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Il Pd sta sparendo? Magari… ma si tratta di altro

Di Persio Flacco (---.---.---.115) 8 ottobre 2014 10:57

Personalmente il processo in atto lo faccio convenzionalmente iniziare dalla segreteria di Massimo D’Alema dell’allora PDS, nel 1994.
D’alema, con Claudio Velardi e altri, iniziò il processo di costruzione del "partito leggero", antesignano del partito all’americana, e di distruzione del partito partecipativo di massa basato sulle organizzazioni degli iscritti e sul radicamento territoriale.
Il sogno dalemiano era fare dell’Italia "Un Paese Normale" realizzando un sistema bipolare, all’americana appunto, nel quale due soli partiti omnicomprensivi di centrodestra e di centrosinistra si alternano al potere limitando la mobilitazione del partito all’organizzazione del consenso nelle occasioni elettorali e mantenendo la struttura in standby negli altri periodi.

Lo scopo ultimo di questo assetto politico è quello di fornire al Capitalismo la infrastruttura istituzionale ad esso più congeniale, espellendo dal panorama politico e culturale della società qualunque visione alternativa o critica: sia a destra che a sinistra.

E’ grazie a D’Alema se oggi un uomo di destra come Matteo Renzi può guidare un partito nominalmente di centrosinistra come il PD e lavorare per espellere dal suo corpo gli ultimi residui di antagonismo ideologico al Capitalismo.

In questa prospettiva il calo di iscritti al PD non solo non è un dato negativo, al contrario: è la conferma positiva della buona riuscita del progetto prima dalemiano e ora renziano.

La distruzione della cultura della sinistra, che dalle lotte contadine e operaie del secolo scorso ha formato la coscienza di classe dei lavoratori e fatto maturare gli strumenti critici per l’analisi dei meccanismi del sistema di produzione capitalistico, si può dire ormai completata.

Per questo Renzi non si preoccupa affatto di eventuali scissioni a sinistra che, anzi, probabilmente desidera come completamento definitivo di una transizione avviata vent’anni fa.

Bisognerebbe dirlo a Crozza quando, riferendosi a Renzi, sarcasticamente si chiede: "Ma come ha fatto questo qua a diventare capo del PD?". Semplice: gli hanno fatto tutto lo spazio necessario.


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