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Cosa mangiamo?

Sappiamo davvero che cosa contengono i nostri alimenti?

A giudicare da ciò che gira nei banchi dei negozi e dei super mercati si direbbe di no...

Generalmente il consumatore medio si limità ad osservare solo 3 o 4 cose sulla confezione del genere alimentare che acquista...

Il prezzo, la scadenza, la marca e il peso.

Gli ingredienti non li guarda quasi nessuno, dando per scontato che se tale prodotto è in vendita deve essere per forza commestibile.

Purtroppo l’ignaro consumatore non mette in conto che il prodotto è stato venduto da un’industria e che lo scopo di qualunque industria è il profitto.

Quindi l’industria alimentare in genere deve produrre un bene ad un costo che le permetta di guadagnare.

Non solo, il genere commestibile in genere deve anche durare nel tempo, avere un buon gusto, un bel colore, un buon odore, privo di batteri ed essere anche originale.

Ecco allora venire in aiuto l’industria chimica che fornisce a quella alimentare aromi artificiali, coloranti, conservanti, esaltatori di sapidità ecc, il tutto indicato con sigle tipo E250,E621 ed altro.

Il tutto fornisce al prodotto un buon sapore ed un bel aspetto che durano nel tempo...


Purtroppo molte delle sostanze usate hanno effetti talvolta gravi nel nostro corpo.
Alcuni conservanti quali il nitrato di sodio e di potassio (presenti nei salumi o nello scatolame) sono fortemente sospetti, alcuni esperimenti di laboratorio hanno dimostrato che possono fare insorgere tumori nelle cavie.

Stessa cosa per dolcificanti come l’aspartame o di esaltatori di sapidità come il gluttamato monosodico (nei dadi).

Coloranti ed aromi in genere hanno effetti cumulativi sul nostro organismo e, con gli anni, possono causare problemi di vario genere...

Per intenderci basterebbe cliccare sul questro link http://it.wikipedia.org/wiki/Aroma per vedere quanto sia errato sottovalutare la scritta "aroma" su una qualsiasi confezione. Basterebbe qualche oretta su siti come http://www.tkk.it/adal/add_aut22.htm per rendersi conto di quanti veleni vengono inseriti nei nostri cibi solo per conservarli meglio o per dargli un miglior sapore. Se poi non vogliamo piangere il libro quattro sberle in padella, con prefazione di Beppe Grillo,ci dà un’ampia panoramica sul mondo degli addittivi alimentari in maniera soft ma professionale...

Se qualcuno avanzasse un’obiezione del tipo: se dovessi guardare tutto non mangeremmo più nulla, potrei rispondere in un solo modo.

Se tutti osservassimo un’alimentazione corretta e prendessimo solo prodotti senza coloranti, aromi o conservanti, l’industria alimentare dovrebbe adeguarsi e rinunciare a produrre cibi spazzatura per venire incontro alle esigenze del consumatore. Cibi che non sono pericolosi per il nostro organismo ci sono.

Basta guardare le etichette e informarsi su quali composti chimici inseriti negli alimenti ci sono dannosi. Basta averne voglia.

Per la nostra salute e per quella dei nostri cari e, soprattutto, per i nostri figli.

Il numero di tumori e di altre malattie legate ad una scorretta alimentazione sono in costante aumento. Sta a noi cambiare questa situazione perchè deve essere il consumatore a decidere cosa deve produrre l’industria alimentare e non viceversa.
La nostra migliore difesa, anche in questo caso, è l’informazione.

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