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 Home page > Tribuna Libera > "Cavalier Berlusconi! Abolisca lo Stato!"

"Cavalier Berlusconi! Abolisca lo Stato!"

L'ultima uscita di Berlusconi è davvero esilarante per me! Ma imbarazzante per tutti i suoi cortigiani e consiglieri.

Pare che Gianni Letta sia rimasto pietrificato da quello che ha detto e sembra che Berlusconi gli abbia risposto con "non me ne frega niente". Potrebbe assomigliare ad un "me ne frego" di Mussolini, ma non è così.

Tutti ora si domandano come possa un componente importante dello Stato accusare in qualche modo se stesso. Ma teste di capra mie, io a questo punto consiglierei al Cavaliere (onorificenza dello Stato) di allearsi con tutte quelle famiglie che lo Stato lo hanno subito. Iniziasse con il rispondere alle ben tre interrogazioni parlamentari del senatore Lannutti tanto per cambiare. D'altronde la morte di Niki Aprile Gatti è da additare allo Stato, e soprattutto ad uno dei suoi poteri che Berlusconi tanto odia. Sì, quando gli fa comodo.

Il nostro Presidente disse quella frase proprio affianco al Ministro Alfano. Chi? Lui che sono anni che se ne frega delle morti in carcere, che vorrebbe in galera gli studenti che, forse, hanno rotto qualche vetrina? Ma sì, è lo stesso che poi vorrebbe garanzie per i condannati per concorso esterno ad associazione mafiosa. E poi palude la Magistratura quando arrestano gli anarchici con accuse ridicole. Gente strana.

Sì, facciamo una class action contro lo Stato. Proprio ieri si è suicidato un altro ragazzo nel carcere di Marassi. Aveva 25 anni ed era recluso da agosto perché aveva con se qualche grammo di hashish. Ringraziamo ancora una volta i nostri rappresentanti e servi di questo Stato oppressore come l'eroe Fini. La legge Fini-Giovanardi uccide più della droga.

Ecco, Berlusconi potrebbe, perché no, denunciare lo Stato anche per questo. Su! Ora che Fini sarebbe il suo nemico numero uno. Sì, Fini il quale degnamente serve lo Stato quando, da vicepresidente del Consiglio, dava ordini dentro la questura di Genova per opprimere i no global.

Ma la memoria ce l'abbiamo corta e il detto napoletano è sempre nostro:" Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scordiamoce o passato… simm' 'e Napule paisà".


Lo Stato siamo noi ci ripetono semptre, no lo Stato sono loro e noi semplicemente lo subiamo. Tra un po' è la ricorrenza della nascita dello Stato Italiano. Purtroppo dovrò sorbirmi la retorica delle Istituzioni, le strumentalizzazioni politiche da una parte e dall'altra. Cosa disse Bakunin?:

« Nessuno stato, per quanto democratiche siano le sue forme, fosse anche la repubblica politica più rossa, popolare solo nel suo falso significato noto con il nome di rappresentanza del popolo, sarà mai in grado di dare al popolo quello che vuole, e cioè la libera organizzazione dei suoi interessi dal basso in alto, senza nessuna ingerenza, tutela o violenza dall'alto, perché ogni Stato, anche lo stato pseudo-popolare ideato dal signor Marx, non rappresenta in sostanza nient'altro che il governo della massa dall'alto in basso da parte della minoranza intellettuale, vale a dire quella più privilegiata, la quale pretende di sentire gli interessi ideali del popolo più del popolo stesso »

Per salvaguardare lo Stato vengono osannati i peggiori criminali. Qualche anno dopo l'Unità d'Italia, a Milano, ci fu la famosa rivolta dello stomaco. E il generale Bava Beccaris attuò una feroce repressione prendendo a cannonate i rivoltosi. Risultato: ottanta morti e ben cinquecento gravemente feriti e menomati per sempre.

Cosa fa lo Stato in questi casi? Lo premia con medaglie d'oro e festeggiamenti di ogni tipo.

Un anarchico di nome Gaetano Bresci decise di vendicarsi e uccise il re Umberto I. Fu arrestato e condannato a morte per regicidio.

Poi pare che il re Vittorio Emanuele III si "impietosì" e tramutò la condanna a morte con l'ergastolo. Gaetano Bresci lo misero in una cella di isolamento per sempre, senza nemmeno un letto, nulla. Bresci fu ritrovato impiccato.

Un giovanotto rivoluzionario si recò alla lapide di quell'anarchico e con la punta di un sasso incise "Monumento a Bresci!". Quel giovanotto pieno di ideali vicini addirittura all'anarchia da lì a poco sarebbe diventato uno dei personaggi più studiati nella Storia: si chiamava Benito Mussolini.

Ecco caro Silvio Berlusconi, si può passare come Mussolini da simpatizzante anarchico a dittatore capitalista per interessi. Lei potrebbe fare l'esatto contrario. Ovvero da capitalista megalomane senza spirito democratico ad anarchico per interesse!

Si compri tutti i parlamentari, per lei è facile, e invece di fare la buffonata di fare causa allo Stato, quindi anche a se stesso, faccia una legge buona per tutti: abolisca lo Stato.

Poi ci pensiamo noi a ricostruire tutto da capo.

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