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Istruzione: buttarsi alle spalle Giovanni Gentile

Di Bernardo Aiello (---.---.---.109) 20 ottobre 2009 10:13

Egregio signor Truman Burbank,
dissento totalmente dalle sue affermazioni in ordine ai ripetuti interventi sul nostro sistema scolastico dopo Gentile. Al riguardo ritengo ad esempio che la riforma della scuola media inferiore, che ha portato ad un drastico ridimensionamento dello studio del latino, abbia salvato dalla noia, dall’alienazione e dall’odio per l’apprendimento le generazioni che si sono immediatamete succedute alla mia. Dico questo con cognizione di causa : mio padre è stato docente di lettere sia alle scuole medie inferiori sia, negli ultimi anni della sua carriere, al ginnasio, prima e dopo questa riforma, ed a casa ne parlavamo.
Riguardo alla possibilità che lo studio meccanico di una lingua, morta o viva che sia, possa esser utile all’umanità di chi lo mette in essere, riesce difficile accettarlo, pur ammetendo con Eraclito che le vie della mente umana siano infinite. Il nostro sistema di insegnamento del latino, per fare un caso concreto, consisteva nello studio della grammatica di Cicerone, per farti tradurre all’esame di maturità Tertulliano perchè "Cicerone è facile". Tutto ciò a me appare, scusi il termine forte e colorito, una masturbazione mentale.

Riguardo il classismo di Giovanni Gentile, esso è l’opposto del mio personale modo di intendere la cultura : a mio avviso esiste un solo tipo di cultura, quella democratica. Perchè nessuna cultura è fondabile su qualcosa di diverso del rispetto dell’intera umanità, nessuno escluso. Ovviamente non le chiedo di condividere questo mio pensiero.

Riguardo Hegel non credo che il filosofo tedesco possa essere in qualche modo interessato dal fatto che il suo filosofare non risulti simpatico alla mia del tutto trascurabile persona. Se vuole le posso anche dire che suscita in me grandi passioni, ma mentirei.

Resta, invece, del tutto indimostrata la sua tesi che lo studio dell’informatica e delle telecomunicazioni sia sintomo di ignoranza : io credo l’opposto, ossia che esse oggi siano diventate fra le più importanti delle vie dell’anima di cui parlava Eraclito. E senza sapere l’inglese non si può neanche pilotare un aereo perchè con i controllori di volo in tutto il mondo si parla in inglese.

Con i migliori saluti

Bernardo Aiello


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