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Federico Barakat se l’è cercata la morte, a 8 anni‏

Di Damiano Mazzotti (---.---.---.70) 6 febbraio 2015 10:22
Damiano Mazzotti

L’unico modo per proteggerlo veramente era quello di metterlo in una struttura e fare in modo che il padre non lo sapesse. E una persona così disturbata avrebbe ucciso la ma madre del bambino, cioè la sua ex moglie o compagna, se non avesse trovato il bambino.

Nella malattia mentali esistono malattie incurabili, come esistono le malattie fisiche incurabili.

E cosa avrebbero potuto fare dei semplici assistenti sociali nel momento in cui tirava fuori la pistola e il coltello? Chiamare i carabinieri che sarebbero arrivati troppo tardi e non avrebbero salvato nessuno. Anzi, ci sarebbero stati un paio di assistenti feriti o morti in più.

I figli minori andrebbero tolti (affidati temporaneamente o dati in adozione) a tutti i genitori violenti. Invece noi li togliamo ai genitori poveri (che avrebbero solo bisogno di un alloggio popolare e di un reddito minimo di sopravvivenza).

Questa volta che i giudici hanno utilizzato il buon senso e poi ci lamentiamo. A certe situazioni familiari non esistono soluzioni facili, ma ai primi episodi di violenza ci vogliono interventi seri, da tutte le parti: istituzioni e il partner svantaggiato, che rischia di trovarsi senza una casa e senza sostentamento. Ecco perchè molte donne non riescono a lasciare i compagni violenti. Nei paesi più civili esistono molte strutture di accoglienza per le donne in difficoltà. Come in tutte le cose si può sbagliare nella scelta del partner, ma bisogna dare a tutti la possibilità di cambiare vita e allontanarsi dalla persona sbagliata.

Purtroppo questa cosa è quasi impossile in Italia, anche perchè a volte la persona picchiata dovrebbe cambiare città o regione di residenza.


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