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Barbie e Ken in mostra a Trieste: le famiglie e i tempi che furono

E vissero felici e contenti.

Ken Carson e Barbara Millicent Roberts: una favola lunga 50 anni. In mostra, a Trieste, fino al 26 giugno (c/o il centro commerciale le "Torri d'europa"). In Italia: terra dei "peggiori".

Ken sta insieme a Barbie da cinquant'anni. Facile - si dirà - per "gente di plastica".

Il rapporto ISTAT del 2008, traccia un quadro inequivocabile della sfera relazionale e familiare di chi abita il Paese. 84.165 separazioni e 54.351 divorzi. In un contesto che vede sempre meno unioni coniugali e maggiore decremento demografico.

Ma Ken e Barbie resistono. Inossidabili. E senza figli. Coppia di fatto - mormoreranno i soliti maligni -

E sì. Irresponsabili, immaturi, superficiali, senza valori. Magari precari e con deboli prospettive. Ma non parlo dei nostri "amici americani" di gomma. Bensì dell' "Italia peggiore", senza dubbio.

Quella di chi si spacca la schiena, per non trovarsi altro, che un mucchio di mosche tra le mani, a fine mese. Di chi s'è stancato pure di sperare e così, pian piano, forse anche di amare.

In questa Italia degli slogan, dove un Ministro della Repubblica può permettersi di sputare in faccia a quasi quattro milioni di persone (1 lavoratore su 3); dove secondo la Corte dei Conti si è "assuefatti alla corruzione"; dove tutto è possibile, come in un parco giochi del terrore (con il Capo del Governo intento a trastullarsi nei suoi passatempi preferiti: "gettare discredito" sulle stesse Istituzioni di quello Stato cui ha giurato fedeltà ed improvvisare numeri da clown davanti alle Autorità straniere, per poi meravigliarsi del loro "mancato rispetto" - vedi caso Battisti)...
vive ed opera una popolazione che "tira a campare", per la quale "uscire a mangiare una pizza", avere un'automobile, innamorarsi e peggio ancora, proliferare, appare come un miraggio crescente, di quelli che ti colgono in pieno deserto del Sahara, sudato, senza più una goccia d'acqua al sèguito.

Ci si separa, si divorzia, per cause diverse.

Ma non ci si unisce: per "voglia di libertà" (scegliendo la singletudine: niente sposa/o e niente compagna/o); perché rampolli d'arte, pronti a saltare da un'estate all'altra sullo yacht di papà. O perché semplicemente si rinuncia, per mancanza di mezzi. E vi assicuro, che sentirlo dire da un uomo di quasi quarant'anni, fa un certo effetto.

"Non me lo posso permettere, di avere una compagna fissa e figuriamoci una famiglia" - mi fa Alberto, tecnico del pc - "Con mille euro al mese, riesco a mala pena a coprire le spese necessarie, per il resto mi aiuta mio padre, pensionato".
Mi dice che ha lavorato per un tempo in una ditta di elettronica; lo stipendio era puntuale, alla scadenza, fino alle progressive difficoltà economiche, che hanno costretto i responsabili a chiudere. Ha uno sguardo rassegnato, Alberto.

Mentre Ken sorride, stringendo la sua Barbie, come fa (ibernato!), da 50 anni. Guardo la sua immagine, alla mostra di Trieste, che lo vede protagonista in questi giorni, in un centro commerciale, insieme alla sua compagna di sempre.
L'Happy end che ci vorrebbe, in conclusione.

Ma è uno solo, il pensiero che balza alla mia mente: "un lusso, dei tempi che furono".
 

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