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La mancanza di una concertazione energetico-ambientale in Italia

Di pv21 (---.---.---.150) 19 dicembre 2017 17:52

Topparchia >

E’ la tecnica di governo che sventaglia, di qua e di là, un minimo di risposte proficue a taluni problemi emergenti con lo scopo di “tacitare” nell’immediato ragioni di acrimonia e dissenso.

A mo’ di “toppa” ecco il ventaglio di Bonus e di mancette offerte in “preludio” a soluzioni ben più corpose ed incisive. Seguono di concerto gli appelli a fiducia e ottimismo.


Da annotare.

E’ quella strategia di perdurante “rinvio” che trova dei solidi pilastri su almeno un paio di “fattori” comprovati dalla storia del paese.

QUELLA riconosciuta spiccata capacità di cogliere e di agganciarsi al traino delle opportunità (v. export) offerte dal più marcato tasso di crescita dell’economie circostanti.

QUEL patrimonio di fantasia e di creatività, unite a testardaggine, che alimentano la peculiarità italiana di arrangiarsi “alla meglio”.


Ciò detto.

A fronte di un DEBITO pubblico che è cresciuto del 43% (+600 miliardi) nell’ultimo decennio, come in un coro si leva il “biasimo” contro il rigore raccomandato per i sussistenti “rischi” involutivi (UE e Bce).

Nessuno sembra volere considerare che tale incremento, pur con gli attuali “bassi” tassi d’interesse (v. QE), da solo fagocita almeno la metà delle risorse aggiuntive di un PIL dato al +1,5%.

Per non parlare di disoccupazione, di lavoro precario, di famiglie in povertà, di senza tetto, di carenze strutturali, di dissesto idrogeologico, ecc.


Finale.

Eppure con questa politica della “toppa” hanno attinenza perfino le risorgenti vampate di violenza e certi rigurgiti autoritari.

Anche nel paese del Barbiere e il Lupo non mancano soluzioni …


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