Notre CHANCE >
Dopo
la “mezza vittoria” di PL Bersani e la “decadenza” di S Berlusconi, i geniali strateghi
del PD di allora silurarono l’avveduta metodicità di E Letta e decisero di
giocarsi l’atout del pimpante “rottamatore” M Renzi, al fine di surclassare l’onda
montante del Movimento Grillino.
Incontenibile fu l’entusiasmo per il
susseguente 40% alle elezioni Europee. Frutto della “svolta” annunciata con il Bonus
di 80 euro.
M RENZI dette l’avvio ad una vorticosa esternazione di “travolgenti”
misure anti crisi e di riforme “epocali”. Progetti scanditi da infervorati appelli
all’ottimismo, speranza e fiduciosa attesa.
Passano 3 anni.
Mentre il PD si “trasfigura”
spuntano man mano delle “dissonanze”, tutte inascoltate. Arriva il momento clou
del referendum Costituzionale.
Dopo la sonora batosta ricevuta M Renzi molla la
premiership.
P Gentiloni si becca una tosta “eredità” di riforme da
revisionare, conti pubblici non assestati e gravi problemi sociali ancora pendenti.
In soldoni.
Il nostro DEBITO pubblico è cresciuto di almeno 150 miliardi (+6%)
con 7-8 miliardi all’anno di ulteriori interessi da pagare. Una “solida”
ripresa è di là da venire. Per contro si prospetta un’altra dolorosa manovra
“correttiva”. Note Agenzie di rating mettono nero su bianco delle “riserve” sulle
prospettive di rilancio del paese.
Fatto sta che nei sondaggi l’attuale PD, a
firma M Renzi, è dato al 27%. Al terzo posto dopo lo M5S ed il rassemblement di
centrodestra caro a S Berlusconi.
DA TENERE ben presente è che, a bocce ferme,
in una coalizione di governo di fonte parlamentare anche una forza politica di appena
il 12-15% potrà assumere un ruolo determinante.
Ergo. Al popolo di
centrosinistra restano solo 2 scelte.
CONTINUARE a credere in una “congrega”
politica sempre più gestita a immagine e somiglianza del suo sommo leader
carismatico. Magari facendo tesoro di una mai tramontata “scuola” democristiana.
OPPURE cogliere l’opportunità delle primarie per notificare il “totale rigetto”
della sperimentata linea politica: monocorde e “favolistica”, sorretta da “potentati” personificati, tanto “verticistici”
quanto “esclusivi” e non confutabili.
DARE con ciò un chiaro segnale che serve subito
un programma “veridico”, discusso e condiviso, fatto di soluzioni tangibili e
misure efficaci.
E NON perdere questa chance.
BASTA convincersi che un magistrale
comunicatore, per sua natura, è sempre in caccia del Consenso Surrogato di chi
è sensibile alla fascinazione ...