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Ilva, vittima sacrificale della sovraproduzione mondiale di acciaio​

Di Antonio Russo (---.---.---.50) 7 ottobre 2015 10:49

...in risposta a Phastidio...

.. a Phastidio, ed allla redazione di AgoraVox,

Innanzitutto è per me un piacere poter commentare questo articolo.
Non ritengo essere un luminare di ecologia (anche se posso vantare studi universitari in biologia e nel campo della ricerca in ecologia) ne tantomeno in economia.
Mi permetto di intervenire ritenendo come validi i risultati ottenuti nel campo della ecologia e confermati in altri campi del sapere.

Non si piò eliminare dal tuo discorso caro "Phastidio" cosa comporta produrre acciaio alla maniera della Cina e dell’ILVA di Taranto per esempio (sono di Taranto).

Della Cina posso dirti tanto, ma vorrei rimanere all’interno dei confini nazionali.
Vorrei farti focalizzare l’attenzione su Taranto che è un esempio di politica coloniale dentro i confini nazionali che fa scuola.
Taranto ha prodotto acciaio per più di 50 anni incrementanto, anno dopo anno, l’emissione di agenti inquinanti nel SUOLO nell’ARIA e nell’ ACQUA, fino ad arrivare a compromettere le falde.
I costi per la bonifica (miliardi e miliardi) che lo stato e i Riva devono pagare non si sono mai visti se non qualche briciola.
Lo sai che a Taranto abbiamo agenti inquinanti che provocano il cambiamento del DNA umano e che vengono ereditati e amplificati da una generazione all’altra?
In parole povere a Taranto nascono già adesso"persone OGM", cioè geneticamente modificate, grazie a quel tipo di economia dell’acciaio che tu vorresti che venga preservato, senza che tu faccia un accenno al barbaro metodo con cui questo è prodotto.
Se dobbiamo fare concorrenza alla Cina seguendo le sue orme e quindi considerare questi effetti "collaterali"....

Voglio dirti anche che i danni all’agricoltura alla pesca al turismo ambientale sono immensi e potranno essere oramai solo tamponati e non risolti e questo solo se si ferma l’ILVA e si fa partire una seria conversione ad impatto ambientale ridotto...esempi c’è ne sono nel mondo e non mi dilungo.
Se hai mai letto, magari per conoscenze scolastiche di base, cosa era Taranto e perchè è stata fondata in questa posizione strategica capisci il danno ed anche la miopica politica economica che è stata condotta.

Ma scusa: tu scrivi di economia e parli di acciaio, ma non menzioni la città in cui si produce e il collasso economico che attanaglia Taranto e tutto il sud Italia e non vedi dove è situata Taranto...
...siamo al centro del Mediterraneo e poremmo diventare leaders logistici nel commercio navale!
Altro che Amsterdam dove da Suez le merci impiegano per arrivare li 10 giorni dopo rispetto al porto di Taranto!
Amsterdam è la principale fonte di guadagno per l’Olanda e collega con canali e fiumi anche la Germania....quanti miliardi guadagnati per loro e quanti persi per noi...
...e per noi non intendo dire solo Tranto, ma tutto il meridione ed anche il nord si arricchirebbe eccome.
Ma la nostra realtà è un’altra:
Qui prodest?


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