Evviva España. Considerazioni semi serie di un tifoso romanista

Considerazioni semi-serie di un tifoso romanista affascinato dal sogno barcelonista
Come tutti i tifosi romanisti anche il sottoscritto soffre dell'inguaribile malattia di credere a chiunque prometta di fare grande la nostra amata squadra.
L'avvento degli americani e quindi del business, o meglio del "progetto" (parola che a dire il vero ho sempre trovato un po' inquietante in questo contesto) ci ha fatto subito innalzare il livello di eccitazione che ha cominciato a raggiungere livelli himalayani quando ci è stato annunciato che il modello a cui tendere era quello del mitico Barcellona di Pep Guardiola.
E' chiaro che il tifoso romanista si è sempre contraddistinto per misura e serenità di giudizio e per questo frasi del tipo: "Adesso prendiamo Messi e Iniesta" oppure "ma che ci prendiamo a fare Messi e Iniesta tanto abbiamo Totti e De Rossi che sono anche meglio" o ancor di più "per quest'anno va bene lo scudetto ma il prossimo bisogna vincere anche la Champions" devono essere considerate come un esempio della moderazione del popolo giallorosso.
Dopo poco ci è stato spiegato che "il progetto" non prevede spese folli e che la cosa più importante è la guida della squadra.
Il livello di eccitazione passa da Himalaya a Stratosfera e comincia la lunga sequenza di papabili: Mourinho, Van Gaal, Ancelotti, Hiddink... ma alla fine ci viene sempre raccontato che "il progetto" prevede l'arrivo di un allenatore che sia in grado di riproporre da subito il modello modello vincente della squadra azulgrana.
E' fatta! Arriva Guardiola!
Ci viene spiegato che con Guardiola è stato fatto un tentativo ma che di fronte alla necessità di dover scegliere chi schierare sulla fascia destra tra Rosi, Cassetti o Cicinho non se l'è sentita e ha preferito rinunciare.
Serpeggiano i primi dubbi e qualche catastrofista comincia a dire: "Ma abbiamo proprio bisogno di questo modello spagnolo?"
I catastrofisti, però, vengono subito tacitati dal fragoroso annuncio che il prossimo allenatore della Roma sarà il famosissimo Luis Enrique allenatore del Barcellona B.
Contrariamente alle aspettative non si scatena la gioia collettiva del popolo romanista con caroselli fino alle 3 di notte. Staremo finalmente crescendo?
La faccio breve il nostro si presenta con una cricca di amici stile Take That con IPad/IPod/IPhone incorporato, va a vivere a Roma Nord quando il campo di allenamento è a Roma Sud, ha cambiato 11 formazioni per 11 gare ufficiali.
Sicuramente la coda alla vaccinara l'ha mangiata, ma la vera domanda è se mangerà il panettone.
Vi faccio sapere.
Hasta pronto!!!
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