• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Ecco come vive la gente nei territori controllati dallo Stato (...)

Ecco come vive la gente nei territori controllati dallo Stato Islamico

I miliziani dello Stato islamico impediscono a chiunque di lasciare le città sotto il loro controllo.

Gli uomini della ‘Hisbah', la polizia islamica

Dopo l'intensificazione dei bombardamenti in Siria da parte della Francia, in rappresaglia agli attentati di Parigi, Lo Stato islamico ha chiuso tutti i provider fornitori di internet. A Raqqa, la città capitale del califfato islamico in Siria, quasi mezzo milione di persone, cioè tutti coloro che sono rimasti nella città siriana, di fatto rimangono scollegati dal resto del mondo.

Vivono sotto le leggi del califfato mentre dal cielo continuano a cadere le bombe dell'aviazione russa, siriana, americana e francese. I suoi abitanti hanno solo pochi minuti di ‘tranquillità’ al giorno, e la usano per cercare notizie in merito all’eventuale sopravvivenza dei parenti, nella speranza che siano confortanti. I jihadisti vivono in mezzo alla popolazione locale in modo che, a causa dei bombardamenti, coloro che muoiono siano per lo più civili.

L’ISIS applica la legge islamica

L'ISIS ha regolato tutte le sfere della vita sociale e privata per controllare assolutamente tutto. Ha chiuso i negozi che vendevano alcool o tabacco e ha stabilito la preghiera obbligatoria. Ha persino obbligato i residenti a vestire un abito ufficiale: il velo per le donne, la barba per gli uomini. Gli uomini della ‘Hisbah’ (una sorta di forza di polizia, ndr), presidiano le strade e assicurano l’applicazione delle leggi, inoltre è stato creato il ‘Jansa’, un organismo specifico che ha come compito quello del controllo sulle donne, in modo che rispettino rigidamente la legge islamica.

Lo Stato islamico gestisce la giustizia attraverso propri tribunali che impongono condanne barbare e inumane con frustate, decapitazioni o tramite la lapidazione per gli omosessuali e gli adulteri. Questi ultimi sono quasi sempre e solo donne, l’adulterio maschile viene invece ben tollerato. Le condanne sono sempre inflitte in pubblico, in modo che ogni punizione diventi un esempio chiaro per tutti.

Una forza militare in continua crescita

Mentre migliaia di giovani sono riusciti a fuggire in Europa per evitare il servizio militare nell’esercito di Assad, sono ancora in tanti coloro che, rimasti in Siria, continuano ad arruolarsi nelle file dell’ISIS. La fuga è costosa e i poveri non hanno la possibilità di farvi fronte, per cui non trovano altra via d'uscita se non quella di aderire al califfato.

Oltre al reclutamento dei giovani locali, ci sono pure migliaia di jihadisti stranieri che si arruolano nell’esercito del califfato.

L’ISIS controlla anche le generazioni future

A una cinquantina di chilometri a ovest di Raqqa, le milizie del califfato hanno creato il primo campo di addestramento jihadista per i bambini di dieci anni. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, oltre mille bambini sotto i sedici anni sono stati reclutati e addestrati dall’ISIS. Alcuni sono addestrati per operazioni suicide e vengono pagati tra i 235 e i 328 euro per bambino al mese.

La povertà dilaga e, in questo modo, sono tanti i genitori che si vedono costretti a rinunciare a uno dei loro figli per riuscire a sfamare il resto della famiglia.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità