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Calcioscommesse, il marcio continua a lacerare il mondo del pallone

Ormai ha proprio oltrepassato la vergogna il mondo del calcio con questo ennesimo scandalo delle partite combinate per favorire il settore delle scommesse, che ha portato all’arresto, tra i tanti, dell’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni e dell’ex interista Luigi Sartor, i quali erano addirittura le “ultime pedine” di una organizzazione a delinquere internazionale che mirava, appunto, a truccare gli incontri di calcio dei campionati italiani per far quadrare i risultati delle scommesse sulle partite ed ottenere grossi introiti di denaro...

Ma dico, non sarebbe finalmente ora di infliggere al mondo del pallone una punizione legislativa con l’obiettivo di annientare totalmente tutto il marcio che ruota attorno ai campionati di calcio? La verità è che nemmeno la legge può fermare il mondo del pallone, attorno al quale ruotano troppo denaro e troppi interessi.

Così tanti interessi che, evidentemente, perfino la giustizia teme di intralciare troppo il potere calcistico. Altrimenti, davanti ad uno scandalo come questo, si sarebbero innanzitutto dovuti sospendere gli attuali campionati di tutte le categorie, considerato il fatto che i reati contestati dalla magistratura inquirente risalgono ad episodi verificatisi recentemente. E dire che quando i magistrati avevano scoperto, alcuni anni fa, lo scandalo di Calciopoli, si pensava che dopo tutto quel terremoto di carattere giudiziario, nessuno più si sarebbe azzardato a delinquere nel mondo del pallone.

Invece, non è stato così, e i calciatori coinvolti in questo nuovo “caso negativo” per il mondo del calcio ne costituiscono la piena testimonianza. Quantomeno, i diretti interessati in questa nuova vicenda calcistico – giudiziaria, dovrebbero avere il coraggio di confessare i loro reati prodotti e di assumersi le loro responsabilità. Per una questione di dignità sociale. Quella dignità che non dobbiamo mai abbandonare. Nemmeno nei momenti peggiori della nostra vita.

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