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