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Eroi d’Irlanda: Phil e la sua incredibile 4x400 (VIDEO)

Guardate questa faccia contratta, quella dell’atleta con la maglietta rossa numero 789.

Image: Tomás Greally, Sportsfile/Athletics Ireland

È la faccia di una tranquilla ragazza di 21 anni, dal nome di Phil Healy mentre gareggia nella staffetta 4x400 femminile ai campionati di atletica della Irish Universities Athletic Association nel Morton Stadium di Dublino.

La sua maglietta rossa è quella dell’University College Cork ed è destinata, se esiste una giustizia a questo mondo, a diventare uno dei pezzi più significativi della memorabilia sportiva di tutti i tempi. Anzi, se fossi un cronista anglosassone lo definirei uno dei pezzi più “dannatamente importanti” da quando la giovane Phil è uscita “dalla profondità dell’inferno” come i veri cronisti anglosassoni hanno definito la sua gara.

Partita ultima o quasi (nel video al minuto 3:10 nemmeno si vede il passaggio di testimone) nella frazione finale della gara, Phil era indietro di 70-80 metri, quasi un quarto di pista, un handicap difficile anche da quantificare dal momento che le telecamere si erano ormai concentrate sulle concorrenti di testa.

E all’improvviso, proprio alla fine dell’ultima curva di una anonima gara fra team universitari, si accendono tutte le luci dell'universo e si compie il miracolo: dal nulla, dalle profondità dell'inferno, entra in scena una specie di cavalla pazza dalla maglia rossa che si beve la pista metro dopo metro, avversaria dopo avversaria.

All’inizio del rettilineo finale è già quarta, ma ancora indietro abbastanza da dare la sua prestazione per persa; con grande, grandissimo onore, ma “normalmente” persa.

Ma Phil con la sua faccia stravolta animata di luce divina non ha niente di “normale”; imperterrita si è messa a divorare lo spazio come se le altre fossero inermi comprimarie di marmo, bloccate in un incomprensibile fermo-immagine in posa atletica.

Mettete una macchina di formula 1 in pista a gareggiare con un ciuccio siciliano attaccato al suo carretto colorato e avrete un’idea solo approssimativa di quello che è successo negli ultimi venti metri, quando Phil ha acceso il turbo e si è mangiata tutte le avversarie, mentre i cronisti della televisione quasi si strozzavano in urla sempre più isteriche; “unbelievable” era l’unica cosa che si sentiva gridare mentre la giovane Phil, agguantata all’ultimo metro quella che credeva ormai di aver vinto, ha tagliato per prima il traguardo, buttandosi lunga distesa per terra un metro dopo, proprio come un naufrago che va a baciare quel solido terreno che non credeva più di poter toccare.

La notizia è sulle pagine dei quotidiani di tutto il mondo, il video di questa corsa è diventato virale in rete e milioni di persone l’hanno visto, con la stessa emozione, io credo, con cui gli antichi greci guardavano alla follìa divina dei loro beniamini.

Un gesto atletico che probabilmente ha pochi precedenti nella storia. Da dove sia arrivato il carburante nelle gambe di questa ragazza non si sa, ma se uno come me, che non ha mai guardato nessuna gara se non quella di Berruti alle Olimpiadi di Roma 1960, è rimasto incantato a guardare e riguardare la corsa di questa incredibile cavalla pazza irlandese di nome Phil Healy al Morton Stadium di Dublino, allora, credetemi, non ve la potete proprio perdere.

 

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