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L’Europa del Sacripante Grillo e la Repubblica Veneta

Di (---.---.---.163) 6 aprile 2014 15:40

Se le leggi sono giuste!

Le leggi sono criticabili, ma vanno rispettate finché sono in vigore e se non piacciono si cambiano dall’interno del sistema, pena volersene tirare fuori. Sai quante leggi non mi piacciono e le rispetto lo stesso? Poi giusto e sbagliato è un concetto relativo. Ciò che è giusto per te non lo è per me e viceversa, infatti le leggi servono proprio a normare le situazioni controverse (In cui ci sono conflitti di diritti), perché se si fosse tutti d’accordo non sarebbero necessarie.

Hai il diritto di usare il territorio della Terra intera, secondo me; e non credo che i Veneti vogliano negarti quel diritto. Quel che gli interessa è non farsi AMMINISTRARE come adesso. Ti avevo portato l’esempio di San Marino... è come se fosse Italia, senza essere amministrata da Roma.

Credo che la secessione sia una cosa un po’ diversa da come la racconti. Nel momento in cui il veneto si staccasse dall’italia avrebbe piena facoltà di escludere chi vuole dal proprio territorio. Se permetti, siccome attualmente io ho dei diritti su quel lembo di terra al pari di chi ci è nato, mi considero parte in causa di eventuali decisioni e lo sono, perché sono un soggetto portatore di diritti anche nel territorio veneto.

Niente. Però abitano lì. L’avevo scritto in precedenza, che il Veneto è di coloro che abitano lì, anche da due soli giorni. Questo discorso è un po’ estremista, come estremista è il tuo che non riconosce altri diritti che quelli scritti su un pezzo di carta che, tra una trasformazione e l’altra, risale a prima del 1861.

Il fatto è che i veneti vogliono staccarsi dall’italia perché non vogliono avere a che fare coi meridionali e così via, ma non hanno alcun diritto di escluderli dal loro territorio, così come non potrebbero escludere alcun amministratore colpevole secondo loro della cattiva gestione delle proprie risorse, se quell’amministratore romano - contro cui chiedono la secessione - decidesse di trasferirsi in quella regione. In Italia la proprietà privata si limita ai propri possessi, il territorio dello stato è di tutti.

Il mio discorso è pacifista e moderno, il tuo affonda le radici nelle antiche guerre di conquista e difesa dei territori. In Crimea si sono schierate truppe - per fortuna a solo scopo provocatorio. Cento anni fa sarebbe scoppiata una guerra. Io ritengo che, piuttosto che ci siano alcuni morti, è meglio mettersi d’accordo con una soluzione pacifica - SEMPRE.

Semmai è il contrario, perché non sono io a tirare in ballo ragioni storiche per giustificare la necessità di indipendenza del veneto... sono loro che tirano in mezzo guerre, annessioni e così via... io sono estremamente pacifista, per me si può convivere tranquillamente tutti assieme rispettandosi reciprocamente, e infatti io non vado modificando trattori blindandoli, ho altro da fare il giorno.

Secessione non significa segregazione. I Francesi (un vero popolo, con una sua lingua e una grande tradizione) non sono segregati. Puoi andare a vivere là, se vuoi. Mi pare che l’ideologia antiquata del territorio, delle leggi scritte eccetera inquini le cose e ti porti a pensare che un Veneto indipendente sarebbe una mostruosità... I Francesi sono come me e te: hanno semplicemente un’amministrazione diversa dalla nostra. Ed è tutto ciò che vogliono i Veneti.

Per segregazione intendevo la supposta purezza etnica alla base dell’identità di un popolo, quella roba che poi giustifica le pretese di autodeterminazione che accetti. Allo stato dei fatti il popolo veneto non esiste, perché la regione veneto è abitata letteralmente da chiunque. In Crimea, per fare un esempio controverso, c’era una questione di lingua, essendo molti russofoni. In Veneto si parla l’italiano, la lingua nazionale.

Guarda: al di là di ciò che ci può essere scritto su un pezzo di carta, il tuo interesse sul fatto che il Veneto faccia parte dell’Italia può solo avere radici eogistiche. Le leggi (i pezzi di carta) sono buone e giuste quando sanciscono il giusto al di là di ogni ragionevole dubbio, e con una buona motivazione. Io la buona motivazione di tenere un paio di milioni di veneti sotto il giogo italiano non la vedo proprio. La tua unica giustificazione è perché "così c’è scritto su un pezzo di carta" - e quel pezzo di carta non è stato firmato dalle persone che ora vivono in Veneto.

Anche la spinta alla secessione ha basi egoistiche, ha a che fare con l’imporre la propria volontà agli altri. Io non sono per niente antidemocratico, a differenza dei secessionisti. Penso semplicemente che siccome tutti gli italiani hanno diritti riconosciuti su quel territorio, debbano decidere tutti, nessuno escluso, perché sono tutti parte in causa. Più democratico di così si muore. Il secessionista invece vuole imporre il suo volere a tutti, in modo unilaterale. Facciamo votare l’italia intera, la maggioranza vince. Le democrazie funzionano così. 

Poi tu mi dici che tecnicamente saresti sottoposto alla secessione. E allora ti aggrappi a un pezzo di carta per far valere le tue ragioni contro due milioni di persone. E’ per questo che si fanno questi tipi di referendum! (Di solito). Purtroppo per te, la maggioranza ha idee diverse dalle tue... in italia ci fu un referendum per scegliere tra monarchia e repubblica, e coloro che volevano la monarchia dovettero subire la sconfitta. In quel caso, come in questo caso del Veneto, non ci sono metodi più ragionevoli per fare la cosa migliore possibile.

A me non risulta. Quello che tu chiami pezzo di carta ti identifica come cittadino italiano, stabilendo i tuoi diritti e doveri, i rapporti con le istituzioni, la forma di partecipazione alla vita sociale e così via... io ho seri dubbi che la maggioranza degli italiani stia con i secessionisti, come affermi tu. In caso contrario, perché non far votare tutti e vedere chi - tra me e te - ha ragione? Se sei così sicuro della tua tesi, non capisco perché filtrare i risultati chiamando ad esprimersi sono una minuscola parte dell’italia. Se sono tutti per la secessione, di che si ha paura?

Ciao


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