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 Home page > Tribuna Libera > Giovani italiani, lavoratori, non siate "choosy", please!

Giovani italiani, lavoratori, non siate "choosy", please!

Ignoravo il significato della parola "choosy"; quantomeno non mi era mai balenata nella mente fino a che non l'ho sentita pronunciare dal ministro Fornero (nella foto) durante un convegno a Nichelino sulle riforme. Di sicuro deriva dal verbo inglese to choose, in italiano scegliere: "Choosy non significa propriamente schizzinoso: riferendosi ovviamente al significato inglese, il choosy è informalmente quello che vuole avere scelta, ampia scelta, in un'ottica che vede la scelta come un lusso, quasi da ragazzina viziata e incontentabile davanti alla cabina-armadio" (unaparolaalgiorno.it)
 
Le polemiche che ne son derivate sono ben note: ultima notizia a riguardo è quella di un genitore palermitano che ha presentato un'esposto contro il ministro del welfare che ha perso un figlio perché si è suicidato, per le sue difficoltà nonostante la sua laurea a costruirsi il proprio avvenire. Potrei anche capirla la logica che sta dietro al discorso del nostro ministro che pare abbia riacquistato la forza ben bene dopo il suo lacrimevole esordio. Potrebbe essere giusto "non essere schizzinosi" quando sei giovane e stai cercando un impiego; anche formativo se si comincia da un lavoro un po' più umile rispetto al tuo curriculum di studi. La classica gavetta, come si usava dire una volta, ha da sempre rappresentato un'esperienza professionale e di vita utile alla crescita personale di ogni lavoratore, un momento dell'esistenza del quale non puoi dimenticarti, il primo vero contatto con il mondo degli "adulti" dopo gli studi. 
 
Il problema però è che anche in questo caso non si può non fare il parallelo tra quanto detto dal ministro nella piena facoltà delle sue funzioni e la persona del ministro Fornero, con la sua vicenda personale e familiare. E non è la prima volta che esponenti di governo, non solo adesso, ci sorprendono con le loro uscite infelici: dai bamboccioni del ministro Padoa-Schioppa agli sfigati del vice della Fornero, il giovane e brillante Martone.

Siamo sì passati, almeno per il momento, dalla politica-telenovela che edulcorava la realtà, mentre sotto sotto il fuoco del disagio sociale era più che mai vivo e già ardeva da un pezzo; ora sono arrivati loro, i tecnici e non per forza devono risultarci simpatici e benevoli visto che sono stati chiamati a fare il lavoro che la politica non è stata in grado di fare. La loro azione di governo non è tesa alla ricerca del consenso popolare ma a ciò che riguarda l'interesse della nazione e di chi verrà dopo.

Un'altra cosa è però anche il modo in cui si dicono le cose, anche se scomode, utilizzando parole o frasi mal riuscite. Perché quello che ferisce di più le generazioni di giovani di oggi, già perse nei gironi infernali del precariato, sono i toni, le parole sprezzanti utilizzate spesso da coloro che dall'alto della loro posizione ti spiegano ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Soprattutto spesso, chi è chiamato a governare, è inevitabile che anche il suo privato venga messo sul piatto della bilancia da chi è governato: se imponi sacrifici e poi sei il primo a non sopportarli che credibilità potrai mai avere? Avrei per esempio apprezzato che la figlia della Fornero, di certo un a persona validissima, avesse fatto carriera in qualche ateneo per esempio americano e non in quella dove mamy e papy hanno insegnato, dove la prima era a vicepresidente della Compagnia di San Paolo, la fondazione che sta dietro al gruppo Intesa-San Paolo che ha finanziato l'Università di Torino stessa. La polemica sulla parola choosy sarebbe stata stoppata sul nascere. 
 
Non dovrebbe essere un delitto aver la possibilità quando hai vent'anni di scegliere il proprio percorso di vita sia che esso sfoci nell'università o nel mondo del lavoro così come lo è stato per questi ministri quando avevano loro vent'anni, così come lo è per i loro figli, con le loro carriere di successo, per carità di sicuro persone preparate e valide ma anche il cognome che portano è stato per loro un grosso aiuto.
Perché queste parole sbagliate pesano come macigni in un paese dove se non hai la spintarella o l'amico importante, dovese non sei figlio di, non hai diritto al tuo posto al sole, in barba a tutto quello che è scritto nella nostra Costituzione. Di sicuro non puoi più permetterti di essere schizzinoso oggi in Italia, dove da settembre 2011 a settembre 2012 i disoccupati sono aumentati di mezzo milione di persone, portando il tasso di non occupati al 10,7%, in particolare i giovani, con il 35% che non lavorano. Non avevamo però bisogno di nuovi neologismi per capire tutto questo. 
 
Mi piacerebbe sentire ora qualche parolina, magari in italiano, da parte del ministro Fornero e del governo verso il nuovo ricatto di Marchionne e la FIAT, 19 operai FIOM in cambio di altri già assunti nella newco FIP (per dovere di cronaca mentre scrivo, Passera ha replicato alla scelta di FIAT). Qualcosa che non so perché ma ha evocato in me le scene di quei film di guerra in cui venivano scelti i prigionieri da fucilare. Vede ministro Fornero anche gli operai di Pomigliano avevano "choose" - scelto -  nel referendum che li aveva visti decidere tra diritti e posto di lavoro. Non erano stati tanto schizzinosi. Così come non lo sono i commessi e le commesse che grazie alla deregulation totale degli orari di lavoro, lavoreranno sempre, festivi e non, solo per qualche euro in più a fine mese ma con grossi scompensi anche nella vita familiare perché non si può essere mica schizzinosi, non sia mai! Come non ricordare poi le quasi cinquanta forme di precariato tra cui un giovane italiano può scegliere se vuole lavorare e su cui neanche l'ultima riforma del lavoro ha messo mano: qui invece sì che si può scegliere! Un'ampia gamma di forme contrattuali, sottopagate, in cui non ti annoierai mai come chi ha la sfortuna di avere il posto fisso!
 
Sarebbe bello che per un giorno anche questi ministri o i loro figli provassero cosa vuol dire essere disoccupati, esodati, precari, lavoratori in nero o giovani NEET; così solo per capire che prima di usare certe parole a volte potrebbe essere utile guardare la realtà da un livello un po' più basso, un po' più choosy.
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