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Le lacrime di Triton su Mare Mortuum

Di (---.---.---.162) 12 febbraio 2015 13:17

Tira e molla >


Molti affermano che senza Mare Nostrum avremmo avuto migliaia di vittime tra gli emigranti provenienti dalle coste africane. Nessuno ricorda (?) che nel frattempo sono stati conteggiati oltre 1.900 tra morti e dispersi, di ogni razza ed età.

Tanto meno fa riflettere il fatto che quasi tutti erano ammassati su dei natanti non in grado di affrontare la traversata e arrivare in vista delle nostre coste.


Eppure questo è il punto.

Per un verso non è interesse dei trafficanti e scafisti trasformare la traversata in una “strage” quasi scontata. Dall’altro si sa che cercano di aumentare i guadagni “lucrando” sul tipo di natanti impiegati e sulle quantità di carburante.

In pratica.

Una cosa è attrezzarsi per la traversata di tutto il Canale di Sicilia.

Ben diverso è poter mettere in conto un più che probabile intervento di soccorso a qualche miglio dalle coste africane.


Qui sta la questione.

Prendere cioè atto che l’operare a livello di acque internazionali non è certo la strategia migliore. Se non è un modo di “semplificare” il lavoro dei trafficanti, di sicuro non serve a “contrastare” il loro business.

Una efficace azione di contrasto può realizzarsi solo intervenendo sul terreno e/o comunque a ridosso delle zone d’imbarco.


Quando in ballo ci sono così tante vite umane non basta essere animati da un forte spirito di solidarietà. Non è una partita a tira e molla.

Focalizzare le “specificità” di tali eventi drammatici è come dare risposta alla Legenda per un Delitto


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