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Articolo 188 ter: l’Ecomafia festeggia...

La Ecomafia continua a festeggiare per i colpi di genio del Governo in carica.

Non si sa chi e non si sa come, uno sciagurato consulente tecnico dell'attuale Governo, nel "lontano" 2010, consigliò di inserire l'articolo 188 ter all'interno del Testo Unico Ambientale (D.L.vo 3 Aprile 2006, n°152).

Tale provvedimento venne ratificato con la pubblicazione in Gazzetta del D.L.vo 03/12/2010 n° 205 e introduceva il SISTRI.

Il SISTRI è, anzi era, un sistema di controllo per la rintracciabilità dei rifiuti in maniera da sapere la posizione di un rifiuto dal momento della sua produzione fino al suo smaltimento finale.

Il SISTRI, seppur bisognoso di un certo periodo di aggiustamento di mira, era un validissimo metodo per scardinare l'odioso problema del traffico illecito di rifiuti di cui si nutrono le ecomafie.

I Carabinieri furono preposti alla tutela ed al controllo del SISTRI.

Tale innovativa arma, fu strombazzata a destra e a manca dal Ministro dell'Ambiente Prestigiacomo (il peggior ministro dell'ambiente dell'ultimo cinquantennio).

Pian piano, la nostra politica, vedendo qualcosa di veramente utile per la lotta all'ecomafia, cercò di togliere ossigeno e fondi all'entrata in vigore del SISTRI che, tra un rinvio e l'altro, trovò una immatura morte nel Decreto Legge 13 agosto 2011 n° 138 (l'ultima manovra correttiva di agosto).

A conferma di quanto appena esposto, potete raffrontare i testi del D.Lvo 152/2006 prima e dopo l'entrata in vigore dell'ultima finanziaria (13/08/2011).

Normattiva, un sito specializzato, ha già provveduto all'aggiornamento del Decreto Legislativo 3 Aprile 2006, n°152 (art. 188 ter).

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