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 Home page > Attualità > Religione > Gesù e la moglie: cronaca di un antico papiro

Gesù e la moglie: cronaca di un antico papiro

E così pare che Gesù fosse sposato. Nonostante secoli e secoli di obbligo al celibato per i sacerdoti e di nubilato per le monache, sembrerebbe dimostrato che il “figlio di Dio” in persona (e fondatore inconsapevole di una nuova religione) non disprezzasse affatto le gioie della vita coniugale.

Lo ha affermato una storica del cristianesimo primitivo della Harvard Divinity School, Karen King, che ha presentato un frammento di papiro con qualche riga scritta in copto risalente probabilmente al quarto secolo dopo Cristo.

Ne ha parlato anche il New York Times che ha pubblicato la foto del reperto, il cui proprietario è rimasto anonimo.

La storica ha evidenziato in particolare un passaggio in cui c’è scritto “Gesù disse loro: mia moglie...”. Niente di più (a parte un successivo accenno ad una ‘lei’ che “sarà in grado di essere mia discepola”), ma scusate se è poco.

Le voci su un possibile matrimonio di Gesù, le insinuazioni di corridoio su Maria Maddalena ed anche quelle sui suoi ipotetici fratelli e sorelle ‘carnali’, fanno parte di dibattiti storici millenari a partire da quei vangeli apocrifi famosi per le loro affermazioni considerate eretiche dalla patristica ortodossa e per la loro conseguente esclusione dalle scritture canoniche.

In essi si trovano cenni di quello che fu il primo conflitto tutto interno al cristianesimo tra le tendenze giudeo-cristiane di Giacomo, "fratello del Signore", e quelle di Paolo di Tarso più interessato a rivolgersi verso il mondo greco-romano. Si sa che, alla fine, la volontà di rompere definitivamente con il mondo giudaico propugnata dall’apostolo fu la strategia vincente e certamente il motivo per cui la nuova religione, tagliati i ponti con le proprie origini, si affermò in tutto l'occidente.

Naturalmente è noto che non c’è alcuna prova di una reale esistenza storica di Gesù - il primo a parlare della sua morte e resurrezione fu proprio Paolo, comunemente ritenuto il fondatore (o l'inventore ?) del cristianesimo - anche se è molto probabile che un qualche predicatore itinerante di nome Yeshua fosse effettivamente esistito a quei tempi, fra i numerosi altri di cui si sono perse le tracce (ma questo non vuole dire, ovviamente, che fosse davvero un dio "incarnato"). E che un predicatore giudeo finisse crocefisso dai Romani è molto probabile: si dice che i legionari dell'Impero abbiano fatto fuori tutti gli alberi della regione a forza di abbatterli per fare croci. Non si sa se è vero, ma la durezza della repressione romana è rimasta proverbiale.

Comunque, non c’è alcun cenno alle vicende terrene di un ‘figlio di Dio’, ad esempio, negli scritti di Filone d’Alessandria, un filosofo ebreo ellenizzante contemporaneo a quello che è comunemente indicato come il periodo di vita di Gesù (mentre i testi di Giuseppe Flavio su cui si basano alcune delle presunte prove o conferme della veridicità storica dei fatti raccontati dai Vangeli, sono decisamente posteriori); ma negli scritti di Filone c’è uno strano racconto che ci fa sospettare che qualcosa sia stato fatto proprio e poi 'adattato' nella successiva letteratura cristiana:

Vi era in Alessandria un pazzo che si chiamava Karabas (…) Si trascinò questo disgraziato alla palestra e lì fu fatto salire sopra un palco ben alto perché tutti potessero vederlo. A guisa di corona gli misero sul capo un cesto sfondato e sulle spalle, come mantello, un ruvido tappeto; poi un tale, vedendo un giunco lungo la strada, lo strappò e glielo mise in mano a guisa di scettro. Dopo averlo così decorato con le insegne della regalità, come se fosse un buffone da teatro, alcuni giovani con dei bastoni in spalla formarono intorno a lui la guardia del corpo, mentre altri venivano ad inchinarsi davanti a lui, a chiedergli giustizia, a consultarlo sugli affari pubblici…” (Filone, In Flaccum, IV).

Interessante no ? Che il drammaticissimo racconto del povero pazzo dell'antica città egiziana sia stato manipolato per costruire l'altrettanto drammatica vicenda del Cristo offeso, umiliato e cinto da una corona di spine ? Che un innocuo demente sia stato trasformato in un visionario profeta dall'animo nobile ? Che il "Re dei Giudei" sia stata solo una facile e vile presa in giro di un semplice mentecatto ?

Non lo sappiamo, ma è certo che il papiro copto che parla della “moglie di Gesù” - lungi dall'essere una qualche conferma dell' esistenza storica di Gesù - altro non è che un testo posteriore di secoli, come gran parte degli scritti che parlano della vita, vera o presunta, di un misterioso individuo di duemila anni fa; il Vangelo più antico, quello di Marco, risale a non meno di una quarantina d'anni dalla ipotetica ’crocefissione’.

Insomma non ci dice niente di storicamente apprezzabile sulla verità della vita di questo famoso personaggio, ma la dice lunga sui contrasti interni al cristianesimo in cui un’ideologia fortemente sessuofobica e misogina si andò affermando non perché questo era l’insegnamento del “figlio di Dio” o perché questo era il suo esempio, come è stato a lungo sostenuto, ma più semplicemente perché questa era la mentalità misogina degli ambiti ellenizzanti in cui il cristianesimo si andò affermando.

Nemmeno aver avuto una moglie conferisce al Gesù della Chiesa una parvenza, seppur minima, di storicità.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.235) 20 settembre 2012 11:52

    E’ un altro tassello che si aggiunge a questa favoletta che inganna milioni di creduloni bisognosi di appiccicarsi a qualsiasi utopia capace di staccarli virtualmente da quella realtà che invece è impellente e spietata!

  • Di (---.---.---.4) 20 settembre 2012 12:04

    Articolo fintamente informato ma in realtà di una superficialità sconfortante. Suggerisco all’autore (ed anche al commentatore xxx.xxx.xxx.235) la consultazione di questo sito http://www.christianismus.it/, di taglio accademico-divulgativo, che potrebbe essere utile per la formazione di una visione più accurata e documentata sulla questione del Gesu storico (sulla cui esistenza ormai nessun storico serio dubita, poi ovviamente ognuno è libero di credere a quello che vuole).

  • Di (---.---.---.235) 20 settembre 2012 12:45

    Non debbo informarmi su questo: scrivo sapendo quel che dico. Pittosto riveda lei le sue conoscenze "storiche" e non soltanto su costui!

  • Di (---.---.---.235) 20 settembre 2012 12:58

    A proposito: nonostante la pletora di "storici" consacrati allo studio di questa favoletta, come vedete, siamo al punto che costoro non sappiano neppure quel tale fosse sposato o meno!Bella attendibilità delle loro ricerche!

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.63) 20 settembre 2012 13:06
    Fabio Della Pergola

    Polemica inutile e gratuita.

    Che il sito indicato abbia taglio accademico-divulgativo è fuori di dubbio. Lo conosco bene e conosco chi ci scrive. In realtà - e sfido chiunque a dimostrare il contrario - non esiste alcuna prova inconfutabile dell’esistenza del Gesù storico. Esistono solo congetture ed ipotesi più o meno plausibili.

    Una interessante diatriba pluridecennale verte sul famoso frammento 7Q5 di Qumran, in cui alcuni si ostinano a trovare tracce del Vangelo di Marco che ne verrebbe perciò retrodatato a prima del 70 d.C. Il più esperto ed affidabile dei ricercatori qumranici, Florentino Garcia Martinez, ha però tassativamente escluso che a Qumran si trovino scritti cristiani o paleocristiani. Non esiste perciò nulla di precedente al 70 d.C. (cioè quarant’anni dopo la presunta crocefissione come ho scritto nell’articolo). Tranne le lettere di Paolo che vengono datate attorno al 50 (ma lui stesso afferma di non aver mai incontrato Gesù in vita). Né esiste alcuna altra fonte contemporanea che ne faccia cenno. Quindi ? Invenzione di Paolo ?

    Deduzioni, ipotesi e "fede". Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma questo è lo stato dell’arte della ricerca storica su Gesù.

    Altra cosa, ben più plausibile, è che siano esistiti realmente più predicatori o profeti itineranti di una delle numerose tendenze giudaiche del periodo del Secondo Tempio. E che una di queste figure, o un sincretismo di più d’una di queste figure, siano state poi elaborate nell’immagine salvifica del Cristo redentore secondo la logica apocalittica assai diffusa nella Palestina del tempo. Parliamo cioè di una figura salvifica simbolica. Come ideazione è plausibile.

    Che il Gesù storico fosse il dio incarnato, morto e risorto, descritto nei Vangeli è evidentemente solo ed esclusivo appannaggio di fede.

  • Di (---.---.---.235) 20 settembre 2012 13:42

    Di santoni ce ne sono stati e ce ne sono purtroppo tanti; anzi, troppi: perciò si ingenera tanta confusione tra i più sprovveduti. Ma parlare di certezze storiche e ancor più scientifiche su una simile favoletta, vuol dire a dir poco esagerare. Certo, ciascuno è libero di credere in quel che vuole. Anche in Biancaneve o in Pinocchio. Basta che da parti della fantasia non li spacci per veri!

  • Di (---.---.---.4) 21 settembre 2012 09:50

    Sul fatto che la ressurrezione sia un dato di fede non c’è alcun dubbio. Sul fatto che Gesù sia esistito invece c’è il consenso della grande maggioranza degli storici che se ne occupano e questo perchè le testimonianze storiche ci sono ed in misura mediamente più abbondante rispetto a quella di altri contemporanei. Di Filone, per esempio, conosciamo la biografia solo sulla base di alcuni accenni fatti da Giuseppe Flavio (il quale, anche al netto delle interpolazioni, nei suoi scritti ricorda la vicenda di Gesù) e dagli scritti di Filone stesso, che sono stati tramandati dai filosofi e teologi cristiani. Ne dobbiamo quindi dedurre che non ci sia prova inconfutabile della sua esistenza? Certamente sì se si utilizza lo stesso parametro usato qui per Gesù, ma non mi sembra che nell’articolo si metta in dubbio l’esistenza di Filone.


    Il parallelismo tra la vicenda di Gesu ed il brano di Filone è onestamente molto labile e dedurre da questo che la prima dipenda dal secondo significa rimanere nel campo delle supposizioni. Allo stesso modo, e dal fronte opposto, uno potrebbe arguire la storicità dei Vangeli (anche) dalla dipendenza da questi di numerosi brani del Satyricon di Petronio (27dc-66dc) o del romanzo di Cherea e Calliroe (scritto nella seconda metà del primo secolo). Ma anche qui si rimane solo nell’ambito di supposizioni. Come una supposizione, sebbene abbastanza fondata, è che dietro al "quadrato magico" ritrovato a Pompei ci stia una simbologia cristiana (il che farebbe supporre che l’eventuale "mito" di Gesu sia nato e si sia diffuso molto presto). Rimanendo su un terreno più solido, è in generale l’idea di squalificare l’intero corpo di testimonianze cristiane come non storico ad essere estremamente discutibile, posto che nel corso degli ultimi due secoli numerosi ritrovamenti archeologici hanno confermato la fondatezza dei loro riferimenti geografici ed a personaggi storici.
  • Di (---.---.---.247) 21 settembre 2012 10:16

    Davvero simpatico il suo arrampicarsi sugli specchi e la crasi che cerca di stabilire tra il mito e la realtà. I fatti, che sono quelli che poi servono, però non ci sono. Qualcosa di vago circola sull’esistenza di uno strano individuo. Ma, da questo a presentarlo come fa la religione, obiettivamente di distanza ce n’è tanta. Seguendo lo stesso ragionamento, a livello spettativo, possiamo anche presentare la veridicità di Pinocchio o di Biancaneve, come ho già anticipato.
    Le vicende ruotanti attorno alla presunta esistenza di questo santone, ricordano il celeberrimo paradosso del mentitore, attribuito a Eubulide di Mileto. In questo modo, la verità logica diventa impossibile, come la sua stessa negazione. E questo è il vero motore della religione per tenere sottomessa la ignorante plebaglia credulona. Purtroppo le cose stanno così. Anche se a lei questo non piace. Per fortuna però, la verità vera è un’altra, ed esula da questi sillogismi.

  • Di (---.---.---.4) 21 settembre 2012 10:55

    Non mi risulta che ci sia un solo studio accademico sulla storicità di Biancaneve o Pinocchio, già questo rende risibili le sue speculazioni. L’arrampicamento sugli specchi personalmente lo vedo molto di più da parte dei sostenitori della teoria mitica che, per esempio, negano il fatto che la croce ritrovata ad Ercolano sia una testimonianza di presenza cristiana anteriore al 79dc per il solo fatto che è improbabile una simile presenza così presto, quando invece dagli atti degli apostoli risulta che la predicazione a Pozzuoli era già iniziata nel 61dc. In pratica una probabile conferma archeologica dell’attendibilità di un’informazione riportata negli atti degli apostoli, viene squalificata per il semplice fatto che non rientra nel pregiudizio secondo cui il cristianesimo DEVE essere un mito che DEVE aver avuto diversi decenni di incubazione (e non solo tre). Tutto ciò ovviamente non prova che Gesu è effettivamente risorto, che sia il figlio di Dio e che la religione cristiana sia vero; non sono così sprovveduto da ritenerlo. Tuttavia corrobora il fatto che a pochi decenni dalla morte di Gesu, un piccolo gruppo di ebrei intraprese lunghi viaggi per il mondo all’epoca conosciuto per testimoniare questo fatto anche a costo della vita. Di questo ci sono testimonianze storiche paragonabili a quelle che abbiamo degli altri personaggi e fatti a loro contemporanei. Poi ognuno è libero di decidere di credere selettivamente ad alcune cose e ad altre no, ma lascerei stare paragoni improbabili come quelli fatti nel suo commento.

  • Di (---.---.---.247) 21 settembre 2012 11:07

    Ma di quali studi accademici blatera? Data la rilevanza dell’argomento, occorrono studi scientifici: verità scientifiche, per provare univocamente certe subdole affermazioni. E queste NON CI SONO! Per il resto, lei può arzigogolare su quello che vuole: quella in parola rimane tuttora una mera favoletta! Utilissima, naturalmente, per adescare i grulli!

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.63) 21 settembre 2012 11:16
    Fabio Della Pergola

    Ad un certo tizio chiamato Filone si attribuiscono, con ben pochi dubbio per quel che ne so, un buon numero di scritti. Ad un certo tizio di nome Gesù, detto il Cristo, si attribuiscono frasi ed un certo numero di atti - alcuni dei quali fuori norma umana - tramandati solo ed esclusivamente da scritti NON contemporanei al suo periodo di vita presunta. In altri termini non esiste alcuna testimonianza diretta della sua vicenda se non in racconti posteriori di decenni e, presumibilmente, inficiati da pressanti interessi di tipo apostolico.

    Il racconto di Filone è interessante perché sembra essere invece una testimonianza diretta (chi mai si sarebbe inventato a posteriori una vicenda così poco pregnante ?) di un episodio moltio simile a quello raccontato nei Vangeli a proposito della passione. La differenza è che il primo si suppone contemporaneo, il secondo di sicuro non lo è. E’ proprio così strano ipotizzare che un episodio di cui c’era una evidente diffusione negli scritti di un autore noto al tempo, sia poi stato deformato dalla fantasia popolare inserendolo in una vicenda il cui tessuto era quello apocalittico-salvifico, diffuso ed emotivamente molto sentito in un’epoca in cui le catastrofi politico-militari erano all’ordine del giorno ?

    Allora intendiamoci sui termini. Se con "storicità di Gesù" si intende che sia plausibile che un predicatore profetizzante dalle caratteristiche vagamente esseniche sia vissuto in quel periodo e in quei luoghi e che magari si chiamasse proprio Yeshua, beh questo l’ho scritto anch’io nell’articolo. Può essere e non ci vedrei niente di strano.

    Ma è lui, questo ipotetico itinerante visionario, il "Gesù" che xxx.4 intende ? Oppure intende che è storicamente accertata l’ipotesi che sia vissuto un dio incarnato, nato da una vergine rimasta vergine anche dopo il parto (ma ce lo ricordiamo ogni tanto che la questione della verginità della madre del messia deriva da una errata - o sorpassata - interpretazione dei Settanta tra almah e parthènos ?), il cui padre reale era un puro spirito, capace di camminare sulle acque, di moltiplicare i pani e i pesci, di ridare la vista ai ciechi e far risorgere i morti e, per finire, di morire e risorgere lui stesso...? Se è di "questo" Gesù che parliamo è evidente che vale la sua affermazione: è questione di fede. Punto e basta. Non veniamoci a raccontare frottole sulla sua esistenza reale. E’ una fantasticheria popolare che si è tramutata in una religione strutturata e dogmatica.

    O, per essere più esatti, è questione di sincretismo. La madre vergine di Mitra, lo stesso Mitra nato in una grotta, accompagnato da dodici fedeli compagni, tutta la vicenda di Osiride e così via, sono molti i miti in cui si trovano già elementi del cristianesimo. Perché non anche l’episodio raccontato da Filone ?

    Resta la domanda: chi ha raccolto eventuali fantasticherie popolari e le ha promosse come fatti altrettanto reali del reale per costruirci sopra un messaggio salvifico di tipo nuovo ?
    Il messia ebraico era una guida per il popolo che avrebbe salvato il suo popolo su QUESTA terra; il messia cristiano era un Redentore che avrebbe salvato tutta l’umanità nello spirito.
    Redentore perché ? Redentore per cosa ?

    Perché l’umanità era macchiata dalla colpa di Adamo. E chi ha parlato per primo di trasmissibilità della colpa di Adamo ? Paolo di Tarso. Questa è la fondazione del cristianesimo: serviva un ipotetico redentore per una colpa ontologica definita a priori. Se non c’era, se ne doveva inventare uno. Questa è la storicità di cui dovremmo parlare.

  • Di (---.---.---.247) 21 settembre 2012 11:26

    Ma non può accreditare l’esistenza di quel tale con i sembrerebbe, i se e i ma. Data la rilevanza dell’argomento, a causa della pletora di creduloni che affolla il globo, occorrono CERTEZZE! Mi segue? Senza certezze, manca il substrato per poter impostare un profcuo discorso. Ripeto: potete arzigogolare quanto volete, ma prove vere sull’esistenza di costui, come anche di altri come per es. Mosé, NON CE NE SONO! L’argomento si chiude qui. O vi munite di prove inoppugnabili su quel che affermate o fate meglio a tacere. Tutto qua.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.63) 21 settembre 2012 11:28
    Fabio Della Pergola

    Nel suo ultimo intervento xxx.4 fa affermazioni ovvie. Si suppone che la predicazione cristiana e le testimonianze di fede cristiane esistessero già all’epoca citata. Qui si possono prendere per buone le parole di Tacito, Giuseppe Flavio eccetera. Del resto che Paolo di Tarso abbia scritto attorno al 50 d.C. è un dato condiviso. Ma che c’entra questo con la ’storicità’ di Gesù ? Casomai c’entra con la storicità di Paolo e con la diffusione di una religione da lui inventata. E se si fosse inventato anche Gesù assemblando caratteristiche, prendendole un po’ di qua e un po’ di là, di un suo dio personale ? Certo il cristianesimo ne uscirebbe un po’ malconcio... non sarebbe Dio ad essere intervenuto nella storia mandando il figlio (che poi era sempre lui) ma sarebbe stato uno strano individuo, ebreo ma cittadino romano, probabilmente un po’ squinternato, preda di visioni e forse affetto da crisi epilettiche, costantemente in fuga perché inseguito dai cittadini inferociti delle varie località dove si fermava...

  • Di (---.---.---.4) 21 settembre 2012 11:34

    Mi si attribuiscono cose che non ho detto. Con il mio intervento ho semplicemente contestato l’affermazione fatta nell’articolo secondo cui "non c’è alcuna prova di una reale esistenza storica di Gesù" ed ho argomentato la mia opinione citando il fatto che in realtà la gran parte degli storici ritiene che invece ci siano prove convincenti per affermarne l’esistenza. Tutto qua. La teologia l’ho volutamente lasciata fuori dal discorso, per cui non vedo perchè mi si debba replicare con argomenti filosofico-teologici. 

  • Di (---.---.---.4) 21 settembre 2012 11:46

    Quanto all’ultimo intervento di Fabio, il fatto è che, relativamente al primo cristianesimo, non esistono solo le testimonianze di Paolo. La comunità primitiva descritta negli atti è composta da sensibilità differenti, vedi per esempio il caso dello stesso Giacomo citato nell’articolo, per cui mi sembra improbabile che quest’ultimo si sia fatto prima plagiare da Paolo nella sequela di un personaggio inesistente divinizzato e poi se ne sia subito distanziato in modo netto. Certo si può dire che quello che si trova negli atti è tutto inventato e che la sola fonte affidabile diventano le lettere di Paolo, il vero e solo inventore della favola. Ancora una mi sembra un modo erroneo di procedere: si parte da un presupposto (Gesù è un mito oppure in questo caso Paolo è l’inventore del cristianesimo), si squalificano le fonti contrarie al presupposto (tutte le testimonianze cristiane nel caso del Gesù mitico perchè sono di parte, gli scritti non paolini nel caso del Paolo inventore perchè questi sarebbero successivi e da questi dipendenti), si considerano solo le fonti così rimaste e si "dimostra" così la validità del presupposto in un ragionamento circolare e tautologico che non prova nulla. 

  • Di (---.---.---.247) 21 settembre 2012 11:50

    Quando si esce dal rigore scientifico, come vedete, si producono soltanto equivoci utili agli speculatori. Sicuramente, chi sia stato veramente Gesù non si saprà mai. Prprio per la mancanza di prove certe sul suo conto. Luigi Cascioli, ha cercato di dimostrare che costui non sia mai esistito. Ma questo interessa relativamente. Sapere dell’esistenza di un santone in più o in meno, conta poco. Quel che è importante, è prendere atto del fatto che costui non fosse quello descritto dalla religione. Non a caso, il vero riferimento dei creduloni, non è Gesù, ma S. Paolo. Proprio lui! Il pluriassassino Saulo che prese addirittura parte alla lapidazione di quello Stefano assunto come primo martire del cristianesimo! Ebbene, proprio Paolo, non menziona NESSUNO dei miracoli attribuiti a Gesù nei Vangeli. Ed ecco perciò aggiungersi un altro dilemma a quelli già esistenti: fu Paolo un impostore o un invasato il quale disse (Atti degli Apostoli, scritti dall’evangelista Luca, discepolo di Paolo!) che Gesù gli apparve sulla via di Damasco? Mi fermo qui. Penso comunque che questo basti per far capire dove si vada aa finire allontanandosi dalla verità scientifica. In quel terreno di nessuno vale tutto e il suo contrario. Come capita nella fattispecie, alimentando così il fertile mercato religioso consumato alle spese della massa credulona!

  • Di (---.---.---.4) 21 settembre 2012 11:52

    Detto questo è vero, nel senso molto stretto inteso da Fabio non ci sono prove storiche dell’esistenza di Gesù. Come d’altra parte è logico aspettarsi da parte di un ebreo marginale (parafrasando Meier) che visse nella miseria senza scrivere nulla e morì in croce. Se si adottano però criteri così stretti moltissimi altri personaggi del passato, la cui esistenza diamo per scontata (basta pensare a Socrate), non hanno prove certe della loro esistenza. A mio parere si deve fare un discorso di ragionevolezza e sulla base dei documenti che abbiamo è estremamente ragionevole affermare sia il fatto che sia esistito un predicatore di nome Gesù che un filosofo di nome Socrate. Poi, lo ripeto, non ho la presunzione di convincere nessuno ed ognuno può credere a quello che vuole. Se si evitassero i toni offensivi (come quelli usati da qualche anonimo, non da Fabio, che è stato molto gentile), penso non sarebbe una brutta cosa.

  • Di (---.---.---.247) 21 settembre 2012 12:06

    Vede, sig. 4, quel che osserva potrebbe essere accettabile qualora l’impatto del personaggio sulla gente fosse diverso. Non credo infatti che in tal senso siano accostabili i suoi esempi. Proprio per questo, occorre la massima chiarezza. Nessuno ha mai elevato a Dio Socrate o altri. Le due situazioni sono diverse. Che sia esistito un cotal predicatore, probabilmente sarà vero. Fermandoci li, non succede nulla. Il mondo è pieno di personaggi stravaganti! Il problema lo pone quel che ne deriva. Non si tratta di convincere, ma di accertare i fatti. E finquando questo non avviene, forse sarebbe più saggio e prudente non enfatizzare la questione. Quando parla dei toni offensivi, non so se alluda a me. Se si riferisce ai creduloni che si lasciano ammaliare da questa che finora rimane una favola, le anticipo di non stare offendendo nessuno. Non credo che si arrechi offesa chiamando qualcosa col suo nome. A offendersi anzi ad autooffendersi, sono piuttosto loro, i creduloni, che senza costrizioni di sorta, si autodefiniscono egregiamente.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.63) 21 settembre 2012 12:24
    Fabio Della Pergola

    Caro xxx.4 come vedi poi ci si intende. Non c’è alcuna prova dell’esistenza di un Gesù storico così come non c’è alcuna prova della sua inesistenza, naturalmente. Dalla prassi diffusa nella Palestina di duemila e più anni fa si può supporre che esistessero numerosi predicatori itineranti. Fra cui uno o più dal nome Yeshua o Yeoshua o simile. Nulla da eccepire.

    Ma quando si dice "provata storicità di Gesù" si intende però, non prendiamoci in giro, che "quel" Gesù è esistito. E questo nessuno storico (ripeto: nessuno degno della qualifica di storico) può fare affermazioni di certezza. Sulla base della ragionevolezza si possono dire tante cose, ma io insisto che è lecito affermare che "non esiste alcuna prova della storicità di Gesù" come ho scritto nell’articolo.

    Se poi vogliamo tirare fuori le diverse sensibilità del primo cristianesimo, magari la comunità giudeo-cristiana (e prché non anche le pseudo-clementine ?) va benissimo. Continuiamo a parlare dei decenni posteriori alla presunta vicenda gesuana. E parliamo di scontri ideologici interni alla prima comunità di aderenti a quella curiosa setta giudaica che stava per separarsi dal giudaismo.

    Sulla base della ragionevolezza però non si può solo affermare che non c’è alcuna prova della storicità di "quel" Gesù, ma anche che ci sono prove molto ragionevoli che "quel" Paolo ci abbia messo parecchio di suo nel costruire quella che ritengo (ma non sono il solo) "l’invenzione cristiana".

    Senza offesa naturalmente per chi crede nel dio incarnato. E naturalmente senza la pretesa di voler convincere nessuno nemmeno da parte mia; non ne ho alcun interesse.

  • Di (---.---.---.247) 21 settembre 2012 12:46

    Vogliamo esaminare un aspetto di quei documenti ritenuti "storici" da certuni...studiosi? Dei Vangeli? Bene. La logica conclusione che se ne possa trare pare sia questa: essi furono scritti per individui a dir poco puerili: per bambini "da nutrire a latte, non di cibo solido". Chi scriveva questo? Ma il buon Paolo (Lettera 1 ai Corinzi, 3,1)! E perchè lo faceva? Perché quegli ipodotati fossero intimoriti e distolti dal peccare con la paura della condanna divina! ora mi domando: ma può una persona normale tenere in considerazione simili fesserie? Per cui, o si parla esibendo prove certe, o si taccia. Perché, come ho già scritto, così facendo si alimentano soltanto le fila dei creduloni!

  • Di (---.---.---.4) 21 settembre 2012 12:58

    A mio parere il punto è che adottando questi criteri non si può provare l’esistenza storica di quasi nessun personaggio del passato; la ragionevolezza, che piaccia o meno, è alla base di quasi tutte le convinzioni che nutriamo su quanto accaduto prima della nostra esistenza (e non solo) e se ci mettiamo a parlare di prove al 100% significa intrufolarsi in questioni (anche gnoseologiche) da cui non se ne esce più. La questione della vicenda storica di Gesù è molto delicata, non ho problemi ad ammetterlo, e per questo finisce (che lo si voglia o no e questo riguarda me per primo) per essere interpretata nei modi più disparati a seconda delle convinzioni filosofiche di ciascuno e proprio perchè i dati certi sono pochi. Poi si potrebbe discutere sulla pertinenza dell’accenno a Filone e quant’altro in un articolo che titolava sul ritrovamento di un papiro che accennerebbe (qualche secolo dopo) all’esistenza di una moglie di Gesù (le reazioni degli studiosi alla presentazione di questo papiro, peraltro, sono per ora improntate quasi unanimemente ad un forte scetticismo sulla sua autenticità , se non proprio all convinzione che si tratta di un falso) ma non mi sembra il caso di rinfocolare ulteriormente la discussione. 

  • Di (---.---.---.4) 21 settembre 2012 13:08

    247 quando parlavo di toni offensivi mi riferivo proprio a te. L’utilizzo di parole come "creduloni", "blaterare", "ipodotati" ecc, se magari può servire a te per rafforzare delle argomentazioni deboli, non aiuta di certo un dibattito sereno. Potrei fare l’esempio di persone con menti ben più brillanti della mia e, probabilmente, della tua che ritengono invece credibili quelle che tu definisci favole per ipodotati, così come, d’altro canto, esistono menti altrettanto brillanti che concordano con il tuo punto di vista. Personalmente ne concludo che la questione non si gioca sull’essere mentalmente ipodotati o iperdotati ma su altre questioni, probabilmente un pochino più complesse.

  • Di (---.---.---.247) 21 settembre 2012 13:15

    Il fatto è che di fronte a questo argomento non siano ammesse aleatorietà. Probabilmente, uno strano individuo di nome Gesù sarà pure esistito. Sarà stato conosciuto per le idee che affermava, scomode al potere. Ma, da questo ad affermare tutto il resto, di distanza ne corre tanta. Direi troppa. Il fatto che abbia avuto una moglia o altre donne, non vuol dire nulla, se rimaniamo al punto fissato prima. Se invece andiamo oltre, allora occorrono i fatti. Le prove che quel che si sistenga sia vero. E siccome di prove non ce ne sono, ma circolano soltanto le più bizzarre opinioni, ecco che prendono piede le stravaganze, tutte finalizzate, di teologi, cristologi, pseudofilosofi e quant’altro, tutte finalizzati ai singoli interessi di parte. Passando così dai fatti alle chiacchiere. Quelle però lasciamole al papa che ci mangia e ai suoi adepti. Noi cerchiamo di occuparci di cose serie e, possibilmente, obiettive. Chiedo troppo?

  • Di (---.---.---.247) 21 settembre 2012 13:41

    Vedi, 4, non è questione di offendere qualcuno. Si tratta soltanto di fare in modo tale da evitare confusioni che, come la storia dovrebbe insegnare, conducono poi a tragiche conseguenze. Io non intendo offendere nessuno, così come non mi ritengo superiore a nessuno. Gradirei soltanto l’esposizione di fatti inconfutabili. Le opinioni teniamole per noi stessi. Perché sono tutte buone e tutte brutte. Tutto dipende dall’ottica.

  • Di (---.---.---.203) 24 settembre 2012 00:40

    Ragazzi, ma non avete altro modo di trascorrere la giornata?...Quante chiacchiere inutili.

    Chi vuol credere crede indipendentemente da prove certificate DOC, e chi non vuole credere anche se incontrasse Gesù Cristo in persona direbbe che gli mancherebbe il certificato di garanzia. Mettiamola così....Fabio non credi? OK... 4 / 5 o 6 credi? OK va bene così per tutti. Ma vi prego ragazzi niente più discussioni sterili...tanto non ne verrete mai a capo.P.G.

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.63) 24 settembre 2012 00:58
    Fabio Della Pergola

    Va bene PG 203, molto saggio e pacato. Ma non si parlava di "credere". Su questo non c’è discussione, ognuno creda pure a quello che vuole, dalla vacca sacra al Grande Spaghetto. Ma quando si dice che il Gesù che camminava sulle acque è esistito davvero e su questa credenza si fonda un impero (non ci scordiamo che la Chiesa Apostolica Romana non è altro che l’Impero Romano d’Occidente proseguito per altri duemila anni in una nuova veste) e si condannano a morte gli eretici e si bruciano le streghe e si massacrano gli ebrei e si convertono più o meno a forza decine di migliaia di indios e così via cantando per venti secoli... forse mettere qualche puntino sulle "i" non è esattamente tempo perso. O no ?

  • Di (---.---.---.4) 26 settembre 2012 23:21

    PG, anch’io concordo con quanto dici, ma quando si ci si trova di fronte ad un acrimonia tale da offuscare la visione delle cose e da rendere palesemente sconclusionata l’argomentazione diventa difficile tacere, se non altro per segnalare la grossolanità di certe affermazioni. E ciò pur essendo consapevoli della sterilità di simili precisazioni, come confermato dall’ultimo intervento dell’autore dell’articolo. 

  • Di (---.---.---.223) 28 settembre 2012 22:30

    Gesù non ha avuto nessuna moglie, Egli era ed è, vero uomo è vero Dio!
    Perciò, le blasfemie continueranno fino alla fine del mondo, poichè c’è gente che non ha niente a che fare con la spiritualità di Dio.
    Secondo queste persone Dio avrebbe avuto bisogno di una donna, tra l’ altro sua creatura, per fare cosa? Forse una famiglia di dei?!?
    Gesù sà controllare il suo corpo, non per niente egli è Dio, quindi, non è un uomo qualunque uguale alla sua creazione.

  • Di Heldax (---.---.---.160) 15 giugno 2016 23:42
    Scusatemi l’ignoranza...in vari versetti della Bibbia è scritto che Gesù chiede di essere seguito a discapito di abbandonare case e famiglia. Può mai creare nel frattempo una propria famiglia o storia ?
    E’ contro ogni logica...anche umana
  • Di lukkaino (---.---.---.197) 3 luglio 2016 13:03

    Buongiorno, mi chiedo solo del perchè per credere in qualcosa, per avere fede sia necessario per forza avvalorarsi delle tesi scientifiche e della reale esistenza di Gesù, del Budda, del Maometto o di chi si voglia.. La scienza e la Religione percorrono due strade ben distinte. Cosi la penso io, arrivederci

  • Di F. Della Pergola (---.---.---.62) 3 luglio 2016 16:46

    Sono passati quattro anni da quando ho scritto questo breve articolo e noto che la discussione continua. Ribadisco un concetto molto semplice: un predicatore itinerante ebreo di nome Yoshua, accompagnato da alcuni seguaci, è possibile che sia esistito. Ne sono esistiti molti, di alcuni dei quali ci sono tracce storiche contemporanee alla loro esistenza. Di questo ipotetico Gesù non c’è alcuna traccia storica contemporanea alla sua ipotetica vita, ma solo rimandi più tardi. Ma il punto ovvio è che se anche fosse provata l’esistenza del Gesù storico, non c’è alcuna dimostrazione possibile che abbia detto ciò che i Vangeli affermano come sue parole né, tantomeno, prove dei suoi presunti atti "miracolosi". In altri termini il Gesù della fede è altra cosa rispetto al Gesù storico.

  • Di bobob (---.---.---.177) 4 luglio 2016 22:15
    Errore! 
    Oriana Fallaci è riuscita ad intervistare Gesù (al secolo, Yoshua Nazareno), poco prima di essere giustiziato.
    Alla Fallaci, il Nazareno ha spiegato di essere completamente innocente, vittima di una persecuzione dei media e che tutto ciò che gli era stato attribuito erano ricostruzioni fantasiose di una PM in cerca di visibilità, di essere riuscito a parlare con il magistrato solo una volta e in quell’occasione colei gli aveva chiaramente detto di non credere ad una sola parola di ciò che lui le andava dicendo.
    Un classico caso di accanimento giudiziario, un altro caso Bossetti, insomma.
    L’intervista doveva essere pubblicata in esclusiva su La Repubblica, ma proprio in quel giorno l’Italia era stata eliminata dalla Germania agli Europei, per cui la prima pagina all’ultimo momento fu dedicata all’evento calcistico. Successivamente, non fu più pubblicata, anche per l’aperta opposizione della Santa Sede, che aveva sempre visto con scetticismo e sospetto i suoi cosiddetti "miracoli", e per la contrarietà di Renzi, che mal sopporta che qualcun’altro gli rubi la prima pagina del quotidiano.
    Alcuni stralci di quella conversazione sono poi stati pubblicati nella "La mia Vita", biografia postuma della Fallaci curata da Umberto Eco, edita da l’Espresso.
    In seguito, alcuni tra i suoi seguaci (in particolare un certo Paolo di Tarso; costui, si è poi appurato, non lo aveva mai incontrato personalmente!), hanno provato a riabilitarne la memoria, scrivendo alcuni pamphlet sulla sua vera storia, ma anch’essi non sono stati creduti. La cosa poi è finita nel dimenticatoio delle leggende metropolitane.
    Si aggiorni, Della Pergola!

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