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"Tagliola e Canguro" al Senato della Repubblica italiana

Di Persio Flacco (---.---.---.49) 30 luglio 2014 19:36

A me sembra di sognare. 
Ma ci rendiamo conto che si sta tentando una riforma costituzionale imposta da due signori, di cui uno condannato e interdetto dai pubblici uffici, sulla base di un patto stipulato tra loro di cui nemmeno si conoscono i termini esatti?

Ci rendiamo conto che solo questo, a prescindere dai contenuti della riforma, significa pisciare sulla Costituzione e sulla Democrazia?

Ma in quale Paese civile una riforma costituzionale la si fa in questo modo? Con due "padroni" di partito che appellano come disfattista chiunque osi esprimere un dissenso su quanto da loro deciso?

Anche i parlamentari, che dovrebbero essere liberi dal vincolo di mandato e, tanto più, dalla disciplina di partito, vengono trattati come cani e additati come sabotatori alla pubblica opinione se obiettano alla volontà dei padroni.

Forse solo nell’Uganda di sua eccellenza Idi Amin Dada poteva avvenire una cosa simile; invece sta avvenendo nell’Italia di Luigi Einaudi!


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